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Aprii gli occhi lentamente e mi ritrovai accecata dalla luce,mi era quasi mancata quella sensazione, nella mia nuova casa non c'erano finestre e mi svegliava sempre Alis.
Mi guardai intorno e solo in quel momento mi ricordai che Luke era nel mio stesso letto.
Cercai di togliere lentamente la mano che aveva messo sulla mia schiena sperando di non svegliarlo.
-gia sveglia?-disse sbuffando con la voce assonnata.
-sono le 10, quando volevi svegliarti?- gli chiesi ironicamente.
-non volevo svegliarmi-
neanche io lo volevo, stavo bene tra le sue braccia, anche se era una cosa strana, litigavamo ogni due per tre e ora avevamo dormito insieme. Non aveva senso.
-dai alzati- dissi
-che palle- rispose scocciato.
-scendo giù a fare colazione, vieni!- dissi tirandolo per un braccio, ma non aveva intenzione di muoversi.
-dai muoviti, non credo che quando eri umano tua madre ti trascinasse giù dal letto così- dissi scherzando, non sapevo perchè avevo fatto riferimento a quello, le parole mi erano uscite da sole dalla bocca. Ero una cretina, Alis mi aveva detto che da umano i suoi genitori lo maltrattavano e io gli avevo ricordato quel periodo, mi stavo odiando.
-vattene!- disse urlando.
-non mi parlare più!- urló ancora più forte.
-scusa- sussurrai con le lacrime agli occhi mentre uscivo dalla stanza, ero stata una stronza, come avevo potuto, cosa mi era passato in testa, ora lui mi odiava più di prima, perfetto!
Feci colazione in silenzio, non volevo parlare con nessuno.
Lui era ancora in camera mia, o almeno speravo, perchè se fosse scappato avrei fatto fatica a ritrovarlo.
Dovevo parlargli, chiedergli scusa, ma sapevo che se ci avessi provato mi avrebbe cacciato urlando e mi sarei sentita ancora peggio.
Salii le scale, dovevo vestirmi, ma quando aprii la porta della camera, lui non c'era, per un attimo andai nel pallone, ma poi lo intravidi dalla finestra, era in giardino seduto sul tavolo di legno che da piccola amavo tanto.
Mi vestii e per qualche strano motivo saltai giù dalla finestra, pensavo se mi sarei fatta male e invece atterrai perfettamente in piedi, con le gambe un pò piegate e non sentii alcun male, essere una fata aveva i suoi vantaggi.
Mi sedetti vicino a lui senza parlare, non sapevo che dirgli, delle semplici scuse era troppo poco ma non avevo nient'altro in mente.
-scusa- dissi, la mia voce era più calma di quanto potessi mai immaginare.
non rispose, ma mi andava bene, almeno non mi aveva urlato contro.
-andiamo?- chiesi riferendomi al portale, lui annuii e cominciammo a volare verso il bosco.
Ci fermammo a quel benedetto tronco e lui aprii il portale, sempre lanciando un oggetto a me sconosciuto-
Entrammo nel portale, sempre senza dire una parola e ci ritrovammo di nuovo in quel mondo.
Subito riappariroro le mie ali, in realtà erano sempre state li, solo che erano invisibili, peró mi erano mancate, ormai erano diventate una parte di me.
-State bene- disse Alis correndoci in contro.
-Si, stiamo bene- dissi malinconica guardando Luke, fissava il vuoto, probabilmente pensava alla sua infanzia e tutto per colpa mia, mi odiavo.
Mi allontanai un attimo con Alis e le spiegai perchè suo fratello era così triste.
-non preoccuparti ci penso io- disse andando verso di lui, mentre io mi avviai volando verso casa.

Kayla e il mondo fatatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora