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-allora ragazzi, iniziamo con il tiro al bersaglio- disse l'instruttore dandoci degli archi.
-Prima tu Kayla- mi disse, ti pareva che dovevo essere io la prima.
Non avevo mai usato un arco, non sapevo come funzionava.
Peró avevo visto molti film in cui lo usavano quindi ci provai per non fare la figura dell'idiota.
Tesi l'arco e scoccai la freccia.
Non colpì neanche il bersaglio.
-riprova- mi disse l'istruttore.
Di nuovo, scoccai la freccia ma questa volta colpì quasi il centro.
Ero scioccata, non pensavo che ci sarei riuscita in così poco.
Mi feci prendere dalla felicità è ci provai ancora.
Quando alzai gli occhi rimasi a bocca aperta aveva centrato il bersaglio.
I miei compagni applaudirono e io feci un inchino ridendo.
Una volta che finirono tutti l'istruttore ci condusse verso dei sacchi da boxe.
-ora allenatevi a colpire questi.-disse allontanandosi.
Io colpii il sacco più e più volte ma quello non accennava a muoversi.
Improvvisamente pensai a Luke e a stamattina e senza volerlo sferrai un pugno che fece muovere così tanto il sacco che quando ritornó in dietro mi buttó a terra.
Dopo circa un'ora che colpivano i sacchi eravamo tutti sfiniti.
Luke non si era ancora fatto vedere da stamattina, meglio così, mi aveva già abbastanza rotto.
-bene ragazzi per oggi è tutto- a quelle parole tutti prendemmo la nostra roba ma prima che potessimo uscire aggiunse
- voglio dirvi una cosa, non lasciatevi mai prendere dal panico, la paura puó portarvi a fare strane cose che non avreste mai immaginato, puó portarvi ad addossare colpe a persone che non fanno niente di male, la paura ci divora da dentro- All'inizio non capivo perchè ci avesse detto questo ma quando, mentre tornavo a casa, passai sopra quella di Luke capii a cosa si riferiva.
Subito scesi ed entrai in casa sua senza neanche bussare.
Appena mi vide sobbalzó.
-vattene- disse con tono autoritario.
-no-
-non me ne vado finchè non mi spieghi perchè ce l'hai con me-
Non rispose
-allora? Posso saperlo?-
- Non lo so, non so perchè ce l'ho con te, peró arrabbiarmi con te mi distrae dal pensare che presto dovremmo combattere con chiunque abbia la pietra e che potrebbe non essere solo e che potrebbe aprire un portale per l'inferno e potrebbero uscire dei demoni che vogliono distruggere il nostro mondo. E che noi dovremmo pensarci noi.- a quelle parole mi venne quasi da piangere, non ci avevo mai pensato.
Senza neanche pensarci corsi ad abbracciarlo.
Appena ci staccammo mi sentii molto in imbarazzo.
-ora devo andare- dissi imbarazzata.
-okay- rispose, la sua voce tornó seria come sempre.
Erano le 18, avevo qualche ora prima di dover andare a cena.
Decisi di tornare al castello.
Volevo allenarmi, per diventare più brava.
Soprattutto con l'arco, lo preferivo alla boxe.
 
Appena arrivata alla palestra del castello presi un arco e cominciai a tirare.
La prima freccia fu a vuoto, riprovai e arrivó al margine del bersaglio.
Dovevo concentrarmi per tirare bene.
Scoccai la terza freccia e beccai il centro,
La quarta anche, spaccando a metà quella di prima.
-Brava- sentii dire a qualcuno dietro di me.
Mi girai ed era il re.
-non me l'aspettavo- disse
-mi piace usare l'arco- risposi
- si vede, quando ti piace quello che fai ti riesce molto meglio- disse sorridendo
-come quando andavi a danza, eri bravissima- disse con la testa fra le nuvole.
-c-come fai a saperlo- chiesi sorpresa.
- io... ero molto amico di tua madre-
-tu... amico di mia madre?-
-si, sono stato io a farla tornare umana, in realtà si puó solo nei casi estremamente necessari ma dato che eravamo amici... quando tu eri piccola mi hai anche visto, solo che tua madre ti aveva detto che io fossi tuo zio-
-eri "zio andre"?!- chiesi scioccata.
- si- rispose, e ci mettemmo a ridere.
- comunque tienilo l'arco, ora è tuo-
-grazie- dissi.
Presi l'arco e andai verso casa.

Kayla e il mondo fatatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora