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Ad' un certo punto il portone si aprì da solo e dietro trovammo il re.
-bene ragazzi, siete venuti- disse quasi sorpreso.
-perchè ci ha fatto venire quì- rispose Alis per tutti noi.
-seguitemi- disse dirigendosi verso le scale che portano al suo studio, ma non le salì.
Toccó dei mattoni, in uno strano ordine e il muro davanti a noi si aprì, dietro c'era una stanza, come una grande palestra.
Con attrezzi e armi di tutti i tipi.
E c'era anche una parte piena di alberi, come a rappresentare un bosco.
-Vi allenerete quì, con i maestri migliori, imparerete ad usare armi normali e a difendervi usando le piante.- disse con tono serio.
-Voi siete i migliori di tutta la scuola, una volta finito l'allenamento dovrete aiutarmi con la ricerca della pietra- disse per rispondere a tutte le nostre eventuali domande e poi se ne andó lasciandoci lì da soli.
Ci squadrammo per un tempo indeterminato.
Loro erano molto bravi, ma io cosa c'entravo, ero appena arrivata e sapevo a malapena volare e curare le piante.
E poi facevo quegli strani incubi, aspetta gli incubi.
-Alis, ti ricordi dei miei incubi?Quelli sull'inferno e sulla... pietra? Ho cominciato a farli due giorni prima che venisse la regina a dirci che era scomparsa. Erano come delle visioni del futuro.
Ecco cosa ci faccio quì servo per preved...-
-Brava- disse un uomo alto e muscoloso interrompendomi.
-Il re ti vuole parlare, è nel suo studio.-
Mi avviai subito verso lo studio, che per fortuna era molto vicino, bastava salire le scale.
-mi ha fatto chiamare?- dissi aprendo la porta.
-si, siediti-
Mi sedetti sopra una poltrona rossa con delle cordicelle oro.
-Tu hai qualcosa a che fare con l'inferno, con Lucifero. Ma non sappiamo cosa. Quei tuoi strani sogni, non sono semplici sogni..-
-sono visioni del futuro- continuai annoiata.
Non volevo essere lì solo per prevedere il futuro, volevo combattere come gli altri, volevo essere forte.
-Io non staró qui a farle da schiavetta per prevedere il futuro, io voglio combattere come gli altri, sennó si puó pure scordare che le dica quello che sogno-
Abbassó lo sguardo e mi rispose, aveva sempre quell'aria calma,nonostante come gli avessi risposto era rimasto calmo, nessun segno di rabbia.
-va bene, combatterai come gli altri ma non con loro. Come ho detto prima hai qualcosa a che fare con l'inferno e non vorrei che vi faceste male. Ma per oggi vi ho dato un giorno libero, così da assimilare le notizie, soprattutto tu avrai molto su cui riflettere- disse
Io usci dal suo studio e mentre mi dirigevo verso casa mia, mi assalirono milioni di domande, ma la più insistente era: Cosa c'entravo io con l'inferno?! Con Lucifero!
Non capivo.
Intanto ero arrivata a casa.
Aprii la porta e trovai Luke seduto sul divano.
-Cosa ci fai quì?! Di solito è buona educazione avvertire prima di entrare a casa di qualcuno- dissi scocciata.
-Perchè non ci hai detto che c'entri qualcosa con l'inferno- disse infuriato
-Io non ne sapevo nulla- risposi, a ogni passo in avanti che facevo lui indietreggiava.
-non provare ad'avvicinarti a me, demone schifoso-
-IO NON SONO UN DEMONE- gli urlai mentre prendevo una sedia che in pochi istanti gli lanciai addosso.
-VATTENE SUBITO DA QUI- urlai più forte.
Lui corse via come se avesse paura di me.
Perchè aveva paura di me?! Perchè non voleva che mi avvicinassi?! Per uno stupido legame con l'inferno che fino a pochi minuti fa non conoscevo e neanche lui.
Avevamo dormito insieme eppure anche in quel momento ero legata all'inferno, solo che non lo sapevamo.
Appena chiuse la porta mi buttai sul letto a piangere.
Come poteva avermi definito un demone?!

Kayla e il mondo fatatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora