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Per tutto il giorno non feci altro che pensare all' inferno, erano le 7:30 quando decisi di uscire, volevo riprovare ad usare il mio potere, e vedere se funzionava anche solamente con le piante ferite.
Una volta uscita mi diressi nel bosco, non quello incantato, un normale bosco, per cercare qualche piantina malata.
Trovai una margherita quasi del tutto appassita, mi inginocchiai chiusi gli occhi e...
una mano mi tocco la schiena.
Mi girai di scatto, e vidi Alis.
-che ci fai qui?- le chiesi
-che ci fai qui tu- controbattè
-volevo riprovare a curare le piante-
-ah okay, pensavo volessi andare via, da qualche parte e metterti in pericolo, é una cosa che ti caratterizza-
Ci mettemmo a ridere e poco dopo se ne andó.
Mi risedetti vicino alla pianta e chiusi gli occhi,
pensai... non sapevo a che pensare e... NO, non di nuovo! Mi vennero in mente di nuovo quelle immagini. Aprii subito gli occhi e corsi via, andai verso casa di Alis.
-APRIII!- urlai mentre bussavo come una forsennata, avevo paura di svenire di nuovo.
-che succede?-disse aprendo la porta, era preoccupata.
Entrai immediatamente e mi fiondai sul divano
-quelle immagini,di nuovo- dissi con un filo di voce
-di nuovo?!-rispose sconcertata
-non so che fare, aspetta... e se fosse, una specie di avvertimento?!- ipotizzai
-un'avvertimento? Non lo so non era mai successo prima. Magari hai solo delle specie di incubi perchè sei lontano da casa tua.-
-lo spero, davvero-risposi
-la pietra puó aprire un portale per l' inferno vero?- chiesi preoccupata
-mhh, cioè , io... okay, si, ma come lo sai?-
-i libri, danno sempre risposte a tutto-spiegai
-ora ti prego non pensarci più-
-va bene-
Uscii dalla porta, e rimasi tutta la sera a curare piante e fiori all' inizio ci mettevo molto prima di riuscirci ma poi ce la feci quasi subito, ero fiera di me, mentre ritornavo a casa incontrai Luke, in quel momento era l'ultima persona al mondo che volessi vedere.
-ciao- dissi scocciata.
-gentile insomma- mi rispose
-come te- dissi ancora più scocciata
aveva le mani nelle tasche, non voleva proprio toccarmi, non ne capivo il perchè. Agli altri batteva il cinque, dava la mano e a me no.
Dovevo trovare un modo per toccarlo.
-vediamo se riesci a far rifiorire quella pianta- dissi indicando un vaso con un piccolo fiorellino appassito.
-un gioco da ragazzi-rispose andando verso si essa.
appena tiró le mani fuori dalle tasche per appoggiarle vicino alla piantina io ne toccai una...era gelida, come il ghiaccio, forse anche più fredda.
Rimasi senza parole.
-CHE FAII?!- urló rimettendo immediatamente le mani in tasca.
non sapevo che dire.
-SEI SOLO UNA BAMBINA FICCANASO. CI CREDO CHE FINO A QUALCHE ANNO FA NON AVEVI AMICI E TI PRENDEVANO TUTTI IN GIRO.AVEVI RAGIONE SAREBBE STATO MEGLIO SE NON FOSSI QUI!!!-mi sbottó contro
mi veniva da piangere non riuscii a rispondere nè ad arrabbiarmi, volevo solo piangere, ma... lui come sapeva che io prima non avevo amici?? forse gliel'aveva detto mia madre?
mentre pensavo ero già di fronte casa mia, peró non volevo entrare, non volevo fare finta di niente e dimenticare quello che mi aveva detto.
Allora mi avviai verso il bosco e finalmente trovai il tronco, quello dove ero arrivata la prima volta, volevo tornare indietro, ma non sapevo come, provai in tutti i modi possibili e immaginabili ma non successe un bel niente, alla fine, stanca, mi addormentai lì.

Kayla e il mondo fatatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora