CAPITOLO 1

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Jules

Prendere l'aereo mi rilassa tantissimo. Durante il tragitto verso casa ne ho approfittato per recuperare qualche episodio delle serie tv che ho in arretrato... Inutile dire che seguirne più di tre nello stesso periodo non porta a nulla di buono, ma oramai ne sono completamente dipendente.

Sono stata via da casa per più di un anno, un anno in cui i contatti con la mia vecchia vita si sono ridotti al minimo, e ora invece sono nuovamente sulla strada di casa mia. 

Tornare... ho sempre odiato questa parola, perché significa che hai dovuto lasciare qualcosa che ora speri possa essere esattamente come prima, prima che tutto cambiasse... prima che andassi via.

In aeroporto ad aspettarmi ho trovato prevedibilmente mio padre, che ha preso un permesso speciale durante il suo turno alla fabbrica pur di venirmi a prendere. Dopotutto, sua figlia maggiore torna a casa dopo un lungo periodo di studi all'estero, non poteva di certo lasciarle fare un'ulteriore mezz'ora di treno. 

Mio padre, un uomo sulla cinquantina tutto d'un pezzo, uno di quelli dalla calma inesauribile e dal temperamento mite. È rimasto a bocca aperta quando mi ha vista, ma infondo è proprio la reazione che mi sarei aspettata dato il mio enorme cambiamento...




14 mesi prima.

- Jules andiamo, finiremo per fare tardi! - Gemma è sulla porta che mi grida di andare. 

Io recupero le ultime cose da mettere in borsa, prima di richiudere la porta di casa dietro di me e seguirla per le scale. Oggi abbiamo la seconda prova dell'esame di maturità, e se non arriveremo in tempo i posti migliori li avranno già presi tutti.

- Cazzo Gem, sai che odio correre! - i chili di troppo di certo non mi aiutano a starle dietro. 

Lei però continua a camminare velocemente, incitandomi ad aumentare il passo.

- Andiamo Jules, so che puoi andare più veloce di così! - Gemma mi guarda sorridendo, mentre i suoi capelli biondi svolazzano per aria, come dune di sabbia dorate. 

È bellissima anche senza sforzarsi, al contrario di me.

A qualche metro più in là dal vialetto di casa mia, l'auto di Max è parcheggiata pronta per sfrecciare verso la scuola.

- Cazzo ragazze, mi farete fare tardi al lavoro! - esclama non appena ci fiondiamo in macchina.

Gemma ovviamente prende posto sul sedile del passeggero anteriore, mentre a me tocca quello posteriore, come sempre.

- Max smettila di lamentarti, dato che il tuo capo è tuo padre! - lo rimprovera scherzosamente la bionda.

- Fidati, avrei preferito che non lo fosse. - le risponde Max, mentre sfreccia per il corso principale, dirigendosi di fretta e furia verso la sede del liceo artistico della città. - Jules? - chiede qualche secondo dopo, non avendomi sentita emettere un fiato.

- Cosa? - gli chiedo io senza alzare lo sguardo, ricontrollando che nella mia borsa ci sia tutto l'occorrente per affrontare la seconda prova.

- Nulla, volevo solo constatare che fossi ancora viva.

- Spiritoso. - ironizzo io, incrociando i suoi occhi grigi tramite lo specchietto retrovisore.

Lui si lascia scappare un sorrisetto mentre mi guarda. Adoro quando lo fa.

At Home, Again - The Comeback Series #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora