CAPITOLO 31

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Max

Apro velocemente la porta e la richiudo dietro di me dopo essere entrato, badando bene a fermarla con il lucchetto. Quando riporto lo sguardo dritto verso lo stretto e angusto spazio dove siamo rinchiusi, la vedo nuovamente. È seduta sulla tavoletta chiusa del water che mi guarda dal basso mordendosi il labbro, aspettandosi una mia mossa. Io non ci vedo quasi più, ma la raggiungo lentamente studiandola per bene... Le arrivo ad un palmo dal naso, Jules ha praticamente la testa alla stessa altezza del mio uccello, e anche se non riesco a far altro che immaginare quei capelli castani tra le mie mani e le sue labbra che me lo succhiano per bene, so che non ha mai fatto quel genere di cose per questo mi trattengo. Se fosse stata una qualsiasi altra ragazza a quest'ora mi starebbe già soddisfacendo, ma lei è la mia piccola Jules, è inesperta e solo da me è stata toccata... Non posso permettermi di trattarla come tutte le altre con cui sono stato, ma ciò non toglie che non possa essere un po' più rude anche con lei... Lentamente, le porto le mani sulle guance e le alzo il viso in direzione del mio. La faccio alzare, facendo aderire i nostri corpi ricoperti dai vestiti, e le mie labbra finalmente si posano sulle sue.

Dire che questo è il momento più bello di tutta l'intera serata, sarebbe decisamente riduttivo, dato che non ho fatto altro che desiderarlo per tutto il tempo.

Ci stacchiamo dopo poco, attimo in cui riprendo a guardarla nuovamente negli occhi, e sulle sue labbra vedo comparire nuovamente quel sorrisino dolce e ammaliante allo stesso tempo, mentre una ciocca delle sue onde castane le scivola delicatamente lungo una guancia. Mi perdo un po' ad osservarla, riportandole quella ciocca dietro l'orecchio e, non appena riporto nuovamente il mio sguardo nel suo, vengo assalito da una Jules famelica e possessiva che richiede aggressivamente l'accesso alle mie labbra, che non tardo a concedergli. Le sue braccia sono intorno al mio collo e lei è praticamente appiccicata a me, che sono appoggiato con la schiena contro la porta. Riesco a sentire il suo seno nascosto da quel sottile strato di tessuto premere contro il mio petto, e la patta dei pantaloni diventare sempre più stretta solo per il fatto che ha ribaltato la situazione e che è lei ora ad avere il comando.

Le infilo così velocemente una mano sotto il top, senza staccarmi dalle sue meravigliose labbra carnose, palpandole un seno al di sopra del sottile reggiseno che ha indosso... riconosco il materiale, credo sia di quella stoffa quasi del tutto trasparente che alle ragazze, ma soprattutto agli uomini, fa impazzire, ancor di più quando si tratta di lingerie... al momento però non riesco assolutamente a ricordarne il nome, dato che è già tanto se riesco ancora a fare qualche ragionamento lucido... Lei mugugna qualcosa di incomprensibile continuando ad invadere la mia bocca con il gusto deciso della vodka che ha bevuto, facendomi pensare che forse non è completamente lucida, e che forse è proprio per questo che sembra senza freni, e la cosa non fa altro che eccitarmi ancora di più. Scende lentamente con una mano lungo la mia maglietta, continuando ad accarezzarmi il torace al di sopra di essa... fin quando non arriva alla cinta dei pantaloni.

Dio mio, se diventa così disinibita tutte le volte che beve un po', devo di certo farla bere più spesso!

L'aiuto frettolosamente a sbottonarmi i pantaloni senza staccarci un solo secondo, abbassandoli poi di poco, dopodiché afferro la sua mano e la poggio sulla mia erezione ricoperta ora solo dalla sottile stoffa dei boxer. Lei si stacca stupita, guardandomi carica di sorpresa per qualche secondo, poi vedo comparire nuovamente quel sorrisetto sulle sue labbra e non ragiono più. In un attimo l'afferro e la volto da dietro invertendo le nostre posizioni, quasi spiaccicandole il viso contro la porta. Mi ritrovo così con una mia mano che la tiene ferma per la nuca, scorrendo delicatamente le dita tra i suoi capelli, e con il suo culo che ovviamente è puntato verso di me strizzato in quella piccolissima minigonna di pelle nera, e che mi prega solamente di essere ammirato. Faccio così un respiro profondo, continuando a tenere una mano appoggiata sulla sua schiena in modo che non si muova da quella posizione, e le alzo la minigonna nera con l'altra mano scoprendo così il tanga nero che ha scelto di indossare.

- Tu vuoi uccidermi... - borbotto con voce roca, ripensando a quante volte in passato mi abbia detto di odiare indumenti del genere...

La sento sospirare. Forse per l'eccitazione, o per l'incredulità delle mie parole. Piano stacco la mano dalla sua schiena e le afferro le estremità del tanga, facendolo scivolare via lungo le sue gambe fino a toglierlo del tutto, dopodiché lo ripongo nella tasca dei miei pantaloni. Quando mi rialzo, ho piena e completa visione del suo sesso. La vedo quasi contorcersi per gli spasmi dell'eccitazione che prova al momento, quanto basta per mandare ancora di più il mio cervello in panne. Ora, non posso aspettare altro. Le accarezzo lentamente l'entrata bagnata con due dita mentre libero la mia erezione dai boxer iniziando a pomparla, e la sento gemere e contorcersi al mio tocco. Mi avvicino allora con la punta alla sua entrata, accarezzandola piano, mentre lei continua ad essere scossa da brividi di piacere.

- Potrebbe farti un po' male July... - l'avviso, sussurrandole all'orecchio, dopo essermi abbassato con il busto sulla sua schiena. Ed anche se lei non risponde, in compenso sembra annuire velocemente con la testa.

È ancora nella stessa posizione in cui l'ho lasciata, solo che ora ha le mani poggiate sulla porta ai lati della sua testa, forse per reggersi, consapevole di quello che accadrà da un momento all'altro...

Quando lentamente inizio a spingere la punta all'entrata della sua fessura, lei inizia a trattenere i gemiti per l'intrusione improvvisa, mentre io invece quasi vengo subito solo a vederla contrarre gli occhi chiusi per il piacere. Spingo lentamente l'asta all'interno, facendola abituare alla penetrazione gradualmente, dopodiché inizio a muovermi lentamente spingendomi sempre più a fondo. A mano a mano che inizio a stabilire un ritmo più deciso, Jules sembra sempre più estasiata e, dato che ha il volto girato di lato, riesco a leggere il piacere stampato su di esso. Quasi non ci vedo più e inconsapevolmente inizio ad aumentare il ritmo delle spinte, afferrandole un seno con una mano e strizzandolo forte. Un urletto strozzato fuoriesce dalle sue labbra, che lei prontamente si copre con una mano per evitare di ricommettere lo stesso errore.

Oh Jules, e cosa ci farei con quelle labbra...

Quando la vedo che stringe sempre più gli occhi per il piacere che in questo momento sta provando, improvvisamente sento le sue pareti interne restringersi intorno al mio membro quasi risucchiandolo, e un verso strozzato abbandona le sue labbra coperte ancora dalla mano. Io continuo però a spingere, ma quando sento di essere quasi arrivato a destinazione mi sfilo velocemente da lei riversando il mio seme sul pavimento lurido del bagno.

Diavolo, ci sono andato davvero vicino questa volta!

Jules lentamente si rigira appoggiando così la schiena alla porta, facendo scivolare via anche la mano dalle labbra in modo da riprendere fiato, mentre io, dopo essermi ripulito e risistemato velocemente, mi avvicino nuovamente a lei. È stremata, quasi privata di ogni energia e quindi, dopo essermi avvicinato nuovamente a lei, le riabbasso nuovamente la gonna dai fianchi e gliela sistemo per bene in modo che nulla di inappropriato possa uscire allo scoperto. Quando poso ancora una volta il mio sguardo sul suo viso, la trovo ad osservarmi dolcemente e, senza pensarci, poso ancora una volta le mie labbra sulle sue rubandole un veloce bacio a stampo e beandomi del contatto tra i miei polpastrelli e quelle onde castane che tanto adoro.

At Home, Again - The Comeback Series #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora