CAPITOLO 57

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Max

Oggi.

Jules continua a messaggiare con quell'idiota inglese ed io ancora non sono riuscito a capire cosa esattamente ci sia stato tra di loro. Ho paura a chiederlo, ho paura di sapere la risposta, perché se fosse la conferma di quello che allora mi sono immaginato, forse non potrei sopportare che loro vadano avanti con il loro rapporto... eppure si potrebbe dire da che pulpito, dato che io in pratica ho tradito completamente la sua fiducia a sua insaputa.

Nessuno può capire quanto io mi senta in colpa, nessuno a parte Gemma ovviamente... Jules mi ha detto che è da qualche giorno che la sua amica ha ricominciato a comportarsi nuovamente in modo freddo nei suoi confronti, e ancora non se ne spiega il perché, cosa che invece io so bene... Come potrei confessarle che la sua migliore amica ha tentato di baciarmi e mi ha confessato di provare qualcosa per me?! Oltretutto quest'ultimo episodio ora va ad aggiungersi alla lista di menzogne che non avrò mai il coraggio di confessarle...

E mi dispiace Jules se ti sto nascondendo queste cose, ma non posso farlo, non ora... le mie bugie portate alla luce sono sicuro avrebbero il potere di dividerci e non voglio, non ora che finalmente abbiamo trovato un nostro equilibrio, non ora che finalmente stiamo insieme.

Jules, qualche secondo dopo aver risposto ai messaggi dell'inglese, posa nuovamente il telefono sulla scrivania e si appoggia con il fondoschiena sullo stesso ripiano di legno, incrociando le braccia al petto come fa sempre quando vuole iniziare un discorso serio, non sapendo che in questo modo in me provoca oramai sempre l'ovvia reazione del sentirmi le mutande più strette... Perché non capisce che in questo modo mette il seno ancora più in evidenza? Dio santo Jules, impara a darmi tregua! Oltretutto non scopiamo da giorni, e sto già cominciando a risentirne...

- Allora? – le chiedo interrogativo.

- Perché non chiedi e basta, invece di fare quella faccia ogni volta che James mi manda un messaggio? – domanda lei di rimando.

E mi viene da ridere, perché non le riesco a nascondere nulla... mi chiedo come mai però allora non si sia ancora accorta di quello che sta succedendo e che è successo tra me e Gemma, ma quello è un altro discorso...

- Cosa dovrei chiederti? – rispondo incazzato e vago, quasi come se inconsciamente stessi cercando di sorvolare sul fatto che lei abbia capito perfettamente come mi sento ogni qual volta sento il nome di quel tizio...

- Qualunque cosa Max, basta che ti cancelli dal viso quell'espressione da cane bastonato! – esclama lei sbuffando esasperata e portando le mani al cielo.

La vedo gironzolare per la stanza senza guardarmi più in viso, e so cosa vuole, è arrivato il momento dei chiarimenti... oggi Jules mi confesserà tutto quello che è accaduto con James, ma non so se sono pronto a sentirlo...

- Posso chiederti qualunque cosa? – domando cauto, temporeggiando ancora per prepararmi all'imminente confessione.

- Max ti prego, chiedi e basta.

- Cosa c'è stato esattamente tra te e James? – sputo allora, quasi pentendomene subito.

- Credo che James fosse innamorato di me. – inizia a dire provocandomi una strana fitta nel petto. Subito dopo si siede sulla sedia accanto alla scrivania, non prima però di averla voltata nella mia direzione. – Mi ha confessato che all'inizio non riusciva a capirmi e che per questo lo incuriosivo, essendo ovviamente sempre riservata e sulle mie. Ma quando poi io, lui, Phil e Francis abbiamo iniziato a passare del tempo insieme ci siamo ritrovati ad andare molto d'accordo... mi ha confessato di piacergli quasi subito, ma io non gli credevo e ho tentennato per tanto, anche perché la mia mente era decisamente occupata da qualcun altro... quando poi ho perso tutti quei chili e ho dato una svolta al mio look, acquistando in questo modo un briciolo di sicurezza in me stessa, ho ceduto e ho accettato di uscire con lui. Non riuscivo a credere che un ragazzo del genere volesse stare con me e quando gli ho chiesto il perché lui avesse scelto proprio me, mi ha risposto che semplicemente io non ero come le altre e che la mia indipendenza e la mia personalità lo avevano attratto sin dal primo momento. – confessa tutto d'un fiato. Dopodiché fa una piccola pausa e riprende a parlare con aria più tesa. – Credo che lui riuscisse a vedermi per quella che ero veramente... - dice ridacchiando con lo sguardo sognante rivolto verso un punto a caso della sua stanza, che per lei in questo momento sembra essere decisamente più interessante di me. E mi fa male, vederla interessata a qualcun altro che non sia io, ma dopotutto non posso dare a nessun'altro la colpa di tutto questo se non a me stesso. Jules resta allora così per qualche secondo, dopodiché riporta ancora una volta lo sguardo su di me iniziando nuovamente a parlare. – ...ma prima di lui c'era già stato qualcun altro che mi vedeva in quel modo, che ero sicura mi volesse bene per quella che ero veramente... e quel qualcun altro non è mai riuscito ad essere sostituito da nessuno, neanche volendolo... - ammette infine, guardandomi fisso negli occhi.

E sono sicuro, anzi, so per certo di essere io quel "qualcun altro", perché sono stato l'unico ragazzo che lei abbia mai fatto avvicinare tanto... nessuno è mai riuscito a scalfire le mura che si era costruita intorno, nessuno, io sono stato l'unico in grado a farmi breccia tra il cemento intorno al suo cuore...

Istintivamente mi alzo e vado verso di lei che è ancora seduta, le afferro il viso tra le mani e incastro alla perfezione i miei occhi nei suoi verdi da gatta. Le accarezzo le guance con i pollici e non faccio altro che chiedermi come mai io sia stato tanto fortunato da meritarmi il suo amore, come mai io abbia ricevuto così tanto, anche se non lo merito.

Lentamente mi abbasso alla sua altezza e poso le mie labbra sulle sue dolcemente, una, due, tre volte... Jules sembra estasiata e sono sicuro che avrebbe voglia di approfondire il bacio, ma io invece sono certo che vorrei molto di più e non mi sembra proprio il caso in questo momento dato che siamo a casa sua con sua madre, suo fratello, e tra poco anche suo padre... Quando mi stacco da lei abbastanza per poterla nuovamente guardare negli occhi, è solo allora che riprendo la facoltà di parola...

- Spero proprio che quel qualcun altro si sia accorto che il bene che ti voleva fosse ben più di un semplice e puro affetto... - le dico, provocandomi un dolce sorrisetto da parte sua.

Mi basta, la sua spiegazione, finalmente mi basta... e non voglio sapere se James abbia provato a toccarla, o l'abbia addirittura baciata, perché quel che è stato è stato, ora la prendiamo come viene.

At Home, Again - The Comeback Series #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora