Jules
Sono le 20:35. Gem ha continuato a messaggiare con me per tutto il pomeriggio, nonostante fosse a lavoro. Ha chiesto informazioni su dove io e Ricky saremmo andati e su cosa avremmo fatto questa sera, ma non ho saputo risponderle, dato che anche per me la serata è ancora tutta un mistero.
Ho scelto con cura gli abiti da indossare, voglio fare bella figura accanto a Ricky che è sempre impeccabile, anche se devo mettere le cose in chiaro sin da subito dato che non ho intenzione di finire sul retro dell'auto di suo padre, con la quale verrà a prendermi.
Ho indossato un paio di pantaloncini di jeans, non troppo corti, sfilacciati sui bordi e con qualche strappo qua e là. Su ci ho abbinato un top di vellutino blu notte, ma dato che è sera ho messo su anche una leggera camicia di velo nera sbottonata. Infine, ho aggiunto un paio di stivaletti neri, una chocker nera anch'essa di velluto, un paio di orecchini a cerchio, e l'orologio che Francis mi ha regalato per il mio compleanno quest'anno. Più del suo stile che del mio, data la trama a teschi bianca e nera del cinturino, ma lo adoro comunque.
Finisco di prepararmi per bene, aggiungendo due code d'eyeliner, un po' di blush rosato sulle guance e un rossetto color carne, dato che non voglio esagerare. Per quanto riguarda i capelli, le onde che ho fatto ieri sera sono ancora su e quindi decido di lasciarli così.
Sento il telefono vibrare sulla scrivania, guardo l'ora sull'orologio lilla a trama floreale appoggiato alla parete della mia stanza e mi accorgo che sono le 21:05.
Messaggio da Ricky: - Sono sotto casa tua.
Afferro così la borsetta nera, posandone la tracolla su una spalla, e mi avvio di fretta per le scale.
- Dove stai andando? – mi chiede bloccandomi mia madre.
In tutto ciò, mi sono completamente dimenticata di avvertirla che sarei uscita. Io e le mie benedette abitudini acquisite dalla mia esperienza all'estero. Quella sì che era vita, non dover dare conto a nessuno...
- Esco con gli altri, non faccio troppo tardi. – le dico, affrettandomi ad andare alla porta.
- D'accordo tesoro, fa attenzione.
Apro la porta e l'auto grigia del padre di Riccardo è parcheggiata difronte al vialetto di casa mia, con lui al posto del guidatore. Non so dire di preciso che auto e che modello sia, dato che di auto non ne ho mai capito molto anche avendo Max come amico che le ripara per mestiere, ma è davvero una bella macchina e oserei dire anche costosa. Scommetto che è per questo che suo padre gliela lascia prendere così raramente...
- Jules sei uno spettacolo! – lo sento dire non appena mi fiondo in auto, notando il suo sguardo fisso sulle mie gambe nude.
Lui come sempre è impeccabile e con i suoi capelli scuri tirati all'indietro, e un'espressione ammaliante e soddisfatta sul volto, continua a scrutare insistentemente la mia figura.
- G-grazie Ricky. – gli dico io.
Sono alquanto imbarazzata, sembra quasi mi stia facendo una radiografia, dato che il suo sguardo continua a spostarsi di continuo da parte a parte del mio corpo.
- Sei davvero perfetta. – dice poi alla fine, mostrandomi un sorriso malizioso.
Io gli sorrido di rimando, anche se il mio è tutt'altro che malizioso... direi l'esatto opposto.
Ricky mette in moto l'auto e sgomma accelerando bruscamente per partire. Ora capisco ancora di più perché suo padre è così restio a lasciargli l'auto.
- Dove andiamo? – gli chiedo curiosa. Lui non distoglie lo sguardo dalla strada mentre mi risponde.
- Non ti preoccupare, lascia fare a me. – dice contento, mentre intanto io noto una busta sul sedile posteriore, con all'interno una decina di birre gelate. Non ho idea di quanto abbia intenzione di bere, o di quanto abbia intenzione di far bere me, dato che non credo voglia finire fuori strada con l'auto del padre che sono sicura lo ucciderebbe, ma non m'importa al momento. Voglio solo passare una bella serata, e non pensare ai mille pensieri che continuano ad affollarmi la mente. Così afferro una birra dalla busta e, grazie all'anello sul mio dito, stappo facilmente il tappo dalla birra di vetro.
- Sei piena di sorprese! – esclama il moro ridacchiando contento.
- Un vecchio trucco imparato nella City... – dico, riferendomi amabilmente alla mia adorata Londra.
- È stata davvero utile allora, per averti fatta ritornare con così tante sorprese. – ride ammiccando.
Non dovrei lasciarglielo fare, ma non voglio rovinare l'atmosfera, dopotutto non mi sembra essere iniziata male come serata.
Dopo circa venti minuti d'auto, arriviamo all'entrata di un locale in una città limitrofa, il Drink&Drunk, che già dal nome, non promette bene. Ricky esce dall'auto e afferra la busta con le birre passandomene un'altra. Ovviamente accetto, non si rifiuta mai una buona birra gelata, dopodiché aspettiamo per un po' fuori dal locale, dato che Ricky mi ha avvertita di aver invitato anche alcuni amici. Nel frattempo, lui tenta più volte di farsi spiegare il trucchetto dell'anello, senza riuscire ad eseguirlo neanche una singola volta. Continuiamo a scherzare allegramente, fino a quando le birre non diventano tre, e poi quattro. Non riesco poi a capire se è per colpa dell'euforia da alcool, ma comincio seriamente a rivalutarlo. Dopotutto anche se è un gran cazzone, è simpatico e divertente, e unito alla sua bellezza tutto questo di certo non stona...
Quasi una mezz'ora dopo veniamo raggiunti da Nicola e Frank, che arrivano in auto insieme a due altre ragazze e un ragazzo che non conosco. Sporgo lo sguardo dietro l'auto nera di Frank, cercando di intravedere un'auto blu con un ciondolo a forma di chitarra appeso allo specchietto retrovisore interno, ma di Max e della sua auto non c'è traccia.
Perché spero di vederlo dopo tutto quello che mi ha detto ieri?
Di certo non correrà da me dicendomi di essere stato un coglione e di aver detto cose che non pensava davvero. Quindi devo rassegnarmi ora, prima di diventare imbarazzante.
- Hey ragazzi! – Ricky accoglie Nicola e Frank con una stretta di mano e una pacca sulla spalla, dopodiché passa a salutare il resto dei ragazzi che non conosco, mentre i miei vecchi amici vengono a salutare anche me.
- Senza guardia del corpo stasera? – Nicola sorride divertito, riferendosi ovviamente a Max.
- Come mai siete tutti fissati sul fatto che io stia sempre attaccata a Massimiliano? – chiedo visibilmente scocciata incrociando le braccia sotto al petto, anche se sono sicura che questa domanda sia più merito della birra che mia.
- Perché è vero! – riprende Nick – Voi due non fate nulla senza l'altro. Per questo ci siamo meravigliati tantissimo quando Ricky ci ha detto che sarebbe passato a prendere anche te, dato che credevamo che senza Max non andassi da nessuna parte.
Come previsto, tutti immaginano quello che io temevo, e la cosa non mi va proprio giù visto che tra di noi non c'è nulla. La presenza di Max al mio fianco costantemente scoraggia chiunque ad avvicinarsi a me impedendomi di andare avanti senza di lui, e quindi anche se non ricambia i miei sentimenti mi rende comunque off-limits agli occhi degli altri ragazzi...
- Beh vi sbagliate, - gli dico continuando a bere la mia quarta birra. – Io e Max siamo solo amici, nient'altro.
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At Home, Again - The Comeback Series #1
RomanceQuesta è la storia di un'amicizia, o forse... Jules e Max si conoscono da anni, si sono incrociati tra i corridoi del liceo artistico della loro città quando lei era appena al primo anno, mentre invece lui al secondo. Max si è subito sentito attratt...