Max
Oggi.
Sono passati cinque minuti da quando ho parlato con Nick, e già me ne sono pentito. Avevo promesso a Gemma di non dire niente a nessuno, per il bene di Jules, ma avevo bisogno di parlare con qualcun altro che non c'entrasse direttamente in questa storia. A dirla tutta, sento quasi come se mi fossi liberato di un enorme macigno che mi premeva sul petto, ma non interamente... forse solo di un frammento.
Nick ha provato a farmi altre domande, chiedendomi insistentemente come mai allora io abbia messo il broncio appena siamo arrivati. Ma come posso confessargli che sto così a causa di Jules?! Cavolo, ma si è vista allo specchio prima di scendere? Ha praticamente uno straccetto addosso, che a stento le copre le parti intime. Giuro che vorrei andare lì e rivestirla come prima, o peggio... nella mia mente si sta formulando ogni sorta di scenario in cui potrei sfilarle quel vestito di dosso, e il mio amico ai piani bassi ne sembra più che contento.
Seduto ancora al bar, con il mio secondo drink alla mano, la osservo da lontano chiacchierare divertita con Gemma e Samantha. Ricky invece è a qualche passo più in là che chiacchiera con la preda della serata, e sono grato all'universo per questo. Credo che infondo abbia preso male il modo in cui Jules l'abbia piantato in asso l'altra sera e di come continui ad evitarlo, ma dopotutto non sa quello che è successo realmente... Te l'avevo detto, Ricky, non è come le altre!
Quando poi però le ragazze si addentrano tutte e tre al centro della pista affollata, quasi non riesco a crederci. Vedo Jules che balla divertita con le altre, con alla mano il drink che Gemma è venuta qualche minuto fa a prendere per lei. Nel momento però che il vestito di Jules le sale ancora di più sulle cosce, scoprendole quasi le rotondità del sedere, è allora che faccio appello a tutte le mie forze per non bagnarmi le mutande. Diavolo, non ho mai rischiato di venire solo a guardare qualcuno, dopotutto non mi è mai stato difficile farmi una scopata... ma da quando il pensiero che Jules prova qualcosa per me si è impossessato della mia mente, non sono più riuscito a guardare nessun'altra senza cercare i suoi occhi...
Cerco di distrarmi ulteriormente, ordinando al barista un drink e un altro ancora, fin quando sento la testa più leggera e quasi non capisco più quello che mi succede intorno. Mi chiedo come farò a portare l'auto fino a casa al ritorno, ma non mi importa più di nulla al momento...
Scendo dallo sgabello e, percorrendo i gradini per scendere dalla zona bar, mi avvicino lentamente ai divanetti dove alcuni dei miei amici sono seduti. Ricky ci sta ancora provando spudoratamente con la mora seduta accanto a lui, accarezzandole un fianco con una mano, mentre sul divanetto adiacente trovo seduti Nick, Isa e Frank che versano della vodka liscia nei bicchieri mischiandola con la Redbull... sono così ubriaco da non essermi accorto neanche di quando questi altri sono arrivati. Non appena arrivo al fianco di uno dei divanetti dove sono seduti, cercando ovviamente di contenermi e di non far accorgere loro di avere le facoltà completamente annebbiate, vengo raggiunto alle spalle da Gemma e Samantha, di ritorno dalla pista da ballo...
- Dov'è Jules? - chiedo di getto, senza neanche rendermene conto.
La prima cosa a cui ho pensato, vedendole, è stato sicuramente cercare quegli occhi ammalianti e perché no, anche tutto il resto...
- Al bagno... - dice solo Gem, mentre mi lancia un'occhiata maliziosa.
Senza pensarci su due volte, inizio a percorrere la distanza che separa i divanetti dai bagni, ritrovandomi dopo poche falcate nel piccolo antibagno, dove lavandini e specchi sono posizionati su una parete. Mi perdo per un attimo a guardare la mia figura allo specchio e non mi meraviglio quando, mettendo a fuoco l'immagine del mio viso, noto quegli occhi grigi uguali a quelli di mio padre iniettati di sangue, e il viso completamente stravolto come se fossi fatto di chissà cosa...
- Jules? - urlo, sperando in una sua risposta, dietro alla porta dei bagni femminili.
Non credo però che, con tutto il casino che proviene dalla sala principale, si possa sentire qualcosa... Mi faccio allora coraggio e attraverso le porte dei bagni delle donne, ricevendo ovviamente le occhiatacce e i richiami di disappunto di alcune ragazze intente a sistemarsi il trucco e i vestiti agli specchi a misura d'uomo posti su di una parete.
Diavolo, ma qui è pieno di specchi dappertutto!
Mi guardo intorno, sperando di riconoscere il suo volto tra quelli delle ragazze nella stanza, ma nulla. - JULES! - urlo ancora, bussando con foga a tutte le porte dei bagni che sono chiuse dall'interno. Quando però ricevo le risposte da ognuna, capisco che la mia amica non si trova in nessuna di quelle.
Ripercorro allora i miei passi, in direzione dei divanetti dove il nostro gruppo ha preso posto quando, infondo allo scuro corridoio sul quale affaccia anche la porta dei bagni, intravedo un fascio di luce provenire da una porta socchiusa che dà verso l'esterno. È la porta di un'uscita secondaria che non dovrebbe essere aperta. Cammino allora in quella direzione, sorpassando due tizi che si stanno praticamente scopando nascosti in un angolo buio del corridoio, e attraverso la porta spalancandola. I miei occhi ci mettono un po' per riabituarsi alla luce dei lampioni stradali, dato che il vicolo sul quale affaccia la porta di servizio del locale dà su una strada secondaria ma ben illuminata. La strada è praticamente deserta, ma non mi meraviglio dato che sono all'incirca le due di notte, se non fosse per una figura seduta su delle casse di legno a qualche metro di distanza dalla porta.
Ha il viso voltato verso la luna che si intravede tra gli alti palazzi nel cielo scuro, nella direzione opposta a quella in cui mi trovo, per questo non riesco a guardarla in faccia, ma sono sicuro al cento per cento che sia lei. Mi avvicino allora silenziosamente e l'affianco prendendo posto anch'io. Lei in un primo momento sobbalza per lo spavento ma, quando si volta e incrocia il mio sguardo, si rilassa visibilmente accennando un sorrisino complice.
- Maxy... - dice solamente, con un tono così dolce da farmi quasi sciogliere.
È seduta a pochi centimetri da me e le nostre spalle si sfiorano. Il viso voltato nella mia direzione, ma nascosto leggermente dalla spalla, è inclinato verso il basso, lasciando ricadere in questo modo quelle fluenti onde castane lungo le linee morbide del suo corpo racchiuso in quello stretto e succinto vestito. Dio, dammi la forza per non saltarle addosso e strapparglielo...
- July... - le rispondo - ...che ci fai qui fuori da sola? - le chiedo serio. Vestita in questo modo non sarebbe neanche dovuta uscire di casa!
- Avevo bisogno di prendere una boccata d'aria... - dice, riportando lo sguardo dritto davanti a sé. - Quanto hai bevuto Max? - chiede poi, quasi rimproverandomi.
- Non abbastanza per smettere di pensare di volerti togliere quel vestito di dosso. - ammetto frettoloso, senza pensarci.
Bel lavoro Max, bel lavoro... mi rimprovero mentalmente. Jules mi guarda ad occhi sgranati, stralunata e confusa, come se non avesse compreso appieno le parole che le ho appena detto. Ma sono stanco di questa situazione, e se mi serve l'alcool per trovare il coraggio per confessarle tutto e dimostrarle i miei sentimenti, allora ben venga. Dopotutto anche lei ha affermato che le parole degli ubriachi corrispondono sempre a verità...
- M-max io... - fa per dire lei, ma la interrompo prima che possa andare avanti, dimenticandomi completamente di quello che avevo intenzione di dirgli fino a pochi attimi prima...
Senza darle occasione di poter concludere la frase, l'afferro per i capelli dietro la nuca e la attiro a me, unendo finalmente per la prima volta quelle labbra carnose con le mie. Succede tutto così velocemente, quasi come se avessi fretta, quasi come se il mondo stesse per implodere e questa potesse essere la mia ultima occasione per fare quello che ho sempre voluto fare, ma di cui me ne sono reso conto forse troppo tardi. Jules però non mi respinge e non si stacca da me, ricambiando il mio bacio mentre incominciamo ad assaggiarci lentamente, agognanti e bramosi l'uno dell'altra, per scoprire finalmente il sapore di un nettare tanto desiderato che ci è stato però precluso per tanto, tanto tempo... e sa di buono, di qualcosa di dolce e aspro, simile ad un frutto esotico... sa di lei, di un sapore che mai avrei immaginato di poter assaggiare, né di aver l'occasione di gustare.
Non sono sicuro che riuscirò mai più a farne a meno.
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At Home, Again - The Comeback Series #1
RomanceQuesta è la storia di un'amicizia, o forse... Jules e Max si conoscono da anni, si sono incrociati tra i corridoi del liceo artistico della loro città quando lei era appena al primo anno, mentre invece lui al secondo. Max si è subito sentito attratt...