CAPITOLO 26

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Max

- Credevo mi mettessi incinta, non voglio un bambino al momento perciò la prossima volta usa il preservativo. - Mi ammonisce lei.

Almeno mi sta riconfermando che ci sarà una prossima volta.

Sono le dieci di sera passate e noi due siamo sdraiati ancora sul mio letto. Io sono girato su un fianco che la osservo, mentre lei è distesa con la schiena appoggiata alla testiera del letto. Avrei preferito che rimanesse il suo corpo in bella vista ancora un po', per farmi osservare quello che finalmente ho ottenuto è che è diventato mio dopo tutto questo tempo, eppure lei ha insistito a coprirsi col lenzuolo. È bellissima, e il fatto che ne non se ne accorga la rende ancora più meravigliosa.

- O tu potresti iniziare a prendere la pillola... - le suggerisco.

- E perché mai? Con le altre non credo tu ti sia mai posto questo problema... - aggiunge irritata.

- Con le altre certo, ma con te è diverso volevo... voglio sentirti davvero. - ammetto.

Lei mi guarda stupita. Ogni volta che le confesso qualcosa che non si aspetta mai di sentir dire dalle mie labbra, ha questa reazione.

- Mi stai dicendo che è la prima volta che non lo usi? - chiede ancora.

- Già... - dico rimuginando.

È strano ammetterlo anche a me stesso, eppure non ho mai sentito quest'esigenza prima. Ma con Jules è tutto nuovo, anche per me. Lei allora mi guarda incantata, facendo rimanere anche me estasiato a mia volta.

- Quindi Max... - abbozza nuovamente. Sembra quasi imbarazzata dal continuare. - ...Cosa diremmo agli altri? Credo che prima o poi verrà fuori con il resto del gruppo, e vorrei poter parlare con Gemma liberamente... - ammette pensierosa.

- Che stiamo insieme Jules, che finalmente stiamo insieme. - Le dico avvicinandomi per stringerla tra le mie braccia. - Scusami se ci ho messo tanto per accorgermene. - le sussurro con il viso nascosto nell'incavo del suo collo, tra i suoi capelli.

Lei volta il viso in direzione del mio e mi bacia dolcemente.

Prima che si facesse troppo tardi, Jules ha avvisato sua madre che sarebbe rimasta a dormire da Gemma, e ovviamente la madre se l'è bevuta e non ha fatto alcuna obiezione. Jules, quando ha deciso di alzarsi dal letto, avvolta ovviamente nel lenzuolo, ha perso un po' di tempo ad osservare la piccola macchia di sangue sulle lenzuola che ricoprono il materasso, simbolo della sua purezza strappata via. Solo a guardarla, sono quasi riuscito a vedere le rotelle del suo cervello mettersi in moto per elaborare nuovamente tutto quello che è accaduto nelle ultime ore.

- È tutto apposto? - le chiedo guardandola perplesso.

- Tutto okay Max... - mi dice lei, poi mi guarda nuovamente e vedo un'espressione rasserenata sul suo viso, quasi soddisfatta. - Vado a fare una doccia ora. - aggiunge imboccando il corridoio.

Ora, so che quello non era un invito esplicito, eppure non credo che avrà da obiettare se la raggiungerò per farle compagnia. Così mi avvio silenziosamente anch'io verso la porta del bagno, appoggiandoci sopra un orecchio finché non sento l'acqua scrosciare. Apro allora la porta, richiudendola dietro di me senza fare rumore, e la vedo. Attraverso il vetro appannato della cabina doccia le forme del suo corpo si distinguono sfocate, ma quanto basta per far svegliare nuovamente il mio amico lì giù, nelle parti basse. Spalanco allora improvvisamente la porta di vetro della cabina doccia e mi ci fiondo dentro sotto il suo sguardo accigliato.

- Che stai facendo? - chiede lei sconcertata, mentre inarca un sopracciglio.

È buffa quando fa queste espressioni, ma l'ho sempre adorata anche per questo.

At Home, Again - The Comeback Series #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora