CAPITOLO 34

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Jules

La mia vita sembra iniziare finalmente a prendere la giusta piega. Da qualche giorno infatti le cose sia con Max che con Gem vanno a gonfie vele, dato che ho chiarito con la mia migliore amica spiegandole ogni minima cosa, anche se lei mi ha però espresso i suoi dubbi sul rapporto che corre tra me e James. Ovviamente però lei non potrà mai capire quanto James mi abbia aiutato, nessuno può. James infondo ha fatto tanto per me, forse più di quanto abbia mai fatto chiunque altro. È stato il primo infondo che mi abbia veramente dimostrato quanto ci tenesse a me, e che mi ha accettata ed incoraggiata ogni istante, facendomi provare un po' di orgoglio per me stessa per la prima volta dopo tanto tempo, anche se in verità dall'inizio stentavo a credergli...


8 mesi prima...

- Guarda che non hai bisogno di coprirti ancora con queste felpe enormi! Sei magnifica, lo sei sempre stata! – esclama James mentre ci dirigiamo insieme nella sala mensa del college dove risediamo.

Da quando sono a Londra ho stravolto completamente le mie abitudini ed ho perso un bel po' di peso, dato che cammino quotidianamente per la città e per il campus ogni giorno, in più Francis mi ha coinvolta nelle sue scelte alimentari vegetariane, che mi stanno decisamente aiutando a magiare bene, diversamente da prima che non facevo altro che fare capatine ai fast food con gli altri. Ma, anche se James continua a spronarmi, non me la sento di mostrare le mie forme ancora rotonde agli altri, non mi farebbe sentire a mio agio. Ed è proprio per questo che continuo ad indossare continuamente le mie vecchie felpe e maglie che diventano sempre più larghe, dato che ora inizio quasi a perdermi tra i miei vecchi vestiti. Non credevo di poter raggiungere questi risultati, mi meraviglio di me stessa, e mi rendo conto che forse James ha ragione e che dovrei davvero iniziare a pensare a un cambio di look, ma non mi sento ancora del tutto preparata...

- Smettila, non ho bisogno di uno stylist al momento Jay! – esclamo sbuffando.

- Ne avresti bisogno invece... Andiamo Jules, sono sicuro che staresti un amore con abiti più femminili, non hai bisogno di continuare a nasconderti lì sotto! – mi dice ancora indicando la mia enorme felpa nera, quasi rimproverandomi.

- Non hai idea di quello che dici, e poi non ho ancora capito perché ci tieni tanto...

- Perché mi piaci Jules, e anche tanto, e sono sicuro che prima o poi riuscirò a farti uscire da quel guscio che ti sei costruita attorno! – esclama.

Allora io porto il mio sguardo su di lui, che continua a camminare spedito accanto a me, e lo colgo a fissarmi con un sorriso sincero sul volto.

Sono all'incirca cinque mesi che sono in Inghilterra, e James e Phil sono stati i primi che ho conosciuto. Phil, non ha appena ha scoperto il mio paese d'origine ha subito insistito per venire a parlarmi, dato che è sempre stato affascinato dalla lingua italiana. Dopotutto non ha avuto molta scelta, dato che io ho avuto la fortuna di essere l'unica ragazza italiana ad essere stata spedita in questo college, mentre di ragazzi invece ce ne sono a volontà. Phil, non appena si è presentato, ha preteso che gli insegnassi qualche frase in italiano in modo da fare colpo sulle ragazze del suo paesino vicino Portsmouth, di cui non sono ancora riuscita a pronunciarne il nome. James invece, sin da quando è stato trascinato in mia presenza dal suo amico, per i primi giorni non ha fatto altro che guardarmi in silenzio, osservando ogni mia mossa. Quando però invece mi sono stancata del suo continuo guardarmi e fissarmi incuriosito, gliene ho dette quattro e lui è rimasto talmente sbalordito dallo scoppiarmi a ridere in faccia divertito. In seguito i due mi hanno presentata a Francis, l'unica tra i tre originaria di Londra. Non riuscivo credere che una tipa del genere esistesse veramente, dato che fino ad allora le avevo viste solo su internet. Quando l'ho conosciuta portava i capelli verdi divisi in due trecce francesi che le arrivavano fin sotto il mento, aveva un trucco pesante ma elaborato alla perfezione, e vestiva con un abbigliamento da punk studiato fin nei minimi dettagli, adornato ovviamente da una svariata quantità di borchie e lacci di pelle. Ho scoperto solo in seguito il suo ruolo come vocalist in una band di musica rock-punk, e solo dopo che siamo andati a sentire lei e la sua band la prima volta ho capito realmente che tipo di persona avessi difronte.

- Basta con queste assurdità James, mi conosci da quanto, cinque mesi più o meno?! Come diavolo fai a dirmi queste cose? – gli chiedo irritata.

Non ho mai ricevuto nessuna dichiarazione durante tutti i miei diciannove anni di vita, nessuna. James mi ha completamente spiazzata la prima volta che me l'ha detto, e ho subito pensato che mi stesse prendendo in giro. Infondo chiunque come me avrebbe pensato lo stesso, dato che io e James ci conoscevamo solamente da un paio di mesi quando me l'ha confessato. "Non ho mai conosciuto nessuna come te!" mi ha detto "tu non ti preoccupi degli altri, sei te stessa, hai le tue opinioni, e questo mi piace!" mi ha confessato sorridendo. Dato il nostro passare praticamente ogni giornata insieme, inizialmente ho pensato che intendesse nel senso lato del termine, che si riferisse quindi al fatto che gli piacessi come amica. Quando però mi ha chiesto di uscire la prima volta noi due soli, per conoscermi meglio, ho capito le sue vere intenzioni.

Non mi si era mai presentata prima una situazione del genere, anche perché non sono stata interessata a nessun'altro se non a Max, e accettare un invito ad uscire di un'altra persona per me in un certo senso significava tradire quello che provo per lui, perciò ho messo subito in chiaro con James di avere la testa altrove. Gli ho confessato tutto, fin nei minimi particolari. Della mia cotta che va avanti da anni, del nostro splendido rapporto, della sua indole da puttaniere e della sua attrazione per la mia migliore amica. James è stato ad ascoltarmi in silenzio, fino all'ultimo, ma alla fine ha insistito comunque nel voler uscire con me. "Come amici" mi ha detto. Sono un paio di mesi quindi che mi porta in giro per Londra insieme a lui, quando ne ha occasione, eppure non si è mai lamentato.

- Mi pare di avertelo già detto Jules. Mi piaci, e farò di tutto per farti cambiare idea. – mi dice ancora sorridendo, mentre io non faccio altro che chiedermi il perché io non l'abbia conosciuto prima di incontrare quegli occhi di ghiaccio che hanno segnato la mia rovina...

At Home, Again - The Comeback Series #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora