CAPITOLO 48

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Max

- July... - sussurro cercando di svegliarla.

Sono ritornato a casa mia all'incirca dopo un'ora da quando l'avevo lasciata. Con mia grande sorpresa, ho scoperto da mia madre che Jules non ha lasciato la mia stanza neanche per un secondo, e quindi non mi sono meravigliato più di tanto quando rientrando in stanza me la sono ritrovata addormentata profondamente nell'esatto punto in cui l'avevo lasciata. Credo fosse davvero esausta, ma chi può biasimarla... Di sicuro ho scoperto che è molto più insicura e fragile di quel che pensassi prima, e ovviamente quello che deve averle detto Ricky sono sicuro che l'abbia ferita davvero tanto per essersi addirittura ridotta in questo stato.

- Mmmh... no mamma, altri cinque minuti... - borbotta ancora ad occhi chiusi.

È talmente buffa e tenera che non vorrei proprio doverla svegliare, ma sono sicuro che poi questa notte non dormirebbe, e domani ha lezione all'accademia perciò non può continuare a dormire adesso...

- July... non credo che tua mamma sia improvvisamente diventata un ragazzo così bello e giovane... - sussurro arrogante, posandole un bacio sul collo.

Sembro ottenere l'effetto sperato, perché appena pronuncio quelle parole Jules sgrana gli occhi e si mette immediatamente a sedere.

- Hai sempre un ego gonfio quanto un pallone a quanto vedo... - esclama scocciata, spalancando subito dopo le fauci per un improvviso sbadiglio. – ...quanto ho dormito? – domanda poi confusa guardandosi attorno.

- Credo un'ora, più o meno.

- Mi ci voleva proprio. – ammette lei, lasciandosi cadere nuovamente di schiena sul letto. – E l'auto? – chiede ancora.

- È a casa tua, ho anche dato le chiavi a tua madre avvertendola che ti avrei riaccompagnata dopo cena. Non ha fatto altro che guardarmi sorridente e compiaciuta... per fortuna tuo padre non era in casa, non avrei saputo come affrontare anche lui da solo altrimenti... - sbuffo esasperato.

- Io dico che te la saresti cavata, in un modo o nell'altro. – ammette fiera, alzando il busto e mettendosi a sedere accanto a me sul bordo del letto. - Grazie. – mi dice infine, posando le labbra sulle mie.

Subito reclamo prepotente la sua bocca con la mia, con l'intento di assaporarla più a fondo che riesco, arrivando come al solito a farla annaspare per la mancanza d'aria. Lei però non sembra volersi staccare, e mi porta una mano dietro la nuca attirandomi più vicino a sé, incitandomi a continuare. Non resisto quasi più e, non appena le tocco sfioro la pelle al di sotto della maglia, sento la sua pelle rabbrividire al mio tocco, segno che anche lei è carica d'eccitazione quanto me...

Prima che però possa farla mia e perdermi quasi del tutto nel suo corpo, lei blocca ogni mia intenzione.

- Max c'è tua mamma giù, e le tue sorelle nelle altre stanze... - mi ammonisce severa, staccandosi dalle mie labbra.

Io così mi ritrovo esasperato e con un leggero problema nei pantaloni, ma non voglio spingermi oltre in questo momento se lei non se la sente, per questo mi rimetto all'in piedi e sbuffando cerco di sistemarmi meglio i boxer che adesso sento fin troppo stretti. Prima che però io possa allontanarmi, lei mi blocca per una mano invitandomi a sedermi nuovamente accanto a lei. Il suo volto è imbarazzato, riesco a capirlo anche se continua a tenere lo sguardo basso senza voltarsi verso di me, ma sinceramente in questo momento non capisco a cosa sia dovuto quest'atteggiamento...

- Jules che succede? – le chiedo cercando di essere quanto più tranquillo possibile.

- Vuoi andartene in giro in quel modo? – domanda con un filo di voce, indicando la protuberanza ben visibile al cavallo dei miei pantaloni di cui purtroppo sono pienamente consapevole.

At Home, Again - The Comeback Series #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora