Max
- Ciao Max, quanto tempo! - mi saluta Erin, la madre di Jules, non appena mi apre alla porta.
Da quando io e Jules stiamo insieme ho evitato di venire a casa loro per non ritrovarmi di continuo in situazioni imbarazzanti, ma anche perché non so più come comportarmi con i suoi genitori presenti. Suo padre oggi fortunatamente non c'è, ed è meglio così dato che la cosa per me è già abbastanza opprimente...
- Ciao Erin, è sempre un piacere vederti. - la saluto, seguendola in casa. - Jules è pronta? - le domando, sperando di potermela svignare quanto prima possibile.
Improvvisamente però, la voce squillante di Thomas mi distrae richiamandomi all'attenzione.
- Massi! Massi! - esclama contento, fissandomi da sotto quei capelli biondi con i suoi occhioni verdi spalancati. - Vuoi vedere il pallone che mi ha comprato papà? - mi chiede con lo sguardo colmo di gioia e gratitudine verso quel padre che farebbe di tutto per loro, facendomi quasi invidiare di non avere con mio padre un rapporto simile a quello che Jules e suo fratello hanno con il loro.
- Certo che lo voglio vedere! - esclamo contagiato dalla sua allegria.
Lui allora corre in direzione del cortile sul retro, attraversando le porte finestre della cucina, e ritorna con tra le mani un pallone da calcio della Nike nuovo di zecca, continuando a stringerlo tra le braccia come il più grande dei tesori.
- Ti piace? Ti piace? - domanda saltellando estasiato.
- È stupendo! - esclamo a mia volta. - Qualche giorno vengo qui e ci alleniamo a fare qualche tiro in porta, ti va? - gli domando conoscendo già esattamente la sua risposta.
- Sii!!! Sei grande Massi! - mi risponde lui felice.
- D'accordo allora, chiederò a Jules quando potrò venire. Dammi il cinque ometto! - gli dico infine, allungando il palmo della mano verso di lui.
Thomas risponde al mio gesto con l'entusiasmo a mille e subito dopo sparisce nuovamente in cortile con il suo adorato pallone. Mi volto allora nuovamente verso Erin e capisco che lei nel frattempo ha osservato tutta la scena senza perderci d'occhio un solo istante, con un enorme sorriso stampato sul volto.
- Mio figlio ti adora, sei quasi un idolo per lui. Ogni tanto ci spiega ancora che da grande vorrebbe giocare in una squadra di calcio, "proprio come faceva Massi!" esclama sempre. - mi confessa lei, facendomi spuntare un sorrisino colmo d'orgoglio. - Ovviamente io non potrei essere più che contenta che abbia preso te come modello... tu sei un gran lavoratore Max, ti dai da fare, e sono sicura che farai grandi cose nella tua vita perché non sei il tipo che se ne sta con le mani in mano. Non l'hai mai fatto. - conclude.
Quelle parole, dette da una persona che mi conosce da tanto, fanno spuntare di me un piccolo barlume di speranza. Mi ha detto che sono destinato a fare grandi cose, ed è quello in cui spero dato che non mi sogno certo di rimanere in officina a vita.
Mentre sto ancora rimuginando sulle parole di Erin, Jules fa la sua comparsa dal piano superiore, richiamando come sempre tutta la mia attenzione. Questa sera ha optato per un aspetto più sbarazzino, con una larga gonna lunga fino alla coscia e delle calze scure che fortunatamente non lasciano nulla in mostra. Ha al piede il suo paio di anfibi preferiti che le danno un'aria da ragazzina, mentre sopra ha una camicia a quadri rossa e nera, sbottonata fino a lasciarle una leggera scollatura sul seno, cosa che mi fa rimanere incantato più del dovuto in quel punto, almeno fin quando non mi costringo a distogliere lo sguardo ricordando a me stesso che c'è anche sua madre presente insieme a noi al momento.
- Max! - esclama, incontrando il mio sguardo. - Andiamo? - domanda poi, afferrando borsa e cappotto.
Salutiamo allora sua madre e il piccolo Thomas, e ci avviamo verso la mia macchina, in direzione del pub dove i nostri vecchi amici ci stanno aspettando.
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At Home, Again - The Comeback Series #1
RomanceQuesta è la storia di un'amicizia, o forse... Jules e Max si conoscono da anni, si sono incrociati tra i corridoi del liceo artistico della loro città quando lei era appena al primo anno, mentre invece lui al secondo. Max si è subito sentito attratt...