CAPITOLO 36

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Jules

Mi avvio verso l'esterno e cerco di individuare nuovamente la figura di quella stessa ragazza, scrutando tra i vari volti che mi circondano e sorpassando velocemente qualche tizio che mi guarda curioso. Da lontano poi la vedo, è seduta ad un tavolo insieme ad un'altra ragazza dai capelli castani e lisci, e chiacchierano tutte e due animatamente, ridacchiando divertite in continuazione.

La situazione si complica, credevo fosse da sola, ora mi ci vuole una doppia dose di coraggio...

Non mi perdo però d'animo e, dopo aver fatto un respiro profondo, mi avvicino a passo deciso e apro bocca.

- Ciao. – esclamo.

Entrambe le ragazze si voltano a guardarmi stranite, come se fosse accaduto chissà quale evento assurdo. Quando incontro gli occhi della ragazza con cui mi sono scontrata stamattina, mi accorgo che mi ha riconosciuta e quindi ne approfitto e riprendo la parola.

- Posso sedermi? – chiedo.

Entrambe non pongono obiezioni e quindi ne approfitto e mi siedo difronte a loro. Sono sicura che tutte e due si stiano chiedendo il perché di questo mio gesto, e la cosa non fa altro che mettermi ancora più a disagio. Preferirei di gran lunga trovarmi in compagnia di qualcuno che già conosco al momento, ma purtroppo l'essere iscritta ad un'università dove non si conosce nessuno comporta anche il dover fare nuove conoscenze, anche se personalmente a me ci vuole un'enorme sforzo...

- Sono Jules comunque, volevo dirti ancora che mi dispiace di esserti finita addosso questa mattina.

- Ah quindi è lei la ragazza di cui mi parlavi. – la prende in giro la sua amica ridacchiando. – Piacere Jules, io sono Arianna e lei è Sofia. – continua ancora presentando lei e "piccola bibliotecaria" al suo fianco. – Devi scusarla, non è molto socievole quando si trova difronte qualcuno che non conosce. – mi rassicura.

- Beh potrei dire lo stesso di me, ma ultimamente cerco di sforzarmi... - le confesso, grattandomi nervosamente il collo.

- Non si direbbe. – interviene Sofia improvvisamente, spiazzandomi. – Scusami ma è difficile pensare che tu sia timida dato il faccino che ti ritrovi. – continua arrogante.

Ed io mi ritrovo a comprendere la sua diffidenza, dopotutto è la stessa che provavo io quando durante le superiori le solite sciacquette che sbavavano per Max, alcune di quelle tipe che usano il proprio fisico come arma al posto di mettere in uso il cervello, cercavano di arrivare a lui tramite me. Alla fine, anche se io sono sempre la stessa ragazza grassottella di allora, con però qualche miglioria, dall'esterno è facile giudicare un libro dalla copertina e chiunque può arrivare ad una conclusione affrettata e considerarmi come una di quelle ragazze che curano il proprio aspetto fisico a discapito di tutto.

A detta degli altri sono diventata carina, sì, ma è tutto frutto dei miei sacrifici e di certo non lascerò che il mio aspetto fisico attuale condizioni gli altri fino a tal punto.

Allora mi zittisco, afferro il mio cellulare e inizio a scorrere tra le varie immagini all'interno della galleria. Le due ragazze difronte a me di sicuro mi staranno guardando come fossi pazza, non comprendendo le mie azioni, e dato l'imbarazzo che si è venuto a creare Arianna riprende la parola tentando di scusare l'amica.

- D-devi scusarla, non è brava a farsi degli amici, a volte parla a sproposito... - continua a dire, ma io sono troppo presa dal cercare quello che mi serve per poterle rispondere.

Quando finalmente trovo l'immagine di cui ho bisogno e la apro, ho un sussulto. Non mi vedevo in quelle condizioni da tanto, dato che sui social ho sempre evitato di postare foto a figura intera, e di certo non sono amante del posizionarmi davanti ad un obiettivo e farmi scattare delle foto dagli altri. Per questo, quella che ho tra le mani, è un reperto introvabile, che però continuo a conservare gelosamente come incitamento pur di non ritornare quella che ero.

At Home, Again - The Comeback Series #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora