Jules
Potrai anche essere cambiata esteticamente mia cara Jules, ma l'abilità di fare le tue solite figure di merda è sempre presente, mi rimprovero mentalmente mentre cerco di asciugare con il phon la mia maglietta. Per di più il bianco quando si bagna diventa trasparente, e Max avrà di sicuro visto il mio reggiseno. Al solo pensiero vorrei scappare via e correre a nascondermi, ma mi sono ripromessa di non farlo più. Ogni cosa può essere affrontata a testa alta, non ho intenzione di cedere proprio adesso.
- Jules? – sento Max bussare alla porta del bagno, che per di più ho anche dimenticato di chiudere.
- Si? – gli chiedo.
- Il tuo telefono, ha squillato un paio di volte, credo ti siano arrivati dei messaggi...
Guardo la maglia, che è diventata più asciutta di prima anche se non del tutto, e la infilo addosso nuovamente.
- Puoi entrare! – gli dico infine.
Lui entra e mi passa il telefono tra le mani, io sorrido guardando lo schermo dopo averlo sbloccato.
- Qualche buona notizia? – chiede lui incuriosito.
- No, nulla del genere. È solo James che manda una delle sue solite stronzate...
Io e James dopotutto, anche se l'ho rifiutato amaramente, abbiamo continuato a mantenere il nostro rapporto.
Non me la sentivo di gettare all'aria il rapporto che avevamo costruito dopo mesi passati insieme, e nemmeno lui. Quando l'ho rifiutato poi definitivamente mi disse che potevamo dimenticare tutto e tornare ad essere semplici amici, e non ha idea di quando il suo gesto abbia significato per me...
- Ah quindi vi sentite ancora... - noto un'espressione leggermente irritata sul volto di Max mentre ritorniamo in stanza, ma non gli do molto peso, dopotutto lui non ha mai pensato a me in "quel senso" e non credo riuscirà a farlo da un momento all'altro...
- A che ora tornano i tuoi? – gli chiedo una volta in stanza cambiando ovviamente argomento, dopo aver guardato l'orologio che segna quasi le undici. – Se non tornano tardi vorrei aspettare per salutarli.
- Non credo che tarderanno. Se non sbaglio oggi pomeriggio ho sentito parlare mia madre di una cena a casa di zia Susy, che non abita molto lontano. Credo che saranno qui a breve. – dice afferrando il pc portatile e venendo a sedersi accanto a me.
Dopodiché ritorna ancora quel silenzio. Lo sento, è diverso. Forse dopotutto il nostro rapporto, dopo essere stati lontani per più di un anno, è davvero cambiato. Oppure il mio cambiamento lo ha destabilizzato a tal punto che crede di non poter avere più lo stesso rapporto con me.
- Sei sicuro che vada tutto bene? – gli chiedo.
Prima non era mai stato così taciturno come in questi giorni. Sembra quasi come se fosse imbarazzato nel rimanere da solo con me, cosa che non è mai accaduta prima.
- Perché me lo chiedi? – mi dice, senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
Io allora porto una mano sulla parte superiore del pc chiudendolo lentamente, attirando così la sua attenzione.
- Per caso c'è qualcosa che vorresti dirmi? – gli chiedo mentre continuo a guardarlo negli occhi.
Max
Jules ha notato che sono strano ultimamente, forse perché negli ultimi giorni ho ripensato a quella sera con Gemma, o forse perché ora la guardo con occhi diversi da come facevo prima, ma di certo non è il momento di farsi prendere dal panico.
- Per caso c'è qualcosa che vorresti dirmi? – mi chiede incatenando i suoi bellissimi occhi nei miei, senza lasciarmi via di fuga.
- Jules io... - apro la bocca, sperando di trovare una scusa plausibile in due micro secondi, ma poi ci ripenso.
Forse dovrei dirle tutta la verità e lasciare che questo peso che ho come un macigno sul mio stomaco sparisca, ma non sono sicuro che potrei farlo...
Improvvisamente però miei pensieri vengono interrotti da un rumore di chiavi e schiamazzi provenienti dal piano di sotto.
Sono salvo, per un pelo.
- Jules! Oh mio Dio, sei bellissima! – Cece corre incontro alla mia amica saltandole con le braccia al collo, dopo che ci siamo precipitati entrambi giù per le scale per averli sentiti rientrare in casa.
Mia mamma e mia sorella Jess invece continuano a guardarla stupite prima di passare anche loro ai complimenti. Mio padre arriva per ultimo, entrando poco dopo dalla porta d'ingresso e anche lui non può fare a meno di mostrare il suo stupore.
– Juliet, da quanto tempo... – le dice sorridendole, stringendola poi con un braccio.
Lei risponde al suo abbraccio contenta.
Sono sempre andati d'accordo loro due, e mio padre l'ha sempre guardata con ammirazione perché è sempre stata una tipa schietta, che sa quello che vuole, e non ha paura di esprimere la propria opinione o le proprie preferenze. È sempre stata diversa dalle altre e questo lo ha sempre meravigliato. Dopotutto è anche l'unica ragazza che sia anche mai venuta a casa mia. Non mi sarei mai sognato di presentare alla mia famiglia una di quelle sciacquette che frequentavo al liceo, neanche per sogno. Con Jules invece, è sempre stato tutto diverso...
- Sarei dovuta passare a trovarvi prima, mi dispiace. – dice Jules rammaricata.
- Non ti preoccupare Juliet, è sempre un piacere averti in casa nostra. – le dice mia madre, facendole sparire il broncio dal suo bellissimo viso.
Dopo aver salutato per bene i miei, ed averli rallegrati con qualche aneddoto curioso sugli inglesi, Jules decide che è ora di andare a casa. Le propongo di riaccompagnarla in auto, ma lei invece insiste per tornare a piedi visto che, a sua detta, da quando è tornata le manca camminare. L'accompagno così alla porta, salutandola sull'uscio con un bacio sulla guancia e lei ricambia stampandomene uno sulla mia.
- Ci vediamo Massimiliano... – dice allontanandosi – ...e non pensare che il nostro discorso sia finito qui. – dice ancora mentre la vedo sparire per la strada.
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At Home, Again - The Comeback Series #1
RomanceQuesta è la storia di un'amicizia, o forse... Jules e Max si conoscono da anni, si sono incrociati tra i corridoi del liceo artistico della loro città quando lei era appena al primo anno, mentre invece lui al secondo. Max si è subito sentito attratt...