CAPITOLO 3

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Jules

Oggi è il primo giorno in cui mi sono risvegliata nuovamente nella mia città.

Ieri alla fine, tra il parlare della situazione di Gem e il suo nuovo lavoro, ho completamente dimenticato di chiederle cosa sia successo tra lei e Max. Poco male, glielo chiederò non appena ne avrò l'occasione.

Dato che oggi è sabato, Max mi ha mandato un messaggio dicendomi che questa sera passerà a prendermi per uscire insieme ed incontrarci con gli altri al nostro "solito posto", ovvero in un piccolo parco qui in città, adiacente al pub in stile inglese che hanno aperto appena un paio di anni fa. Ho mandato un messaggio anche a Gemma, scrivendole che io e Max saremmo andati a prenderla volentieri, lei però ha rifiutato dicendo che ci avrebbe raggiunti con Isa, una nostra vecchia compagna di liceo con cui però non avevo la più pallida idea si frequentasse ancora...

È quasi l'ora di andare. Max verrà qui a breve, dato che prima che andassi via mi preparavo sempre con lui accanto che continuava a tartassarmi le orecchie su quanto fosse stupenda e meravigliosa Gemma, e di quanto avrebbe voluto che il loro rapporto andasse oltre... Ovviamente non parlava solo di questo, ma era comunque il suo principale argomento di conversazione nell'ultimo periodo in cui ero ancora qui.

Guardo il mio armadio e noto che ora i vestiti sono divisi in due categorie: quelli giganteschi che usavo quando ero un balenottero, e quelli che ho comprato nel corso del tempo a Londra: tutti attillati, carini, femminili. Ovviamente non mi azzarderei mai a rimettere le mie vecchie maglie, il solo pensiero mi fa venir voglia di vomitare, ma non ci penso nemmeno a buttarle. Tutto ciò mi ricorda quella che ero e quella che sono diventata, e mai mi azzarderei a ritornare quella di prima. A questo mi servono i miei vecchi vestiti, a tenerlo bene a mente.






Max

Sono arrivato a casa di Jules con un po' d'anticipo, come facevo sempre prima che partisse. Mi fa strano essere di nuovo qui dopo tutto questo tempo... quante cose sono cambiate da allora.

Alla porta è venuta ad aprirmi la mamma di Jules, la dolce e sempre entusiasta Erin, mentre il padre non appena mi faccio largo in casa lo trovo inchiodato sul divano a guardare la replica di una partita di calcio insieme al fratellino di Jules, Thomas.

Erin, dopo avermi fatto entrare, mi invita a comportarmi nuovamente come se fosse casa mia, dato che fino ad un anno fa ero praticamente come un figlio per loro, per tutto il tempo che passavo qui con la loro amata bambina, io allora non me lo faccio ripetere due volte e salgo le scale frettolosamente fino ad arrivare alla porta della camera di Juliet. Busso un paio di volte sulla porta ma non sento nessuna risposta. Vado allora alla porta del bagno ma noto che è aperta e che non c'è nessuno all'interno. Ritorno allora alla camera di Jules e decido di aprirla piano, pregando di non incappare in qualche imbarazzante incidente...

Mi ritrovo difronte una Jules che, al centro della camera con le cuffie alle orecchie, salta e mima una canzone senza cantarla, con alla mano una spazzola a mo' di microfono. Non appena quella scena mi si presenta davanti, i miei ricordi riaffiorano in un lampo. Spesse volte in cui venivo qui infatti la trovavo nella stessa e identica situazione. Questo vuol dire che la vecchia Jules c'è ancora e non è sparita del tutto, sostituita da una top model inglese.

Mi fermo quindi appoggiato allo stipite della porta con una spalla e le braccia conserte, aspettando che girandosi si accorga di me e venga assalita dall'imbarazzo come suo solito. Ma non appena però mi vede, invece della reazione che mi sarei aspettato, mi tira con sé a ballare anche non potendo io sentire la canzone.

Non è Jules che è diversa, credo solo che con la sua "trasformazione" abbia acquisito maggiore sicurezza in se stessa, e devo dire che tutto questo le ha fatto decisamente bene...

At Home, Again - The Comeback Series #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora