Jules
Le ultime cose che ricordo della serata di giovedì sono le labbra di quel pallone gonfiato che cercava di baciarmi con la forza, e l'auto di Max che mi ha riaccompagnata a casa. La mattina dopo mi sono svegliata con i sintomi del dopo sbornia che sono durati per tutta la giornata. Avevo un mal di testa atroce e, anche se ho lavato i denti per ben tre volte quella mattina, ho avuto un retrogusto dolceamaro sulla lingua per tutto il giorno.
Sono passati due giorni da quella sera, due giorni in cui Ricky continua a mandare messaggi chiedendomi perché mai io l'abbia piantato lì su due piedi, ricevendo da me solo vaghe e inutili risposte. Due giorni in cui ho riiniziato a parlare quasi del tutto normalmente con Gemma, che è stata principalmente la fautrice del mio soccorso, avvenuto poi per mano di Max.
Non credo sarei qui senza loro due.
Mi sono resa conto che da quando sono cambiata sono diventata una preda, prima invece non era così. E non faccio altro che chiedermi perché sono io che devo stare attenta a persone che vanno in giro con quelle orribili intenzioni, quando poi sono loro che dovrebbero imparare a reprimere le loro perverse pulsioni e essere condannati anche solo per i loro pensieri. Ho scelto di non dire a nessun altro quello che mi è successo, o meglio, che stava per accadermi. Solo Max e Gemma ne sono a conoscenza. Non mi sognerei mai di raccontarlo ai miei genitori dato che quell'emerito idiota pompato di steroidi, dopo tutti i pugni che ha preso da Max, non credo avrà più la voglia di farsi vedere in giro.
Almeno non in nostra presenza.
Max in questi giorni però non ha fatto altro che farmi domande strane. Mi ha chiesto in più occasioni tutti i dettagli della serata che riuscivo a ricordare, e ogni volta che gli rispondevo sembrava quasi deluso. Mi chiedo cosa gli passi per la testa ultimamente...
Max
Jules non ricorda niente. Niente! Ho provato a chiederle più volte cosa ricordasse di quella serata ma mi ha sempre risposto che ha solamente vari flash di quell'idiota ha cercato di aggredirla e di me che ho inveito contro di lui per poi riportarla a casa. Nient'altro. Al solo pensiero delle mani di quel coglione addosso a lei sento il sangue ribollirmi nelle vene, e spero proprio non si faccia vedere più se non vuole che finisca il mio lavoro...
È snervante pensare che io mi sia quasi confessato a Jules e che invece lei non ricordi niente. Non sono sicuro che riuscirò a farlo ancora, ma per adesso mi basta parlare nuovamente con lei come sempre.
- Quindi, ricapitoliamo... le hai detto di essere geloso di chiunque altro le rivolga attenzioni, chiunque altro che non sia tu, e lei non lo ricorda? – ripete Gem ridendo per la decima volta. Sembra quasi voglia infierire ulteriormente.
- Si Gem, quante volte vorrai chiedermelo ancora? – le chiedo sbuffando scocciato, mentre lei continua a ridere di gusto.
Siamo seduti ad un tavolo nella nostra solita caffetteria in paese. Ho chiesto personalmente a Gem di incontrarci perché avevo bisogno di parlarne con qualcuno, dato che Jules non ricorda niente.
- Scusami... - mi dice asciugandosi le lacrime dopo aver smesso di ridere. -... è solo che è comico. Quando tu finalmente decidi di farlo, il caso ci si mette di mezzo.
Io sono amareggiato, e continuo a bere il mio cappuccino mentre ho lo sguardo perso nel vuoto. Forse il destino davvero non ci vuole insieme.
- Credi che non debba più provarci? Insomma, forse non è destino...
- Cancella dal tuo vocabolario quella parola, ti prego. Il destino non è altro la diretta conseguenza delle nostre azioni. Non c'è nulla di scritto. – ammette irritata.
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At Home, Again - The Comeback Series #1
RomanceQuesta è la storia di un'amicizia, o forse... Jules e Max si conoscono da anni, si sono incrociati tra i corridoi del liceo artistico della loro città quando lei era appena al primo anno, mentre invece lui al secondo. Max si è subito sentito attratt...