Fifty seven.

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Federico era felice quando Benjamin lo stringeva tra le sue braccia, era felice quando Benjamin lo baciava ed era felice anche quando Benjamin gli diceva che lo amava. Ogni momento che passava con il moro per lui era unico, un ricordo da conservare per sempre, quando stava con lui era felice per davvero e non desiderava essere con nessun altro, finiva per dimenticare il mondo intero e restavano solo loro.
Dopo le tante delusioni che il più piccolo aveva vissuto credeva davvero che non si sarebbe mai più fidato di qualcuno e ancor meno credeva che si sarebbe innamorato, poi però aveva incontrato Benjamin e aveva scoperto che forse il mondo non era poi così brutto come credeva. Benjamin gli aveva insegnato a vivere di nuovo.
Quando faceva l'amore con lui sentiva la vita scorrergli nelle vene, si sentiva vivo e stava bene. Con Benjamin stava bene. Purtroppo Federico sapeva che le cose non sarebbero state sempre tutte rose e fiori, sapeva che anche loro avrebbero avuto i loro momenti difficili, i loro litigi, ma era certo che insieme sarebbero riusciti a superare tutto. Lui e Benjamin sarebbero stati più forte di tutto e di tutti.
Federico però non sapeva ciò che Benjamin gli stava nascondendo. Non ancora.

Quella notte Benjamin e Federico fecero l'amore, il più piccolo dimenticò l'anziana Mona e del piccolo incidente che avevano avuto, invece Benjamin non dimenticò le sue parole e queste continuavano a risuonargli nella testa. Guardava Federico su di lui, mentre gli sorrideva e lo baciava, e non riusciva a non pensare a quando solo la notte precedente era Aria a farlo, mentre la stringeva a lui.
"È assurdo." Pensò Benjamin poco dopo che il minore si addormentò. "Ieri notte, con Aria, non riuscivo a non pensare a Federico e ora non riesco a smettere di pensare a lei." Una breve risata scappò dalle labbra di Benjamin, che aveva appena finito di fumare la seconda sigaretta di quella notte, e si voltò verso il più piccolo.
-"Piccolino..." Sussurrò e gli accarezzò il volto caldo e arrossato, i riscaldamenti di quell'appartamento erano decisamente troppo forti. "Non meriti di soffrire, non lo meriti." Continuò a parlare sottovoce. "E forse io non merito te."
Era la prima volta che Benjamin pensava seriamente quella ipotesi, lui amava Federico ma se non fosse abbastanza? Se il suo amore non bastasse?
Lo aveva tradito senza pensarci troppo, lo aveva tradito una seconda volta e pensava di farlo ancora. C'era qualcosa in quella situazione che lo eccitava, che lo spingeva a farlo ancora. A tradirlo ancora.
Quella notte Benjamin si concesse il lusso di dormire accanto al più piccolo, non sapendo se avrebbe potuto farlo ancora una volta.

Due giorni dopo a Federico fu affidato un secondo turno al bar, l'altro ragazzo era ammalato e Federico non poteva abbandonare Paul in quella situazione, aveva fatto tanto per lui. A malincuore il biondo rimandò la sua uscita con il moro e questo non fece tante storie, anzi fu lui per primo a dirgli di accettare il secondo turno mentre lui se ne sarebbe stato a casa a guardare la tv, anche quando il più piccolo gli propose di andare al bar lui rifiutò.

«Vieni da me alle otto, ti mando la mia posizione. Quarto piano. Non fare tardi.
-Benjamin.» Recitava il messaggio che il moro aveva inviato ad Aria, non appena aveva saputo che Federico sarebbe rientrato solo a notte inoltrata e non si sarebbero visti.
Aria non rispose ma il moro sapeva che non sarebbe mancata e aveva ragione, alle otto e due minuti il campanello di casa suonò e Benjamin si precipitò ad aprire.
-"Vedo che sei venuta." Sorrise soddisfatto Benjamin quando aprì la porta.
Aria, avvolta in un vestito rosso abbastanza aderente e con i capelli legati in una coda, alzò gli occhi al cielo ed entrò in casa.
-"Il tuo fidanzato non c'è?" Chiese la ragazza e si tolse il giubbotto di pelle nero e lo lanciò sul divano, seguito dalla sua borsa del medesimo colore. "Le luci a casa sua erano spente." Aggiunse e si voltò verso di lui.
Il moro assottigliò gli occhi e sbuffò irritato, perché Aria doveva continuamente parlargli di Federico? Come se la situazione non fosse già abbastanza complicata.
"L'hai creata tu stesso, Benjamin, ricordalo." Si disse Benjamin e sbuffò nuovamente.
-"No, non c'è." Rispose Benjamin. "Al bar avevano bisogno di lui." Aggiunse con tono freddo.
La ragazza annuì e si sedette sul divano.
-"Non ti piace molto parlare di lui, o sto sbagliando?" Chiese e inarcò un sopracciglio.
Io moro digrignò i denti, non le aveva chiesto di andare da lui per parlare di Federico.
-"Non con te." Ringhiò.
Aria ridacchiò divertita e accavallò le gambe.
-"E perché?" Continuò Aria. "Io che cosa sono?"
Il più grande ghignò e si sedette accanto a lei.
-"Tu non sei niente, Aria." Rispose e le mise una mano sul ginocchio nudo. "Federico è il mio fidanzato e tu sei solo un divertimento occasionale."
La giovane alzò gli occhi al cielo e spostò la sua mano.
-"Benjamin, tesoro, lo so." Replicò e sorrise. "Nemmeno tu sei niente per me, altrimenti non avrei mai accettato una situazione del genere." Continuò. "È solo divertimento."
Benjamin annuì e la fece sedere a cavalcioni su di lui.
-"Se è solo divertimento..." Iniziò a parlare e le baciò il collo. "Allora divertiamoci." Disse e le alzò il vestito rosso, per poi stringerle i fianchi tra le mani.
Aria allacciò le braccia al collo del più grande e si morse il labbro inferiore.
-"Aspettavo me lo dicessi." Rispose e fece unire le loro labbra.

Federico sentiva la testa pesante e la schiena a pezzi quando uscì dal bar e trovò Paul ad aspettarlo, sapeva già che cosa volesse dirgli ma preferiva ascoltarlo dalla sua bocca.
-"Paul, eccomi." Disse Federico mentre si trascinava verso l'uomo.
L'uomo, con le macchine della camicia azzurra arrotolate e la fronte imperlata di sudore, si voltò verso di lui e si sforzò di sorridere.
-"Giornataccia, eh?" Chiese retorico e si sedette su un muretto freddo.
-"Decisamente." Sospirò il biondo e si sedette accanto a lui.
Il bar dove lavorava il più piccolo si era allagato, Federico e Paul erano stati costretti a far uscire tutti i clienti, alcuni dei quali non avevano neanche pagato, e avevano fatto di tutto per arginare i danni nell'attesa che arrivasse l'idraulico.
-"Per i prossimi giorni il bar resterà chiuso." Disse Paul. "Ti chiamerò io quando gli idraulici mi daranno il permesso di riaprire." Aggiunse. "Ora vai a casa, sei stanco e sono certo che il tuo fidanzato ti aspetta."
Federico non se lo fece ripetere due volte, si sistemò il suo zaino e raggiunse la sua macchina. Per un momento fu tentato di chiamare Benjamin ma subito dopo cambió idea. Gli avrebbe fatto una sorpresa.

Strada facendo il più piccolo si fermò a comprare delle pizze e dei dolci, sapeva quanto Benjamin fosse golosi e di sicuro avrebbe gradito la sorpresa. Alle nove meno cinque di sera un Federico sorridente, e ignaro di tutto, era fuori dalla porta di casa di Benjamin intento a cercare la chiave di riserva che il moro nascondeva dietro la pianta grassa che lui stesso gli aveva regalato.
-"Trovata!" Sussurrò Federico, prese le scatole della pizza e si rialzò. Lentamente infilò la chiave nella toppa della porta, il sorriso stampato sul volto all'idea di fare una sorpresa al suo fidanzato e di passare una serata con lui.
Federico girò la chiave e subito dopo spalancò la porta, a passi lenti e silenziosi entrò in casa e raggiunse il salotto. Aprì la bocca per gridare il nome dell'altro ma la voce gli morì in gola quando il suo sguardo ricadde sul divano. Benjamin era su Aria, nudo. Benjamin era dentro Aria, la baciava.
Gli occhi di Benjamin e Aria incontrarono quelli di Federico e si spalancarono.
Le scatole di pizza e i vassoi con i dolci caddero dalle mani del più piccolo.
-"Federico!"
Poi il buio.

Hot Chocolate || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora