Twenty six.

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-"Non volevo farti soffrire, Ben, te lo giuro. Mi credi?"
Benjamin sospirò e gli strinse le mani.
-"Ti credo." Disse e si avvicinò a lui. "Dispiace anche a me essere andato via in quel modo e averti ignorato in questi giorni. Ero arrabbiato però e so essere davvero testardo, ammetto però di aver esagerato." Aggiunse e gli accarezzò il viso. "Devo chiederti scusa anch'io." Continuò.
Federico sorrise e si sedette sulle sue gambe.
-"Solo se mi baci."
E Benjamin lo fece.
Federico allacciò le braccia al collo del moro e gli morse il labbro. Benjamin, invece, gli strinse il bacino con entrambi le braccia e lo fece sistemare meglio sulle sue gambe.
-"Mi era mancato baciarti." Sussurrò Federico, dopo qualche minuto, e sfiorò le labbra del più grande con un dito. Il suo sguardo era fisso su quelle labbra tanto carnose e rosse che continuava a desiderare disperatamente, voleva continuare a baciarlo.
Il moro gli baciò la punta del dito e lo strinse ancora di più a lui.
-"A me eri mancato tu."
-"Certo che sei il migliore con le frasi scontate." Rise il più piccolo e si allontanò i capelli dal viso. "Ma efficaci." Aggiunse e poggiò la testa sulla spalla del moro. "Comunque sono davvero dispiaciuto per ciò che è successo e anche per esserti stato lontano in questi giorni. Non volevo rovinare tutto." Disse e abbassò il capo dispiaciuto. "Mi dispiace, Ben, dico davvero."
Benjamin gli prese il viso tra le mani e gli diede un bacio a stampo.
-"Anch'io ho sbagliato ma credo sia normale e anche giusto." Rispose. "Dobbiamo ancora conoscerci, capire bene che cosa c'è tra di noi e se può andare avanti. Se siamo compatibili, per così dire.
Ci conosciamo solo da un mese, non dobbiamo avere fretta e neanche preoccuparci." Continuò. "Sarà quel che sarà, Federico."
Il biondo annuì e gli diede un bacio sulla guancia.
-"Sarà quel che sarà." Ripeté. "Ora però abbracciami." Disse. "Abbracciami forte, te ne prego."
Il più grande sorrise e lo strinse tra le sue braccia.
-"Ti abbraccio per tutto il tempo che vuoi."

Federico, alla fine, restò con il moro per tutto il giorno. Lo accompagnò alla Blue Gallery e lo aiutò a decidere alcuni dettagli per la mostra, a pranzo decisero di andare al McDonald's perché più vicino al luogo della loro successiva commissione.
I due ragazzi si divertirono molto e furono felici della reciproca compagnia, insieme stavano bene e speravano che qualsiasi cosa ci fosse tra di loro potesse continuare. Federico non era così tanto felice da molto tempo e Benjamin voleva solo renderlo felice, molto più di quanto già stesse facendo.

Erano quasi le nove di sera quando i due ragazzi fecero ritorno a casa del moro, stanchi e infreddoliti per la lunga e dura giornata che avevano condiviso. Non appena entrarono nel caldo appartamento, Federico si gettò a peso morto sul divano e dopo poco venne raggiunto dal moro, che si sedette e si sistemò le gambe del minore in grembo.
-"Mi dispiace averti fatto stancare tanto." Gli disse il moro mentre gli accarezzava le gambe coperte da un jeans chiaro.
Federico si sistemò il cuscino nero sotto la testa e sorrise al ragazzo accanto a lui.
-"A me no, non dispiace." Rispose. "Anzi, sono molto felice di aver passato una giornata tanto bella con te." Continuò. "Mi mancavi." Concluse e cercò di prendergli la mano.
Il moro si morse il labbro inferiore e allungò il braccio per poter stringere la mano del minore.
-"Anche tu mi mancavi." Replicò il moro. "E sono felice di aver chiarito con lui."
Il più piccolo fece separare le loro mani, con dispiacere del moro che mugolò, e spalancò le braccia mentre sorrideva radioso e sinceramente felice.
-"Vieni qui." Gli disse e con la testa fece un cenno verso il suo petto.
Benjamin non se lo fece ripetere due volte, spostò le gambe del minore, che le aprì per farlo sistemare meglio, e si sdraiò sul corpo del minore e questo lo strinse tra le sue braccia.
-"Ora può essere definita una bella giornata." Sussurrò il più piccolo e gli diede un bacio tra i capelli scompigliati per il vento.
Benjamin sorrise e chiuse gli occhi, ispirò a pieni polmoni il profumo del più piccolo e si rese conto di quanto fortunato fosse ad averlo incontrato e a poterlo vivere in quel modo.
-"Ti va di restare a cena qui?" Gli chiese il moro e infilò le mani sotto il maglione del minore. Il biondo rabbrividì quando le mani fredde di Benjamin entrarono a contatto con la sua pelle calda, ma subito dopo un tenero sorriso comparve sul suo volto. "Non mi va di separarmi da te." Aggiunse e strusciò la punta del naso sul petto del più piccolo.
Il biondo ridacchiò vedendolo compiere quel gesto.
-"Mi ricordi un gattino." Disse e gli stampò un bacio sulla tempia. "Un tenero gattino." Aggiunse e sorrise. "Comunque credevo fosse ovvio che resto a cena." Rispose il biondo alla domanda di Benjamin. "Non ho alcuna intenzione di separarmi da te." Continuò e lo strinse di più al suo corpo, facendolo sorridere.
Il più grande si sistemò a pancia in giù sul corpo del minore e fece incontrare i loro occhi.
-"È bello sentirtelo dire."
-"E ti assicuro che è ancora più bello farlo." Replicò il biondo. "Mh, forse detta così suona un po' ambiguo ma insomma, spero tu abbia capito." Ridacchiò il ragazzo.
Il più grande gli diede un bacio a stampo e annuì.
-"Ho capito." Disse e sorrise al minore, che gli stava accarezzando la schiena. "Ma aspetta un momento..."
-"Che cosa c'è?"
-"Tu oggi non dovevi lavorare?" Gli chiese il maggiore e alzò la testa, per guardarlo meglio. "Il giovedì in genere tu lavori tutto il giorno." Disse. "È successo qualcosa?"
Federico sospirò e scosse la testa.
-"In questi giorni ero molto distratto, quindi creavo disastri di ogni genere, il proprietario l'ha notato e, dopo avergli spiegato un po' come stavano le cose, mi ha dato la giornata libera e mi ha detto che domani posso andare più tardi." Spiegò Federico.
-"Oh..." Sussurrò il moro e abbassò lo sguardo. "Eri distratto a causa mia?"
Quella volta fu il più piccolo a prendergli il viso tra le mani e a dargli un bacio a stampo.
-"Non fartene una colpa." Gli disse. "Non hai colpe." Aggiunse e gli diede un altro bacio a stampo. "Pensa che ora siamo insieme, è questa la cosa più importante."
Benjamin abbozzò un sorriso e gli baciò la mascella.
-"Andiamo a mangiare?" Gli chiese.
Federico ghignò malizioso e lo strinse a lui.
-"Sì." Rispose. "Io mangio te." Aggiunse e fece unire le loro labbra.

Hot Chocolate || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora