Twenty eight.

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-"Quindi sì, Federico, voglio dormire con te." Concluse.
Il più piccolo non poté fare a meno di sorridere radioso e allungarsi in avanti per dargli un bacio a stampo, non gli importava di ciò che gli altri clienti avrebbero potuto pensare. Lui voleva baciare Benjamin. Lui voleva Benjamin.
-"Sarà una bellissima notte." Sussurrò, ancora con il viso vicino a quello del maggiore.
-"Devo portare qualcosa?"
-"Porta te stesso, è tutto ciò che mi servirà."
Benjamin si leccò il labbro inferiore e gli stampò un bacio sulle labbra che sapevano di cioccolata.
-"Devo sbrigare delle commissioni oggi pomeriggio, a che ora finisce il tuo turno?" Gli chiese.
-"Il proprietario mi ha chiesto di aiutarlo a sistemare le nuove sedie e i nuovi piatti che sono arrivati." Rispose il biondo e tornò a sedersi, per poi sistemarsi meglio sulla sedia. "Quindi verso le nove."
Il più grande annuì.
-"Allora alle nove passo qui e torniamo a casa insieme?" Replicò il più grande.
-"Certo!" Esclamò Federico sorridente. "Possiamo anche fermarci in qualche pizzeria o pub a prendere la cena, prima di tornare a casa." Aggiunse.
-"Perfetto." Disse il moro. "Allora è tutto deciso, no?"
-"È tutto deciso." Rispose il più piccolo. "Ti porto la tua solita cioccolata calda?" Gli chiese e si alzò dalla sedia che ben presto sarebbe stata sostituita.
Benjamin ghignò e lo tirò verso di lui.
-"La mia cioccolata calda e..." Iniziò a parlare Benjamin e fece abbassare l'altro. "E un bacio. Un tuo bacio."

Il sorriso non abbandonò il più piccolo neppure per un momento durante tutta la sua giornata lavorativa. Passare del tempo con Benjamin gli faceva bene ed era facile notarlo, aveva smesso di combinare disastri a lavoro o ad avere continuamente il broncio. Anche con i clienti riusciva ad essere più allegro e disponile e questi sembravano notarlo, continuavano a complimentarsi con il proprietario per il suo staff.
Anche Benjamin non aveva smesso di sorridere neppure per un minuto, durante tutte le sue commissioni trovava sempre un momento per inviare un messaggio al più piccolo e per soffermarsi a guardare il suo sfondo che tanto lo faceva sorridere, era un banalissimo selfie di lui e Federico eppure per lui era tanto speciale.

Le ore passarono in fretta mentre il più piccolo serviva prima un tavolo e poi l'altro, passava qualche momento per rispondere ai messaggi del moro e desiderava ardentemente il momento in cui avrebbe potuto stringerlo a lui e dimenticare qualsiasi altra cosa. Lasciare che restassero solo loro al mondo.
Erano le nove e cinque minuti quando Federico gemette di sollievo nel sistemare anche l'ultima sedia, finalmente la sua giornata di lavoro era finita.
-"Abbiamo finito finalmente." Sospirò di sollievo Federico e si lasciò cadere sulle sedie imbottite appena sistemate.
Il proprietario del bar gli sorrise divertito e con un dito gli indicò la porta d'ingresso del bar.
-"C'è qualcuno che ti aspetta." Disse. "Fossi in te non lo farei aspettare."
Federico si voltò verso la porta e un sorriso radioso comparve sul suo volto. Fermo sulla soglia c'era Benjamin, avvolto in un parka verde, che continuava ad osservarlo sorridente.
-"Benjamin!" Esclamò Federico e, velocemente, si alzò e corse da lui. Non appena fu abbastanza vicino a lui, Federico, gli cinse la vita con le braccia, lo tirò verso di lui e lo baciò.
Il moro sorrise a quel bacio tanto desiderato, allacciò le braccia dietro al collo del più piccolo e ricambiò quel bacio.
-"Immagino che siate abbastanza occupati, ragazzi." Ridacchiò l'uomo e prese il suo giubbotto nero. "Quindi buonanotte, chiudo io Federico, non preoccuparti."

Federico ringraziò l'uomo per la gentilezza e anche per avergli concesso il giorno successivo libero, anche Benjamin non aveva impegni e quindi potevano passare tutto il tempo insieme. I due, tra un bacio e un tocco furtivo, raggiunsero la macchina e si diressero verso lo stabile dove entrambi abitavano. Tanto erano i baci che i due continuavano a scambiarsi, baci che gli resero più difficile raggiungere il primo piano ed entrare nell'appartamento del minore. Non appena i due ragazzi riuscirono ad entrare nell'appartamento, Benjamin si ritrovò con le spalle contro la porta mentre Federico continuava a baciarlo con foga.
-"Ti conviene fermarmi ora o potrei non rispondere più di me." Mugolò Federico tra un bacio e l'altro, abilmente aveva già spogliato il moro del suo parka e stava procedendo spedito verso il maglione bianco del ragazzo.
Il moro, per tutta risposta, gemette quando l'altro gli morse il labbro inferiore e si strinse a lui.
-"N- non fermarti..." Ansimò il moro e si aggrappò alle sue spalle. "Non f- fermarti, te n- ne prego..."
Il più piccolo strabuzzò gli occhi e interruppe i suoi baci per guardare l'altro negli occhi.
-"Benjamin ne sei sicuro?" Gli chiese.
Benjamin sorrise e si alzò sulle punte, per baciargli la punta del naso.
-"Sicurissimo." Rispose. "Portami in camera da letto."

Federico non se lo fece ripetere due volte, prese di peso il moro e lo portò in camera da letto. Distrattamente scacciò via qualche abito lasciato sul pavimento e lasciò cadere il moro sul letto, per poi sistemarsi su di lui.
-"Ben, ne sei sicuro?" Gli chiese nuovamente, Federico, prima di togliergli il maglione.
Il moro sorrise e allacciò le gambe sul suo bacino.
-"Smettila di parlare e spogliami." Rispose e fece unire le loro labbra.

Ben presto i loro abiti si ritrovarono sparsi sul pavimento, i loro corpi nudi si avvinghiavano l'uno all'altro senza alcun freno. Le loro mani scoprivano l'uno il corpo dell'altro, le loro bocche si cercavano in quell'intreccio di arti e di anime.
-"Sei pronto?" Gli chiese, sottovoce per paura di rovinare quella magica atmosfera, Federico e gli accarezzò il viso accaldato.
Il moro gli diede un bacio a stampo e annuì.
-"Per te, sempre." Rispose.
Il cuore di Federico accelerò il suo battito nel sentire quelle parole, un tenero sorriso comparve sul suo volto mentre, con attenzione, si spinse nel corpo del moro. Benjamin gemette leggermente e strinse le spalle del più piccolo tra le sue mani, inarcò la schiena e gettò la testa all'indietro mentre sentiva Federico diventare parte di lui.
-"Va tutto bene?" Gli chiese preoccupato Federico e gli accarezzò la spalla nuda.
Benjamin gli sorrise ampiamente e annuì.
-"Va tutto benissimo." Rispose.
-"Ben sei sicuro di volerlo fare?"
-"Federico ti ricordo che non è la prima volta che lo facciamo."
-"L'altra volta però eravamo ubriachi." Disse il più piccolo. "Non voglio che ti senta costretto a fare qualcosa, ieri mi hai detto di voler fare tutto con calma e ho paura che tu possa pentirtene." Continuò. "Non voglio perderti per questo." Concluse.
Benjamin gli diede l'ennesimo bacio a stampo e gli accarezzò la schiena nuda e contratta.
-"Non mi perderai, piccolino." Rispose Benjamin. "Voglio fare l'amore con te."

Hot Chocolate || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora