Forty five.

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Benjamin non riusciva a smettere di pensare al più piccolo, al modo in cui l'aveva trattato alla mostra e come Federico era andato via da lui piangendo. Il biondo aveva senza ombra di dubbio sbagliato la settimana precedente al suo bar, quando aveva definito la sua pittura solo un passatempo, ma aveva anche fatto di tutto per farsi perdonare e lui lo aveva sempre evitato. Era anche andato alla sua mostra per scusarsi e sostenerlo ma lui gli aveva rivolto parole piene d'odio e lo aveva mandato via in malo modo, senza preoccuparsi delle lacrime di quel ragazzo che stava soffrendo per lui.
Benjamin aveva parlato senza pensarci troppo, come purtroppo era suo solito fare, e non aveva neppure avuto il coraggio di seguirlo e chiedergli scusa. La ragazza incontrata al bar, Alison, era riuscita per qualche momento a fargli dimenticare il più piccolo ma non appena questa andò via, dopo avergli lasciato il suo numero e avergli dato un bacio, l'immagine di Federico in lacrime tornò prepotente tra i suoi pensieri. Il moro provò più volte a chiamarlo ma il cellulare del più piccolo risultava continuamente spento.
"Forse sta dormendo." Pensò Benjamin, per evitare che la sua mente creasse scenari peggiori. "Domani ha il turno di mattina, ha bisogno di dormire." Si ricordò. "Andrò a trovarlo domani al bar e parleremo." Si disse e annuì deciso. Si sarebbe scusato con Federico e avrebbero sistemato tutto.

La mattina successiva il moro si alzò di buon mattino, carico di energia positiva e determinato a farsi perdonare da Federico. Il più grande si concesse qualche minuto in più per curare il suo aspetto, voleva essere bellissimo solo per Federico, e uscì di casa soddisfatto del suo aspetto. Quando passò accanto alla porta di casa di Federico, fu tentato di bussare ma sapeva che il suo turno iniziava davvero presto ed era inutile perdere tempo, voleva evitare di arrivare quando il bar sarebbe stato troppo pieno.
Con il sorriso stampato sul volto Benjamin andò in un negozio, non troppo lontano dal bar del minore, per comprare un regalo al più piccolo. Soddisfatto e felice, il moro corse verso il bar e sorrise quando notò che questo era ancora quasi del tutto vuoto. Benjamin si sistemò i capelli, nascose il regalo nello zaino e con passi lenti raggiunse il bancone, il suo sguardo vagò nel bar e aggrottò la fronte quando non vide il più piccolo.
-"Scusami?" Benjamin si schiarì la voce per attirare l'attenzione del ragazzo dietro il bancone, quello che in genere sostituiva Federico.
Il ragazzo, dai capelli rossi e gli occhiali dalla montatura troppo grande per il suo viso, si asciugò le mani e si avvicinò al moro.
-"Dimmi." Rispose questo e prese il suo bloc-notes. "Che cosa posso portarti?" Gli chiese e prese la penna che teneva sull'orecchio.
Benjamin scosse la testa.
-"Non sono qui per ordinare."
-"E allora che cosa posso fare per te?" Gli chiese il ragazzo, che sembrava non avere per niente voglia di fare conversazione.
-"Sto cercando Federico." Disse il moro. "Questo non dovrebbe essere il suo turno?"
Il giovane sospirò e alzò gli occhi al cielo.
-"Sì, dovrebbe essere il suo turno ma ieri sera ha chiamato per avvisare che non si sentiva bene." Rispose questo. "Mancherà per qualche giorno."
Benjamin lo ringraziò per le informazioni e frettolosamente uscì dal bar, diretto verso casa del minore.
"Stupido, stupido, stupido!" Continua a ripetersi mentalmente il più grande. "L'hai fatto stare male, come potevi pensare sarebbe andato a lavoro?!"

Benjamin corse come un forsennato tra le strada di Ottawa che iniziava a conoscere alla perfezione. Il ragazzo aveva rinunciato ad avere un bell'aspetto, preferiva raggiungere il più piccolo il prima possibile e stringerlo tra le sue braccia.
In poco più di dieci minuti Benjamin raggiunse lo stabile dove entrambi abitavano, raggiunse il primo piano e si passò una mano tra i capelli, per poi bussare al campanello.
Nessuna risposta. Riprovò. Ancora niente.
-"Federico, so che sei in casa, aprimi!" Esclamò Benjamin, alzando la voce per farsi sentire dall'altro. "Devo parlarti, te ne prego!" Aggiunse e bussò nuovamente.
Dall'interno della casa il moro non riusciva ad udire nessuna risposta. Preso dalla disperazione, Benjamin si abbassò e prese la chiave di riserva che, sapeva, Federico nascondeva dietro il vaso. Normalmente non avrebbe mai pensato di invadere così la privacy del più piccolo ma quella situazione lo richiedeva. In fretta inserì la chiave nella toppa e aprì la porta, entrò nella casa e davanti a lui vide uno scenario a dir poco pietoso. Tutto era stato scaraventato sul pavimento e molti cocci di vetro riempivano le stanze. Benjamin prese un respiro profondo, chiuse la porta alle sue spalla e andò in camera da letto.
-"Federico..." Sussurrò il maggiore quando entrò nella stanza e vide il più piccolo, rannicchiato su se stesso sotto le coperte beige e lo sguardo perso nel vuoto. Il volto era pallido, gli occhi arrossati e qualche lacrima continuava a rigargli il viso, le labbra erano sanguinanti e Benjamin moriva dalla voglia di baciarlo.
-"Federico, ti prego, non ignorarmi..." Continuò il maggiore e si avvicinò al minore. "Voglio solo parlarti..." Sussurrò e allungò una mano per accarezzargli i capelli.
Federico indietreggiò e tirò su con il naso.
-"Anch'io volevo solo parlarti..." Sussurrò Federico, senza mai guardarlo negli occhi. "Eppure mi hai detto di andare via e- e..." Federico non riuscì a terminare la frase, un singhiozzo uscì dalle sue labbra.
Il moro sentì quel singhiozzo come se fosse una coltellata, odiava vedere Federico soffrire. Il ragazzo si mise a sedere sul letto, a poca distanza dal minore e lasciò cadere lo zaino sul pavimento.
-"Federico mi dispiace così tanto..." Gli disse il moro, sincero come lo era stato poche volte in vita sua. "Non volevo trattarti in quel modo, non volevo dirti quelle cose..."
-"Le hai dette però e mi hanno fatto davvero male..."
Il moro si morse il labbro inferiore e si sdraiò sul letto, si girò su un fianco per guardare l'altro negli occhi.
-"Tu sei la cosa più bella che mi sia capitata e non voglio perderti. Non voglio perderti, Federico." Disse. "Voglio darti tutto l'amore di questo mondo e trattarti come meriti." Aggiunse. "Ieri ho sbagliato, ero agitato per la mostra e so che non è una scusante ma non so dirti che cosa mi è preso. Non volevo dirti quelle cose." Concluse e allungò, nuovamente, una mano per accarezzarlo.
Il più piccolo quella volta non si ritrasse, chiuse gli occhi e sospirò.
-"Le pensi davvero? Intendo quelle cose che mi hai detto ieri." Rispose. "Le pensi davvero?" Chiese.
Benjamin lo avvolse tra le sue braccia e scosse la testa.
-"Assolutamente no, piccolino." Disse e gli stampò un bacio sulla fronte. "Tu sei meraviglioso, pieno di sfaccettature e interessi. Sei una persona ricca di personalità." Aggiunse. "Non penso assolutamente quelle cose, non so perché te le ho dette. Ero arrabbiato, forse."
Il biondo sospirò nuovamente e poggiò la testa sul petto del maggiore.
-"Anche a me dispiace aver sminuito la tua pittura." Rispose. "So quanto è importante per te." Aggiunse. "E so che è un vero lavoro e trovo che tu sia il migliore."
Il più grande ridacchiò e gli accarezzò la schiena.
-"Tu sei di parte." Rise il più grande, tornò di nuovo serio quando però si rese conto che l'altro non rideva per niente. "Allora mi perdoni?" Gli chiese.
Federico chiuse gli occhi e annuì.
-"Sì." Si limitò a dire.
Il moro sorrise e gli diede un bacio a stampo.
-"Ti va di andare a fare una passeggiata?" Propose.
-"Non ne ho voglia."
-"Dai, ti divertirai."
-"Non ne ho voglia."
Il moro sospirò e il suo sguardo ricadde sul suo zaino. Il regalo. Il ragazzo sorrise e si allontanò dall'altro per prendere il suo zaino.
-"Ti ho preso un regalo." Gli disse e aprì il suo zaino. "Vuoi vederlo?"
-"Lascialo pure sulla scrivania." Rispose il più piccolo. "Lo aprirò più tardi." Aggiunse. "Grazie comunque."
-"Ma come..." Sussurrò deluso Benjamin.
-"Ora ti dispiace lasciarmi solo? Sono stanco e vorrei riposare."

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Ehi🌸
Grazie e ancora grazie per le ventotto mila visualizzazioni in meno di due mesi, nonostante i tanti problemi di wattpad è bello vedere che continuate a sostenermi quotidianamente. Grazie 🎈
Benjamin e Federico hanno litigato, il primo ha provato a farsi perdonare ma senza troppi risultati. Come andrà? E chi è Aria, la nuova arrivata? Che cosa succederà?
Se volete entrare nel gruppo whatsapp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero, vi aggiungerò subito.
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Baci, Michi💕

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