Fifty two.

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Benjamin era rimasto senza parole, o meglio aveva qualcosa da dire ma voleva evitare di ricoprire di insulti il più piccolo.
Sapeva che Federico non era solito frequentare il mondo dell'arte ma non credeva si sarebbe rifiutato di accompagnarlo ad un pranzo così importante, lui non lo avrebbe fatto mai. L'ultima cosa che pensava era proprio che Federico si sarebbe rifiutato di accompagnarlo per via del suo lavoro, sì era solo un cameriere ma Benjamin non poteva essere più orgoglioso di lui. Federico era la persona più intelligente che aveva conosciuto in vita sua, non si stancava mai di ascoltarlo parlare e anche i suoi silenzi erano colmi di sentimenti. Lui adorava tutto ciò che riguardava il più piccolo, amava ogni sua sfumatura e odiava quando Federico si sminuiva in quel modo.
-"Federico è assurdo che ti sminuisca in questo modo." Gli disse Benjamin, mentre osservava l'altro fare di tutto per ignorarlo. "Lavori in un bar e allora? Non c'è nulla di male."
-"Per te non c'è nulla di male, Benjamin." Rispose il biondo. "Per te che sei il mio fidanzato." Aggiunse.
-"Sono il tuo fidanzato e ti amo per ciò che sei." Rispose il più grande. "E ti ameranno anche tutti gli altri, sei fantastico e non avranno nulla da ridire su di te."
-"Benjamin loro non sono come me, loro fanno parte di un altro mondo e io di quel mondo non ne so niente." Replicò Federico. "Non mi accetteranno mai e forse nemmeno io."
-"Federico." Lo chiamò con tono serio il moro. "Anch'io faccio parte di quel mondo e sto bene con te, sto benissimo. Sono innamorato di te."
-"Per ora, Benjamin, per ora."
-"Che cosa intendi dire?" Chiese il moro e aggrottò la fronte.
Federico si voltò verso di lui e serrò i pugni.
-"Benjamin, non prendiamoci in giro." Disse. "Io e te siamo diversi, ora ci amiamo ma presto finirà tutto." Aggiunse. "Ti stancherai di me." Continuò. "Finiremo. Niente più noi."

Benjamin a quelle parole non riuscì a restare calmo, finì per gridare al più piccolo che era uno stupido a pensare che lui si sarebbe stancato perché amava l'arte. Gli gridò che se la pensava in quel modo poteva anche finire in quel momento, non aveva neppure atteso una risposta da parte del minore, aveva preso le sue cose ed era uscito dal bar sotto lo sguardo confuso dei clienti e quello deluso del più piccolo.
Il più grande non si preoccupò della pioggia che cadeva incessante, a passi veloci percorreva quelle strade deserte senza sapere bene dove andare. Non voleva tornare a casa, non voleva sentire quando anche Federico sarebbe tornato e soffrire al pensiero che non lo avrebbe visto, non poteva neppure restare per strada data la tanta pioggia.
-"Federico..." Sospirò Benjamin e si passò una mano tra i capelli bagnati. Perché doveva essere così difficile? Perché non poteva semplicemente essere felice con Federico? Si amavano, e molto, perché dovevano continuare a litigare e a soffrire?
Benjamin voleva solo vivere con Federico ed essere felice.
-"Benjamin!" Squittì una voce, attutita dal rumore della pioggia.
Il moro non ci mise molto a riconoscere quella voce, aveva imparato a conoscerla bene negli ultimi tempi. Con gesti lenti il moro si guardò intorno e alzò una mano in segno di saluto quando vide una ragazza, dai lunghi capelli neri e un ombrello rosa stretto in una mano che la riparava dalla pioggia, correre verso di lui.
-"Ciao Aria." Bofonchiò il moro che grondava acqua, da quando era uscito dal bar non si era preoccupato di aprire l'ombrello.
-"Ma sei bagnato fradicio!" Esclamò la ragazza con tono preoccupato.
-"Piove, nel caso non l'avessi notato." Rispose Benjamin, con tono piatto, e indicò il cielo con un dito.
-"Certo che sei tutto scemo eh!" Replicò la giovane e spostò il suo ombrello verso di lui. "Torna immediatamente a casa o finirai per ammalarti!"
Il più grande scosse vigorosamente la testa.
-"Non voglio tornare a casa." Disse con tono deciso.
Aria alzò gli occhi al cielo e gli prese il polso, per poi trascinarlo con lei.
-"Allora verrai a casa mia."

Benjamin non fece obiezioni, lasciò che la ragazza conosciuta da poco lo trascinasse tra quelle strade che aveva imparato a conoscere, eppure in quel momento gli sembrava avessero un aspetto totalmente diverso. La mano di Aria era fredda sulla sua pella bagnata, nulla a che fare con il tocco sempre caldo di Federico e del modo con cui riusciva a farlo sempre stare bene. Osservava i lunghi capelli neri della ragazza e si domandava perché si comportasse in quel modo, alla fine neppure lo conosceva.
Dopo una quantità indefinita di minuti Benjamin e Aria giunsero davanti ad un portone riverniciato di recente di grigio, imponente, quel che successe dopo Benjamin non lo ricordava, ricordava solo di essersi ritrovato in un appartamento ben riscaldato, dalle luci soffuse, mentre Aria lo invitava a togliersi gli abiti bagnati.
-"Avanti, Benjamin, togliti quegli abiti zuppi di pioggia!" Esclamò per l'ennesima volta Aria, che se ne stava a braccia conserte davanti al camino.
-"Sto bene così." Rispose il moro e si limitò a togliersi le scarpe.
-"Ti ammalerai!"
-"Forse lo merito."
Aria sospirò e si avvicinò a lui.
-"Mi dici che cosa è successo per farti stare tanto male?" Gli chiese con tono dolce.
-"Federico." Si limitò a sussurrare il moro.
-"Avete litigato di nuovo?"
Di nuovo. Che cosa c'era di nuovo nei suoi litigi con Federico?
Si limitò ad annuire.
-"Una cosa grave?"
-"Mi ha detto che presto mi stancherò di lui, che siamo solo un noi di passaggio. Che non siamo compatibili." Disse Benjamin, con lo sguardo perso nel vuoto. "Mentre io mi immaginavo un futuro con lui, lui pensava al momento in cui ci saremmo separati."
-"Forse non è il tipo di ragazzo che crede all'amore eterno." Ipotizzò la giovane. "Tu però puoi fargli cambiare idea." Aggiunse. "Sei un ragazzo fantastico e sono certa che non vuole perderti. Ti ama." Continuò. "Fagli cambiare idea, Benjamin, puoi farlo."
Il più grande spostò lo sguardo sulla ragazza e scosse la testa.
-"Forse non voglio fargli cambiare idea." Sussurrò. "Forse ha ragione lui." Aggiunse. "Forse non siamo destinati a stare insieme e, presto o tardi, ci lasceremo. Quindi perché restare insieme pur sapendo il nostro futuro?" Concluse, con tono piatto.
-"Non dire così..." Sussurrò Aria. "State davvero bene insieme."
Nessuno dei due seppe dire che cosa successe nei minuti successivi, le mani di Benjamin finirono sui fianchi di Aria e catturò le sue labbra. Aria sobbalzò a quel contatto e cercò di divincolarsi, ma quando il moro la spinse contro il muro si arrese alle sue labbra.
-"B- Benjamin..." Balbettò la ragazza, mentre Benjamin scendeva a baciarle il collo scoperto. "F- Federico..." Cercò di parlare Aria ma Benjamin la interruppe.
-"Federico non esiste."

Hot Chocolate || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora