-"Benjamin per me è morto." Disse Federico e rientrò nel cancello. "Non esiste più per me e non esisti nemmeno tu." Concluse e ritornò nello stabile.
-"Federico!" Esclamò Kevin e fece per raggiungere l'amico ma Aria lo bloccò.
-"Fermati."
-"Che cosa vuoi?! Non hai già fatto abbastanza per oggi?!"
-"Questa sera porta Federico all'Alpha Art Gallery alle otto e dieci. Fallo per lui, ne ha bisogno."
Kevin aggrottò la fronte e si allontanò dalla presa della ragazza.
-"All'Alpha Art Gallery?" Ripetè. "Perché dovrei portarlo lì?" Chiese e subito dopo spalancò la bocca, quasi arrabbiato, dopo essersi reso conto che posto fosse. "Quello stronzo farà una mostra lì questa sera!" Esclamò.
-"Abbassa la voce!" Lo ammonì Aria e si modo sulle punte per tappargli la bocca con una mano. "E sì, Benjamin ha una mostra lì questa sera." Rispose e dopo poco allontanò la mano dalla bocca del ragazzo.
Il giovane sbuffò infastidito e incrociò le braccia al petto.
-"È stato lui a dirti di invitare Federico?" Replicò. "Vi sentite ancora?" Continuò. "Volete continuare a rovinare la vita a quel povero ragazzo?" Concluse e assottigliò gli occhi scuri.
-"No, no e ancora no." Rispose la ragazza e alzò gli occhi al cielo. "Benjamin neppure sa che sono qui, e non deve saperlo, non ci sentiamo da quella sera e nessuno dei due ha provato a contattare l'altro in alcun modo." Continuò. "Quello che ho detto a Federico lo pensò davvero, sono davvero dispiaciuta e vorrei ritornassero insieme.
Forse per te, e per lui, è difficile crederlo ma è così." Concluse e abbassò il capo dispiaciuto.
Kevin sospirò e si appoggiò al muro grigio e freddo. Sapeva ciò che Aria e Benjamin avevano fatto al suo migliore amico, però in quel momento credeva a quella ragazza e alle sue scuse.
-"Credi davvero che Federico accetterà di venire con me sapendo che ci sarà Benjamin?" Replicò Kevin. "E anche se lo facesse non si farebbe mai vedere, nonostante tutto non vuole rovinare la mostra a Benjamin." Aggiunse. "Anche se io gli rovinerei volentieri tutti i quadri." Borbottò.
La ragazza ridacchiò e mise le mani nelle tasche dei suoi jeans chiari e strappati.
-"Non deve vedere Benjamin, infatti." Rispose. "È un'altra la cosa che deve vedere." Aggiunse. "Poi sarà lui a decidere che cosa fare." Concluse.
L'amico di Federico aggrottò la fronte.
-"Che cosa deve vedere?"
Aria sorrise divertita e indietreggiò.
-"Tu pensa a portare Federico." Disse. "Il resto è una sorpresa." Continuò e fece l'occhiolino al ragazzo. "A presto, cioccolatino." Concluse e andò via.Non appena la ragazza andò via Kevin raggiunse il suo amico, che si era nuovamente rintanato in casa sua a piangere, e lo strinse forte tra le sue braccia.
-"Calma, biondino, calma..." Gli sussurrò l'amico mentre gli accarezzava la schiena. "Va tutto bene, calmati..."
Federico alzò la testa, mostrando i suoi occhi arrossati per le tante lacrime così come anche il volto stanco, e si strofinò gli occhi con la manica del cappotto che ancora non aveva tolto.
-"No, Kevin, non va niente bene." Rispose e tirò su con il naso. "Non ho più Benjamin, non ho più niente!" Continuò. "Io non posso farcela senza di lui, n- non posso..."
Kevin odiava vederlo in quelle condizioni, teneva tantissimo al suo migliore amico e avrebbe fatto di tutto per vederlo felice. In quel momento le parole di Aria gli risuonarono nella mente. Alpha Art Gallery alle otto e dieci. Se davvero Federico era così tanto innamorato di Benjamin, doveva essere lui a farli rincontrare.
Kevin gli prese il viso tra le mani e gli sorrise.
-"Invece ce la puoi fare." Rispose Kevin. "È proprio perché ce la puoi fare, questa sera usciremo e non accetto un no come risposta."Per tutto il giorno Kevin restò a casa di Federico, lo convinse ad uscire quella casa e lo fece preparare anche al meglio possibile. Federico non capiva perché gli avesse fatto indossare una camicia nera anziché la felpa che voleva indossare, Kevin era abbastanza misterioso ma il più piccolo non aveva voglia di fare domande.
Non fece domande neppure quando Kevin gli disse che avrebbe guidato lui e che sarebbero andati con la sua macchina, si limitò a sospirare e a seguirlo. Restò in silenzio anche quando si rese conto che la strada che stavano percorrendo non era la solita per raggiungere i pub, anzi era dal lato opposto ma quando Kevin parcheggiò la macchina fuori da una galleria d'arte sentì il sangue gelarsi nelle sue vene.
-"Kevin, no, assolutamente no!" Quasi urlò Federico. Quando il ragazzo lesse il nome della galleria non ci mise molto a ricordare che quella sera Benjamin aveva una mostra, proprio lì. "Io non voglio vederlo, non posso!"
Kevin si tolse la cintura di sicurezza e si voltò verso il suo amico.
-"Federico ascoltami." Disse e gli prese le mani. "Sai quanto io ti voglia bene e non farei mai nulla che possa farti del male." Continuò. "Non ti avrei mai portato qui se non fossi sicuro che ti farà bene." Aggiunse. "Fallo per me, Federico, te ne prego."
Il biondo guardò per qualche minuto il suo migliore amico negli occhi, lo conosceva da sempre e sapeva che non lo avrebbe mai portato lì se non pensasse che potesse andare a suo favore. Alla fine si limitò a sospirare e ad annuire.
-"Va bene..."Kevin non perse tempo, fece scendere il più piccolo dalla macchina e lo guidò all'interno della sala dopo aver comprato i biglietti. Federico era spaventato, cercava di nascondersi dietro Kevin e sospirò di sollievo quando non vide il volto conosciuto di Benjamin ma temeva potesse vederlo da un momento all'altro. Kevin invece cercò di capire che cosa Aria voleva vedesse con tanta insistenza, tutto ciò che vedeva erano quadri che Federico aveva già visto centinaia di volte anche durante la produzione. Quando però un gruppo, abbastanza numeroso, di persone si spostò mostrando un nuovo quadro. Kevin rimase a bocca aperta.
"E bravo Benjamin." Pensò Kevin e sorrise compiaciuto.
-"Vieni!" Esclamò Kevin e tirò il minore verso il quadro.
-"Kevin ma che..." Federico si interruppe di colpo quando vide il quadro davanti a lui. Gli occhi gli si riempirono nuovamente di lacrime, il cuore sembrava impazzito e dovette portarsi una mano alla bocca per evitare di singhiozzare. "Non ci credo..."
Davanti a lui c'era lui. Davanti a lui c'era il quadro che Benjamin gli aveva fatto, quello che gli aveva mostrato non molto tempo prima e che aveva definito il suo quadro migliore. C'era lui disteso nudo nel letto di Benjamin, dopo aver fatto l'amore. Quel quadro simboleggiava il loro amore.
-"Leggi." Gli disse Kevin e indicò la descrizione sotto al quadro.
Federico si abbassò leggermente e lesse la descrizione.
«Spesso diamo per scontato ciò che ci circonda, pensiamo che sia ovvio e che ci sarà anche domani. Diamo per scontato il presente nella speranza di un futuro migliore, dimenticando che il futuro si costruisce giorno per giorno.
Io l'ho fatto. Ho dato per scontato la cosa, la persona, più importante della mia vita. Credevo che il voler tenerlo al mio fianco sarebbe bastato a tenerlo davvero, che avrei potuto fare di tutto e che ci sarebbe sempre stato un incrocio per noi. Dimenticavo però che ad un incrocio ci sono quattro strade e lui avrebbe potuta sceglierne una diversa dalla mia, potesse scegliere una strada che non era la nostra. Davo per scontato che lui scegliesse me e ho sbagliato.
Questo quadro simboleggia la passione e la distruzione, l'amore e l'odio. Prima di dipingere questo quadro abbiamo litigato fortemente e poi siamo finiti a fare l'amore. Un uragano d'amore.
Alcuni di voi forse lo conoscono come il mio fidanzato, il mio ex fidanzato, Federico. Questa sera ve lo propongo come il mio tutto, la mia vita, il mio non scontato.
Ti amo Federico, perdonami.»
Le lacrime iniziarono a scendere copiose dagli occhi azzurri di Federico, il ragazzo aveva iniziato a singhiozzare senza neppure rendermene conto, attirando su di sé lo sguardo di qualcuno. A Federico però non importava, tutto ciò che gli importava era quel quadro davanti a lui e quel ti amo che aveva preso voce nei suoi pensieri.
Perdonami. Federico poteva perdonarlo?
-"Come stai?" Gli chiese Kevin e gli mise una mano sulla spalla.
Prima che Federico potesse rispondere una voce li interruppe e tutte le sue mura crollarono definitivamente.
-"Federico..."
Federico sentì il suo cuore rompersi in mille pezzi, gli era mancato così tanto sentire quella voce pronunciare il suo nome. Senza pensarci troppo si asciugò gli occhi, si alzò e si girò. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Benjamin tutto svanì, restarono solo loro e i loro cuori che continuavano a battere sincronizzati l'uno per l'altro.
-"Benjamin..."
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Hot Chocolate || Fenji.
FanfictionHot chocolate || Fenji. "Una cioccolata calda, un'abitudine da bambino. Il cielo incontrerà il mare, sotto lo sguardo della gente nascerà una delle storie più belle. Tavolo numero 7 tutto può succedere. Una pennellata al gusto d'amore."