Seventy.

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Federico gli aveva chiesto di non pensare più a New York e Benjamin, in un primo momento, aveva anche accettato. Solo per renderlo felice.
La giovane coppia trascorse quella giornata in tranquillità, dimenticando ciò che era successo la sera precedente, e nessuno dei due accennò a New York o in generale alla proposta decisamente allettante che il più grande aveva ricevuto.
Quando però la sera il moro ritornò a casa, dato che la mattina successiva il turno al bar del più piccolo iniziava davvero presto, non poté fare a meno di chiedersi che cosa intendesse Federico con quella promessa di non riparlare mai più di New York. Gli aveva chiesto di rinunciare al suo sogno? O gli aveva chiesto di rinunciare ad averlo al suo fianco mentre realizzava il suo sogno?
"Magari mi ha solo chiesto un po' di tempo per poterci pensare bene." Pensò Benjamin mentre si lasciava cadere sul letto ancora sfatto. Quella mattina non aveva avuto il tempo di sistemarlo, la voglia di rivedere Federico e fare pace con lui era troppa. "Alla fine è una scelta molto importante, è normale voglia pensarci bene." Continuò a pensare, come se volesse dare credibilità alla sua ipotesi. Non voleva davvero pensare che Federico fosse disposto a separarsi da lui.
Se era solo di tempo che Federico aveva bisogno, lui gliene avrebbe dato quanto desiderava e lo avrebbe aiutato a valutare ogni aspetto della questione. Non voleva che si pentisse della sua decisione.

L'indomani mattina Benjamin si concesse di restare a letto un po' più del solito, sapeva che Federico era già andato a lavoro e che il bar era pieno, come recitava l'ultimo messaggio che aveva ricevuto dal minore, quindi non voleva disturbarlo. Benjamin gli inviò un messaggio per avvisarlo che sarebbe passato al bar all'ora di chiusura e che sarebbero tornati a casa insieme.
Da quando si erano conosciuti, eccezione fatta per i giorni passati separati, i due non avevano mai passato più di qualche ora senza vedersi. Trovavano anche le scuse più assurde pur di stare insieme e l'altro non si lamentava mai. Quando stavano insieme stavano bene, bene per davvero, e finivano per dimenticare tutto il resto. Benjamin non era mai stato tanto bene con una persona, non credeva di poter essere tanto felice con una persona come lo era con Federico ed era proprio quello a spaventarlo tanto. Aveva già passato dei giorni lontano da lui e si era sentito morire, come poteva andare a New York senza di lui?
Lo spaventata ciò che provava per Federico, prima di conoscerlo non aveva mai neppure pensato di rinunciare ai suoi sogni per un'altra persona eppure per Federico l'avrebbe fatto. Per Federico avrebbe fatto tutto.

-"Christopher mi servono delle crêpes!" Urlò Federico per farsi sentire dal ragazzo in cucina.
Quel giorno per il più piccolo era stato tremendo, aveva dovuto coprire entrambi i turni al bar e per di più il cuoco, con cui litigava continuamente ma era davvero il migliore nel suo campo, era malato ed era stato sostituito da un ragazzino poco più che ventenne che non sapeva neppure dove fosse la farina. Per il tutto giorno il biondo non aveva fatto altro che gridargli di sbrigarsi, perché i clienti attendevano, ed era quasi rimasto senza voce.
-"Eccole!" Rispose Christopher e corse, rischiando di inciampare, a porgere l'ordine al minore. "Scusa per il ritardo!" Si scusò il ragazzo, per la centesima volta in quella giornata.
Federico sospirò e prese il piatto.
-"Domani cerca di essere più veloce nel preparare i piatti, ormai sai dove si trovano gli ingredienti." Rispose Federico. "Ora vai a casa, e dillo anche agli altri, ormai il locale è vuoto e non appena andrà via quella ragazza chiuderò." Aggiunse.
Il ragazzo, dai capelli neri, annuì e ritornò in cucina. Federico, stanco morto, portò le crêpes alla ragazza vestita di rosa e le ricordò che tra un quarto d'ora avrebbero chiuso.

-"Sono stanco morto." Sospirò Federico e poggiò i gomiti sul bancone appena lucidato.
-"Posso fare qualcosa per aiutarti?"
Quando Federico sentì quella voce non poté fare a meno di sorridere, preso com'era a sistemato il bar, speranzoso di poter tornare a casa il prima possibile, era finito per dimenticare l'appuntamento con Benjamin e non aveva neppure sentito la porta aprirsi.
Il minore si voltò verso di lui e, letteralmente, gli saltò addosso.
-"Amore mio!" Esclamò Federico e lo strinse a lui.
Il moro ridacchiò e lo prese di peso.
-"Mi piace quando mi accogli così." Rise il ragazzo e gli baciò la guancia. "Mi sei mancato oggi."
Il più piccolo sorrise e si sistemò meglio tra le sue braccia.
-"Anche tu, tanto." Rispose. "Quando sei entrato? Non ho sentito la porta aprirsi."
-"Sono entrato quando quella ragazza vestita di rosa è uscita."
Il più piccolo si guardò intorno e sospirò rumorosamente.
-"Neanche ho notato fosse andata via." Disse. "Per fortuna aveva già pagato." Aggiunse.
-"Devi essere davvero stanco per non notare una persona che esce." Rispose Benjamin e l'altro annuì. "Il mio piccolino." Sussurrò e gli baciò la punta del naso. "Hai bisogno di riposo."
Il biondo sospirò nuovamente e annuì.
-"Per fortuna domani ho il turno di pomeriggio." Replicò e strinse il più grande tra le sue braccia. "Mi sei mancato tanto oggi."
Il più grande sorrise e lo fece sedere su uno degli sgabelli davanti al bancone.
-"Ora sono qui." Rispose e gli accarezzò la testa.
-"Vuoi una cioccolata calda?" Gli chiese il minore e alzò lo sguardo per guardarlo.
Il più grande scosse la testa.
-"Voglio solo che ti riposi." Rispose. "Sei stanco."
-"Non mi stancherò di più per farti una cioccolata calda." Replicò Federico e scese dallo sgabello, mentre faceva il giro per andare dietro al bancone Benjamin lo prese per i fianchi e lo prese in braccio.
-"Ben!" Esclamò Federico tra le risate.
Il moro si lasciò contagiare dalla risata del suo fidanzato, lo strinse a lui e si andò a sedere sulla sedia più vicina per poi far sistemare il più piccolo sulle sue gambe.
-"Resta qui con me." Gli sussurrò e gli diede un bacio sul collo.
Il più piccolo abbozzò un sorriso e si voltò verso di lui.
-"Dovrei essere io a dirtelo." Rispose.
Benjamin aggrottò la fronte.
-"Che cosa intendi dire?"
-"Sei tu, Ben, ad avere ricevuto una proposta per andare a New York." Rispose il biondo. "Sei tu quello che ha sogni americani, e ora hai la possibilità di realizzarlo." Aggiunse.
Il più grande abbassò il capo e sospirò.
-"Avevi detto che non volevi più parlare di New York."
-"Possiamo non parlarne ma ciò non lo renderà meno reale."
-"Federico ascoltami." Disse Benjamin. "Io non andrò via, non senza di te." Aggiunse. "Non me ne faccio niente di New York se non ho te al mio fianco, nessun mio sogno sarebbe completo senza di te a sostenermi." Continuò. "La pittura per me è importante ma tu lo sei di più.
Se tu vorrai, io rinuncerò a New York ma non rinuncio a te. Ti amo, Federico, e non ti lascio andare di nuovo."

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Ehi🌸
Grazie infinite per le quarantacinquemila visualizzazioni, è incredibile aver raggiunto questo traguardo in poco più di due mesi. Grazie di cuore 💓
Benjamin ha ricevuto una proposta molto allettante ma Federico non vuole seguire. I due si separeranno o resteranno insieme? Sarà Benjamin a rinunciare a New York o Federico alla sua vita ad Ottawa? O nessuno dei due?
Mancano solo due capitoli, più l'epilogo, alla fine della storia. Che cosa succederà?
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Baci, Michi💕

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