Benjamin si sentiva male nel dover mentire, o meglio nascondere qualcosa, al più piccolo. Odiava guardarlo negli occhi e sapere che si fidava totalmente di lui, che non immaginava ciò che quella notte lui aveva fatto a sua insaputa. Odiava stringerlo e sentire ancora il corpo di Aria sotto il suo, baciarlo e non sentirsi male al ricordo di quando aveva baciato Aria.
Federico non doveva sapere ciò che gli aveva fatto. Lo avrebbe odiato e Benjamin non poteva sopportarlo, si odiava già abbastanza da solo.
Benjamin aveva promesso di difenderlo e di renderlo felice, voleva tenere fede alla sua promessa anche se ciò avrebbe comportato mentirgli.
-"Ti amo, Ben." Gli aveva sussurrato Federico, mentre si stringevano su quel pianerottolo tanto silenzioso e il più piccolo sembrava non riuscire a staccarsi da lui. "Ti amo tanto e odiavo, odio, l'idea di averti perso." Continuò e lo strinse tra le sue braccia. "Ti amo." Ripeté ancora una volta.
Il moro sentiva tutto dentro di lui rivoltarsi nell'udire quelle parole, si costrinse però a sorridere e ad accarezzargli una guancia arrossata.
-"Non mi perderai." Sussurrò e gli diede un bacio a stampo. "Non fino a quando tu non vorrai." Aggiunse e sentì la terra mancargli sotto ai piedi solo al pensiero di Federico che lo allontanava da lui.
Il più piccolo sorrise e gli accarezzò la schiena. Lui non sapeva ed era felice così.
-"Ti va di fare l'albero di Natale con me?" Gli chiese.
Benjamin aggrottò la fronte, lasciando da parte la sua preoccupazione.
-"L'albero di Natale?"
-"Sì!" Esclamò entusiasta il biondo. "Ormai non manca molto a Natale e io amo le decorazioni di Natale!" Aggiunse. "E mi piacerebbe farle con te quest'anno."
Il più grande sorrise e annuì.
-"Allora facciamo l'albero di Natale insieme."Erano passati tre giorni da quando Benjamin aveva tradito Federico. Tre giorni da quando il moro faceva di tutto per tenere il più piccolo all'oscuro di tutto, che faceva di tutto per riempirlo di attenzioni e farlo sentire amato. Perché Benjamin amava Federico, nonostante ciò che aveva fatto lo amava più di quanto avesse amato chiunque altro nella sua vita.
In quei tre giorni Aria aveva chiamato più volte Benjamin, e il moro la capiva, se lui si fosse trovato al suo posto anche lui l'avrebbe tempestata di domande, in quel momento però lui doveva pensare a Federico ed era costretto ad ignorare ogni telefonata della ragazza.
Federico, dal canto suo, non sospettava nulla quindi si limitava a godere di quei momenti di felicità con Benjamin, contento di aver ritrovato la loro armonia.-"Stai bene?" Gli chiese Federico mentre gli porgeva un bicchiere d'acqua fresca.
Il moro sospirò rumorosamente e prese il bicchiere d'acqua che l'altro gli aveva offerto.
-"Agitato." Sospirò il moro e bevve un sorso d'acqua. "Molto agitato."
Il più piccolo abbozzò un sorriso, gli cinse le spalle con un braccio e gli diede un bacio sulla guancia.
-"Andrà tutto bene." Gli disse. "Sei fantastico." Aggiunse e gli diede un nuovo bacio.
Quella sera si sarebbe tenuta una nuova mostra del moro, la terza da quando era in città e la prima alla Cube gallery, e questo era decisamente agitato. Durante pranzo, a cui alla fine Federico aveva partecipato e ne era stato anche molto felice, i soci della galleria gli avevano detto di avere alte aspettative e lui temeva di deluderli.
Benjamin poggiò la testa sulla spalla del più piccolo e chiuse gli occhi.
-"Ho paura di fare una brutta figura..." Sussurrò. "È una galleria molto importante e i soci hanno grandi aspettative per me." Aggiunse. "E se invece li deludessi? Alla fine non sono nessuno e i miei quadri sono mediocri." Concluse e sospirò nuovamente.
Il biondo si mise davanti a lui, gli prese il viso tra le mani e lo guardò con espressione seria.
-"Non dirlo neanche per scherzo, Ben." Rispose. "Tu sei fantastico e ti stai creando un nome in questa città, sempre più persone ti conoscono e non hanno che belle parole per te." Disse. "Non deluderai le aspettative dei soci ma se anche dovessi farlo, non deluderai mai le mie." Continuò. "Io credo in te. Mi fido di te." Aggiunse. "Andrà tutto bene."
Mi fido di te.
Mi fido di te.
Mi fido di te.
Nella festa del più grande continuavano a ripetersi quelle tre parole. Federico si fidava di lui ma Federico non sapeva.
"No, Benjamin, non è il momento di pensarci. È la tua mostra e Federico è qui per te." Si disse e scosse vigorosamente la testa.
Allacciò le braccia dietro al collo di Federico e gli diede un bacio sulla spalla coperta da una camicia blu scuro.
-"Grazie." Sussurrò e chiuse gli occhi, mentre ispirava a pieni polmoni il profumo del suo fidanzato. "Grazie per essere qui, grazie per sostenermi. Grazie per credere in me." Continuò. "Grazie per fidarti di me." Si costrinse ad aggiungere, nonostante gli facesse male farlo.
Federico sorrise e lo prese di peso, per poi poggiarlo sul pianoforte lucido dietro di loro.
Dal corridoio iniziava a sentirsi un brusio che si faceva sempre più forte, l'ora della mostra era arrivata e ben presto la sala si sarebbe riempita di persone interessate ai quadri del maggiore. A Federico però non importava di quelle persone, in quel momento voleva solo confortare Benjamin.
-"Io mi fiderò sempre di te perché so che non mi faresti mai del male."
Ennesima coltellata per Benjamin che si sforzava di sorridere.
-"Questa è la tua serata e ne uscirai vincente." Disse Federico. "Vincente con me al tuo fianco." Aggiunse e gli diede un bacio a stampo. "Mostra a quella gente chi sei, Benjamin. Fallo."
Il moro gli sorrise e allacciò le gambe sul bacino del minore.
-"Senza di te non sono niente, Fè." Rispose. "Forse sbaglierò qualche volta ma tu perdonami, perdonami Federico perché ti amo e non voglio perderti."
Federico aprì la bocca per rispondere ma i primi ticchettii di scarpe riecheggiarono nella sala, costringendo il maggiore a scendere dal pianoforte e a darsi un contegno.
-"Ti perdonerò sempre." Sussurrò Federico e gli diede un bacio sulla guancia. "E farò anche altro." Aggiunse divertito e gli diede una pacca sul sedere.
Benjamin ridacchiò e si sistemò la giacca.
-"Per quello avremo tempo dopo la mostra."
-"O durante." Ammiccò il più piccolo, facendo riferimento alla sua prima mostra.
Il moro ridacchiò e gli prese la mano, si voltò per dirigersi con il minore verso i nuovi arrivati ma la persona che si trovò davanti gli fece raggelare il sangue nelle vene. Le gambe di Benjamin diventarono molli e, all'improvviso, il progetto di un futuro felice con Federico svanì nel nulla e venne sostituita da due occhi verdi brillante.
-"Ciao Benjamin."
-"Aria..."
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Hot Chocolate || Fenji.
FanficHot chocolate || Fenji. "Una cioccolata calda, un'abitudine da bambino. Il cielo incontrerà il mare, sotto lo sguardo della gente nascerà una delle storie più belle. Tavolo numero 7 tutto può succedere. Una pennellata al gusto d'amore."