II. Meglio tardi che mai.

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-Alleluia. Abbiamo finito!- esclamo, buttando il libro di matematica per terra e gettandomi sul letto.

Dopo un po', anche Giammi mi raggiunge.

Mi stringe a sé e mi lascia dei piccoli baci sulla testa.

-E ora. PIZZA!- esclamo io di colpo, alzandomi per prendere il cellulare che avevo poggiato sulla scrivania.

Chiamo la pizzeria qui vicino e ordino una margherita con prosciutto per Giammi, una 007 e una con patatine per me.

Appena chiudo la chiamata, noto lo sguardo allibito del mio ragazzo.

-Chiudi la bocca che ti esce la bava. Su da bravo, chiudi la boccuccia- rido, notando lui che si riscuote e controlla se veramente stia sbavando.

Gli faccio la linguaccia e scendo di sotto, per prendere le cose necessarie per mangiare in soggiorno. Il divano è il nostro tavolo per mangiare. Siamo due persone strane ma meglio pazzi che perfettini.

Mi allungo per prendere un bicchiere messo troppo in alto, nonostante io non sia bassa ma una mano ci arriva prima di me e me lo mette in mano.

Mi giro di scatto e incontro i suoi bellissimi occhi. Rimango incantata, il suo profumo mi da alla testa.

Vedo in ghigno farsi largo nella sua bocca. Si avvicina a me lentamente e poggia le sue labbra sulle mie. Mi meraviglio della dolcezza, la delicatezza con cui mi tratta, come se da un momento all'altro potessi rompermi.

Prende il mio volto fra le sue mani e approfondisce il bacio; glielo permetto.

Sto dando il mio primo vero bacio al mio migliore amico: la persona che amo di più al mondo, la persona che, nonostante il mio passato, non mi ha mai e poi mai abbandonato.

Cingo il suo collo con le mie braccia e mi avvicino di più a lui. Lo amo. Lo amo e lo amerò sempre. Qualsiasi cosa accada.

Ci stacchiamo entrambi con il fiatone e lui poggia la fronte sulla mia.

-Ti amo. Ti amo e ti amerò per sempre- dico, dando voce ai miei pensieri.

Lo vedo sorridere e poi lasciarmi un bacio sul naso. Dopo qualche secondo, sentiamo il campanello suonare e rovinare questo bellissimo momento.

Sbuffo e vado ad aprire, prendendo i soldi dalla tasca dei jeans. Apro la porta e mi trovo davanti un ragazzo sulla ventina, alto, capelli neri e occhi marroni scuro.

-Salve, sono sue queste pizze?- chiede cordialmente ,porgendomele.

-Si, la ringrazio- le prendo e noto che pesano un bel pò.

- Ma un ragazza mingherlina come lei mangia tutte e tre queste pizze da sola?- dice ammiccante.

Lo guardo male e per ripicca dico: -Primo, io non sono mingherlina, sono magra e più forte di lei e suo padre messo insieme. Secondo, non sono da sola-.

-Amore- urlo-dammi una mano con queste pizze. Pesano un sacco-.

Ed ecco che Giammi si accosta a me, prendendo le pizze dalle mie mani.

Noto che improvvisamente, il fattorino si fa piccolo piccolo.

Mi saluta, imbarazzato e ne se va a gambe levate. Chiudo la porta, ridacchiando.

Sento lo sguardo interrogativo del mio ragazzo posarsi su di me, ma io lo ignoro, vado a buttarmi sul divano e accendo la tv.

Anche Giammi si siede accanto a me e poggia per pizze sul tavolino, davanti al divano ad angolo.

-Ci stava provando con te, vero?- domanda, guardandomi. Distolgo l'attenzione dalla televisione e gli lancio un'occhiata veloce.

-Forse- ammetto, ridacchiando.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora