IX. Addio.

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Lentamente cerco di aprire gli occhi ma vengo colpita immediatamente da un raggio di sole che fa capolino dalla finestra.
Di scatto richiudo gli occhi, ributto la faccia nel cuscino inerte e mi giro dando la schiena alla finestra.
Dopo ieri sera mi sento uno straccio, non ho affatto voglia di alzarmi da questo stramaledetto letto. Non mi pento di quel che ho detto ma sono stanca; stanca di tutta questa situazione.
Sento il mio telefono squillare sul comodino.
Grugnisco, alla ceca lo afferro e lo poggio all'orecchio dicendo:"Pronto".
Ma invece di sentire la voce dell'altra persona continuo a sentire la voce di Justin Bieber della mia suoneria.
Mi sbatto una mano in faccia e aprendo di poco gli occhi accetto la chiamata.
Si vede che sto ancora dormendo...
- Chi è che rompe?-dico burbera.
-Buon Natale anche a te-risponde ironica l'altra voce.
Giammarco.
-Umm grazie-sorrido leggermente.
-Stavi ancora dormendo vero?-ridacchia.
-Secondo te una persona che ad occhi chiusi afferra il telefono e senza rispondere lo poggia all'orecchio dicendo "pronto", è sveglia? Secondo me....Affatto-ipotizzo sbadigliando.
-Direi decisamente no. Poi parlando di te....Tu sei un caso perso-ribatte ridendo.
Alzo gli occhi al cielo sorridendo leggermente:- Anche io ti amo-.
- Lo sai che ti adoro-dice dolcemente.
- Io no. Adoro solo la Nutella-dico maliziosamente.
Rimane qualche attimo in silenzio e poi ribatte:-Friendzonato per la Nutella...Che vergogna...-.
Rido così forte che credano riescano a sentirmi fin dal piano di sotto.
- Si si ridi...Il mio cuore va a pezzi e tu te ne sbatti. Pff, che bella ragazza mi sono andato a trovare...-dice ironicamente.
Sorrido e cambio argomento:-Pronto per questa sera?-.
-Se non fossi nervoso direi di sì, ma la risposta è no. So che è assurdo ma adesso è diverso rispetto a quando eravamo migliori amici...Tua madre incomincia a farmi paura con le sue minacce del tipo "Se le spezzi il cuore, sarò io a spezzare te"-dice imitando la sua voce.
-Esagerato. Sai che mia madre non ti toccherebbe con un solo dito. Al massimo non ti farebbe varcare la soglia di casa-.
-Um...A proposito di tua madre...Come va? Avete chiarito o quantomeno parlato?- dice lentamente.
Mi passo una mano in faccia sprofondando nel cuscino.
- Si abbiamo parlato-dico piatta.
-Dalla tua voce direi che non è andata bene-dice curioso.
-Affatto. Le ho urlato contro quanto lei e Alessandro mi facciamo schifo in questo momento. Non ho voglia di vederli, sentirli e tanto meno parlargli. Mi hanno mentito per tutto questo tempo e mi hanno spezzato il cuore. Non è più la cosa in sè, cioè che stanno insieme, ma il fatto che mi hanno mentito per tanto, troppo tempo su molte cose. Sai quanto le bugie non mi vanno giù, a prescindere dalla persona in questione. È così con me. O sei sincero o sei fuori dalla mia vita-dico schietta.
Lo sento trattenere il respiro e poi dire:-Si...Ormai ti conosco. Ma se è una bugia a fin di bene? Perdoneresti?-.
Aggrotto le sopracciglia e dico:-Dipende dalla grandezza della bugia. Perché?-.
-No così per curiosità-dice frettolosamente.
-Um okay-dico non convinta.
-Amore io ora devo andare ci vediamo stasera-dice dolcemente.
-Certo. Ciao, ti amo-dico sorridendo.
- Ti amo-risponde e chiude la chiamata.
Sbadiglio e butto il telefono sul comodino.
-Era Giammarco?-dice una voce.
Sobbalzo spaventata e mi giro verso la porta.
-Si-le rispondo.
-Uh capisco. Buon Nataleee- dice e poi si butta su di me.
-Laura, mi stai soffocando-dico sentendomi mancare l'aria.
-Uh scusa scusa, non l'ho fatto apposta-dice allontanandosi da me controllando se sono tutta intera.
Alzo gli occhi al cielo e mi alzo dal letto sbadigliando.
- Sono tutti sotto. Stavano aspettando te per fare colazione-dice lentamente.
-Okay grazie. Tu come mai qui?-chiedo incamminandomi verso la cucina facendole segno di seguirmi.
-Volevo uscire con te per andare a fare colazione insieme, ma giustamente tu hai una famiglia con cui stare-dice tristemente.
Mi blocco in mezzo alle scale e mi giro verso di lei interrogativa:-Stai dicendo che i tuoi ti hanno lasciato sola il giorno di Natale?-.
Lei abbassa gli occhi e dice:-Forse-.
La fisso ancora per un po e le dico:-Bene allora fantredici ai miei, io e te usciamo ora-.
La afferro per una mano e faccio dietrofront in direzione della mia camera.
Chiudo la porta e spalanco l'armadio in cerca di qualcosa di decente da mettere.
Rovisto fra i cassetti e tiro fuori un maglioncino azzurro con dei jeans blu scuro.
Mi giro verso Laura con gli indumenti in mano e una faccia interrogativa.
Lei, a testa sottosopra sul mio letto, mi fa un'okay col pollice e volo in bagno per cambiarmi.
Faccio una doccia veloce, mi infilo i vestiti e passo un leggero strato di marcara giusto per non sembrare appena di ritorno dal letargo.
-Toornata, forza usciamo- affermo spalancando la porta del bagno.
Afferro la borsa e la mano di Laura, trascinandola al piano di sotto.
Passo dalla cucina per avvisare mia madre e Alessandro con un:-Noi stiamo uscendo ciao-.
E senza aspettare che loro rispondano, in tempo reale già siamo fuori da casa.
-Potevi almeno aspettare che ti rispondessero-dice Laura.
Faccio spallucce e cambio argomento:-Dove vuoi andare a fare colazione?-.
-In centro no di sicuro, c'è già tanta gente qui, figuriamoci lì-afferma lei guardando la massa di persone che sfrecciano accanto a noi a passo svelto, probabilmente per ultimare gli acquisti per i regali.
-Andiamo da Olivia's? Li fanno degli ottimi cupcake e cornetti-propongo.
-Andata-afferma lei e svoltiamo a sinistra per imboccare la strada che porta al bar.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora