XXIII. Addio riposo.

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"I misteri della vita..."

Ceniamo in breve tempo, per poi andare ognuno per i fatti propri. Io mi rinchiudo nella mia stanza, con gli auricolari nelle orecchie e controllando la sfilza di messaggi che non ho avuto tempo di controllare.

Alcuni sono di mio padre, il quale mi avvisa che staranno fuori due settimane circa, perché è morta la madre di Miriam e devono organizzare il funerale e lo sgombero della casa. Rispondo con un semplice "Condoglianze" e passo al resto dei messaggi, tutti di Giammarco, Giulio e Laura.

Da Giammi
Ad Anna

Amore, che fine hai fatto? Ti ha rapito il fantasma formaggino o cosa? Rispondimi quando puoi, sono in pensiero.

Sorrido impercettibilmente, ripondendogli.

Da Anna
A Giammi

Sono viva per ora, tranquillo. In questi giorni sono molto occupata, appena posso passo due minuti da casa tua così ci vediamo!

Da Ciuffo rosso
A Puffa

Hey puffetta, ho saputo da Manuel che fai passi da gigante nel mondo delle corse, però fai attenzione, ti voglio viva.

Gli rispondo con un semplice "okay", per poi bloccare telefono, ripromettendomi di leggere domani i messaggi restanti. Punto lo sguardo sul tetto azzurro, con gli Imagine Dragons nelle orecchie che suonano Radioactive.

La mia mente vola verso gli eventi recenti di questa sera, in particolare verso la figura di Ilyà, che non smette mai di sorprendermi. Non capisco perché se la sia presa così tanto, era solo uno scherzetto. Avrò sbagliato qualcosa io? Avrò detto qualcosa che non va? Chi lo sa. Quando si ci mette, quel biondino diventa più muto di un morto.

Sbuffo seccata, desiderosa di possedere il potere di poter leggere nella mente delle persone. Sento dei colpi leggeri provenire dalla porta, seguiti da un "È permesso?"

Rispondo affermativamente, per poi vedere la chioma di Alyssa saltellare fino al mio letto, su cui si ci butta a capofitto. -Come mai oggi Ilyà è di cattivo umore?-.

Osservo i suoi occhi verdi, aggrottando le sopracciglia e poi con calma le racconto tutto ciò che è successo in spiaggia. Lei mi lancia un'occhiata curiosa, dicendo:-L'orgoglio Anna, l'orgoglio. Molto probabilmente si è sentito preso in giro-.

- Ma non era mia intenzione!-ribatto alzando gli occhi al cielo-Stavo semplicemente scherzando. Era una piccola vendetta. Te lo dico io...Quel ragazzino è troppo permaloso-.

La faccia di Alyssa si tramuta in pensierosa. -Secondo me gli piaci-.

Divendo paonazza in volto, incominciando ad agitarmi. - Ma che dici! Collaboriamo solo perchè lui è sotto ordini di Manuel e poi si nota da chilometri che non mi sopporta!-.

Lei fa spallucce. -Sarà, ma a me non me la conta giusta-.

Le faccio un piccolo sorrisetto, scompigliandole i capelli. -Andiamo a letto adesso, siamo stanche. Forza-.

Lei annuisce, per poi salutarmi con un'abbraccio e andandosene con la sua espressione perennemente allegra. Stacco la musica, per andare a lavarmi i denti e mettere il pigiama e, pochi minuti dopo, sono già sprofondata nel mondo dei sogni, o meglio, degli incubi.

"Nooo" sento qualcuno urlare.

Mi volto in direzione delle voce e riconosco immediatamente la figura; una ragazzina, sui 16 anni, inginocchiata per terra, sull'asfalto rosso rigato da striscie di pneumatico nero, i vestiti ricoperti di cenere e i capelli scombinati.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora