XXXVI. Hellfire.

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"Qualcosa di inquietante sta toccando la mia gamba... E non sono le mani di Jordan"

Questo è ciò che penso appena apro gli occhi, sentendo qualcosa di duro premere sulla mia gamba. Aggrotto le sopracciglia, non capendo inizialmente, ma quando mi rendo conto, sgrano gli occhi, incominciando a sudare freddo.

-Jordan...- sussurro, al suo capo poggiato ancora sul mio petto.

Si muove leggermente, rendendo il "problema" ben più "acuto".

-Jordan...-, dico a voce più alta, scuotendolo per la spalla.

-Uhm...-, fa lui, con voce roca e stringendo la presa sui miei fianchi.

-Non per qualcosa ma... Il tuo fratellino, ecco, sta alquanto disturbando il mio risveglio-, dico, cercando di non ridere.

-Io non ho fratelli-, biascica con voce impastata.

Scuoto la testa, sconsolata.

"Ora capisco quando mia madre mi diceva che la mattina, appena sveglia, sembravo una problematica"

-Il tuo fratellino fra le gambe-, dico esplicitamente, ridendo.

Jordan, come se avesse preso la scossa, si alza da sopra di me e scende giù dal letto, coprendosi le parti basse con una mano e acciuffa qualche asciugamano dalla valigia. -Il bagno?-

Scoppio a ridere quando lo vedo inciampare nella valigia e correre verso la porta con fare agitato. -Porta prima.-

Fa il pollice in su, senza nemmeno guardarmi in faccia e corre nel corridoio, chiudendosi nel bagno. Scoppio a ridere, rotolandomi sul letto un po' impacciata a causa del gesso al braccio. Dopo qualche minuto, mi alzo dal letto con ancora nel lacrime agli occhi, e a fatica, arrivo davanti all'armadio, da cui tiro fuori un paio di jeans blu e una t-shirt a fantasia floreale.

Esco dalla camera, bussando a quella di Alyssa, che si apre dopo un paio di minuti.

Alyssa mi appare davanti come una divinità, reduce di una lotta continua con la spazzola e qualche uccello che è entrato dalla finestra, facendo il proprio nido sulla sua testa. -Sono le sette del mattino, cosa è successo?-

-Scusa non sapevo che ore fossero...-, spiego, osservando la sua faccia assonnata, -Posso usare il tuo bagno? Nel mio c'è Jordan.-

Mi lancia un'occhiataccia, -E tu mi avresti svegliato solo per questo? Stavo sognando gli unicorni! Vai, usa 'sto bagno-, dice per poi andare a buttarsi sul grande letto dalle lenzuola arancioni.

Entro in punta di piedi nella sua stanza, chiudendomi dentro il bagno in camera. Mi lavo velocemente, facendo attenzione a non bagnare il gesso e indosso i vestiti, uscendo dalla stanza di Alyssa, che sta dormendo profondamente abbracciata al suo cuscino.

Spalanco la porta della mia, trovandomi davanti Jordan a torso nudo, di spalle mentre si asciuga i capelli con un asciugamano. Sento la bocca diventare arida, quando vedo i muscoli delle spalle large guizzare.

"Porco di quel puffo"

-Ehi, scusa se ho invaso lo spazio. Me ne torno in bagno se hai bisogno della camera-, fa lui quando nota la mia presenza, girandosi.

A fatica, distolgo gli occhi dal suo corpo statuario, -No, tranquillo. Anzi, sbrigati, che ci andiamo a fare un giro in pista.-

Lui aggrotta le sopracciglia, -Tu vorresti fare cosa? Correre con un braccio ingessato? Ma sei pazza?-, dice gesticolando.

Faccio un lieve sorrisetto, inclinando la testa. -Tu non hai proprio idea di con chi hai a che fare. Se ho voglia di correre, corro.-

Lui aggrotta le sopracciglia, squadrandomi dalla testa ai piedi con i suoi occhi nocciola, nei quali balena una scintilla di curiosità; alla fine sospira, -Va bene, meno male che per correre devi usare solo le gambe... Vado a mettere la tuta, un momento-, e si china sulla valigia, mostrandomi la sua schiene possente.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora