Non ho mai pensato di morire a un'età così giovane. Perchè? Perché, diciamocelo, è l'ultima cosa che ti aspetti dalla vita. Non ci pensi che un tuo respiro, potrebbe anche essere il tuo ultimo respiro.
Ho sempre pensato che bisogna vivere la vita al meglio, anche nei momenti bui, perchè il suicidio, non porta a nulla. Sempre con il sorriso in volto, ostentando felicità e aiutando tutti coloro che sono messi emotivamente peggio di te.
Nel mio piccolo, ho sempre cercato di dare una mano, per rendere felici tutti coloro che mi circondavano. Mettendoli anche al primo posto.
Me lo hanno sempre detto che dovrei avere più cura di me, dei miei sentimenti e dei miei pensieri, ma ovviamente non gli ho mai dato ascolto.
E adesso guardatemi, guardate come sono combinata. Una vita disastrata, distrutta da tutte le persone che ho aiutato, a cui ho voluto bene e a cui ho dato fiducia affidandogli me stessa. Bello, vero?....
Avete mai provato a immaginare il Paradiso? No? Beh, dovovreste provarci.
Io l'ho sempre impresso nella mia mente come un posto dove vi sono le classiche porte: una per il Paradiso e una per l'Inferno.
Il Purgatorio? Io lo immagino come la Terra. Un posto in cui si espiano le proprie colpe, magari di una vita precedente, chissà, soffrendo ulteriormente.
Si hanno dei brevi momenti di felicità, che costellano una vita smorta, colma di sofferenza.
"Il soffrire passa, l'aver sofferto no"
Mai letta frase più veritiera.
Adesso mi viene posta davanti una scelta: continuare a vivere, continuare a soffrire, o andare in Paradiso, nella quiete più assoluta?
Però, rifletteteci: vi immaginate me in Paradiso, nella quiete più assoluta?
Sarebbe come dire a una gazzella di sollevare un'elefante, ovvero assurdo.
-I parametri vitali della ragazza sono bassi, battito flebile e respira a malapena. Tre costole rotte, le ossa del bacino scheggiate e gomito destro rotto... Per non dire quasi del tutto sbriciolato. Leggero trauma cranico, regalino dell'impatto violento con l'asfalto, ma nulla di preoccupante. È stato un miracolo che la caduta non abbia lesionato il midollo, la ragazza è stata fortunata.- conclude una voce maschile, che giunge a me ovattata.
Sento le orecchie fischiare, la bocca impastata e le palpebre pesanti. Un mal di testa atroce mi investe appena provo a tirare su col naso.
"Maledetto raffreddore"
Provo ad aprire gli occhi, lentamente, ma vengo abbagliata da una luce accecante che me li fa rinchiudere di scatto.
- Per quanto dovrà stare a riposo?- domanda una voce maschile, che riconosco come quella di Manuel.
-Le fratture al bacino non sono preoccupanti... Più che altro è il gomito... Ma direi come minimo un mese e mezzo. Dovrà venire a fare i raggi X, almeno una volta ogni due settimane, per vedere lo sviluppo delle ossa e il suo stato di salute.- spiega la voce di prima, che però non conosco.
Nessun'altro rumore giunge alle mie orecchie, tranne dei passi e una porta che si chiude. Riprovo ad aprire gli occhi, questa volta più lentamente e lo faccio abituare alla luce abbagliante. Li sbatto più volte, per schiarire la patina che rende la mia vista appannata.
Mi trovo in una stanza bianca, indosso un camice blu e bianco a quadretti. Impallidisco quando noto la presenza di flebo conficcate nelle vene delle mie braccia.
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L'Incantatrice - Fino alla fine
Action{COMPLETO/IN REVISIONE} Tutto può accadere, come un fulmine a ciel sereno. Trovare ragazze con la passione per le auto, è raro. Trovarne con l'adrenalina che scorre nelle vene quando tiene una Porsche a duecento chilometri orari in autostrada, lo è...