XLVIII. "Dai sfogo alla tua lingua lunga."

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"Se vincerò, passerò sopra quel sorrisetto irritante con la mia Porsche."

Il cellulare, poggiato sul cruscotto della Porsche, squilla improvvisamente, facendomi sobbalzare. Pulisco le mani nello straccio sporco di grasso, allacciato a un passante della salopette di jeans e sporgo una mano dal finestrino per acciuffare il telefono che continua a squillare.

Rispondo, mettendo il vivavoce e torno a lavoro, montando un pezzo al motore della 911. -Manuel, sto lavorando, dimmi.-

-Anna, la gara è tra meno di due ore. Che intenzioni hai?- domanda la voce gracchiante, di cui riconosco il tono del fratello, Francesco.

-Corro.- rispondo sicura, poggiando la chiave inglese per terra.

Cala il silenzio per qualche secondo, e controllo che non sia caduta la linea, prima di ritornare a lavoro per sostituire le pasticche dei freni, ormai quasi del tutto consumate con un paio di pasticche con un contenuto maggiore di metallo, indicate per le auto da corsa. Passo una mano sulla fronte asciugando il sudore e mi lascio andare a un sospiro di stanchezza.

-Anna.- È la voce di Manuel. -Ilyà mi ha detto come sei conciata e non sei in grado di correre con la macchina in prestazioni di fabbrica.-

-Infatti l'ho modificata dalla testa ai piedi.- Inserisco la nuova pasticca per i freni e mi metto all'opera per rimontare tutti i pezzi.

-Ma... Quante ore hai dormito questa notte, Anna?- chiede, il tono colmo di preoccupazione.

-Tre.-

-Annullo la gara. Tu sei pazza, se vuoi correre in quelle condizioni.- sbraita dall'altro capo del telefono. Immagino il volto rosso dalla rabbia.

Pulisco le mani, di nuovo sporche di grasso e chiudo il cofano, avendo terminato il lavoro. -Senti, Manuel, apprezzo la tua preoccupazione per la mia salute, ma ho speso più di mezza giornata per riportare questo gioiellino alla gloria di un tempo e non voglio che divenga tempo e fatica sprecata. Ringrazia il cielo che io ordino sempre per due, e non uno, così ho la scorta pronta per l'uso.-

-Fa come ti pare. Vatti a dare una rinfrescata e porta il tuo sedere qui, tra poco inizia la gara. Ricordati di indossare qualcosa di... appropriato e sostituisci le gomme, ricorda che devi fare due giri.- sbuffa, mentre sento di sottofondo il motore di un'auto avviarsi.

-Metterò qualcosa di scollato, giusto per farvi felici e del trucco in più, ma io i tacchi e minigonna non li indosso manco pagata, specialmente per correre.- lo avverto, mentre tolgo il vivavoce e chiudo la macchina, dirigendomi verso la villa.

Manuel ridacchia dall'altro capo del telefono. -Va bene, mi raccomando: fatti rispettare. Devi venire al Light mezz'ora prima dell'incontro, io sono già per strada. Brian mi vuole vedere, perciò sarò già lì.-

Annuisco, anche se non può vedermi, mentre entro in casa. Poggio le chiavi sul tavolino dell'ingresso, e salgo le scale, diretta nella mia stanza. Saluto velocemente Manuel, prima di chiudere la telefonata e mi spoglio dentro il bagno, senza avere il coraggio di vedere il mio riflesso allo specchio. Imposto la mia playlist ed entro dentro la doccia.

I muscoli bruciano da morire per quanto ho lavorato oggi. La festa si è conclusa solo alle due del mattino, e dopo essermi concessa tre ore di sonno, per riprendere un po' di energie, mi sono rimessa a lavoro per modificare da capo tutta la 911.

È stato estenuante lavorare non stop, se non per mangiare qualcosa di veloce per pranzo. Nessuno ha ostacolato il mio operando, dato che dopo pranzo sono usciti tutti per una passeggiata.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora