Sento la terra mancarmi sotto i piedi, e il mio cuore si frantuma in mille pezzi quando noto lo sguardo amareggiato e arrabbiato di Manuel. –Ti devo accompagnare lì, altrimenti Brian mi fa a pezzi.-
Pochi minuti dopo siamo nella Centenario, in viaggio per il Light. Manuel non si è espresso sulla situazione, e sembra intenzionato a non parlarmi. Indosso dei pantaloni di Francesco, più adatti alla mia figura e quando scendiamo dall'auto davanti al locale, non risulto ridicola all'occhio di tutti.
Manuel mi fa strada fino al piano superiore, tenendomi stretta per un polso. Una volta arrivati davanti alla porta, si blocca e fa per aprirla, ma fermo la sua mano, stringendola nella mia.
Non sopporto il suo sguardo confuso, destabilizzato. Volto il suo viso nella mia direzione, incorniciandolo con le mie mani, e anche se non ha il coraggio di guardarmi negli occhi, mi avvicino a lui e lo bacio teneramente. Lo sento sorridere, mentre cinge i miei fianchi e stringe a sé.
-Non hai nulla da temere.- prometto, lasciandogli un ultimo bacio prima di entrare dentro la stanza.
La figura di Giammarco si presenta davanti ai miei occhi, seduta sul divano in pelle nera. I capelli sono scombinati, la maglietta sgualcita e i piedi battono ritmicamente sul pavimento, ansiosi.
-Giammarco.- lo richiamo, chiudendomi la porta alle spalle. All'interno della stanza ci siamo solo noi due.
Volta di scatto la testa nella mia direzione, e corre ad abbracciarmi, come un disperato in cerca d'acqua nel Sahara. –Giammarco, no.- Lo allontano delicatamente, prima che non si scolli più.
-Anna... mi manchi.- I suoi occhi azzurri si puntano nei miei, angosciati.
Scuoto la testa, allontanandomi da lui e mi vado a sedere sul divano. –Cosa ci fai qui?-
-Voglio tornare ad essere il tuo migliore amico.- sussurra, speranzoso e si viene a sedere accanto a me. Il suo odore di lavanda mi avvolge in una tenera coccola, come un tempo.
-Non se ne parla minimamente.- ribatto risoluta, puntando lo sguardo fisso sul muro di fronte, per non cedere al suo sguardo che persiste alla ricerca del mio.
-Anna...- supplica, gemendo sofferente. –Non fare la sostenuta. Sappiamo bene entrambi come sei. Possiamo cominciare da zero, essere migliori amici come prima. Mi manchi, non c'è giorno che io non pensi a te. Laura dice che mi devo dimenticare di te, dopo che ci hai mandati entrambi a quel paese ma io non voglio arrendermi. Sei come una sorella minore per me, e tengo a te più della mia stessa anima. Ti sto supplicando, dammi un'altra possibilità.-
Alzo gli occhi al cielo, sbuffando pesantemente. –No, Giammarco. Non mi fido più di te e dato che sai come sono fatta, dovresti sapere bene che non perdono.-
-Anna... ci conosciamo da quando siamo piccoli. Io ti voglio bene, non infrangerò più la tua fiducia.- scongiura, cercando di prendermi per mano; scatto in piedi, puntandogli un dito contro.
-Dovevi pensarci prima!- urlo a pieni polmoni. La rabbia accumulata sta uscendo, e Giammarco sarà la prima vittima. Molto probabilmente devono avermi sentito anche dal piano di sotto. –Ero già stata sufficientemente chiara con te: non ti perdonerò, Giammarco. Mai. Hai infranto anni e anni di amicizia basati sulla fiducia, per una ragazza che dicevi di non amare più, che ti ha fatto soffrire in passato. E adesso vengo a scoprire che ci vai a letto e che avete riallacciato i rapporti da anni, sotto il mio naso. Mi sono fidata! Ho deciso di fidarmi di te! E tu mi hai fatto soffrire, hai infranto il mio cuore abbandonandomi nel momento del bisogno. Mi hai mentito, presa in giro e tu adesso pretendi che io ti perdoni? Mai, Giammarco. Mai! Ti ho voluto bene, ti ho amato, è vero. Ma io non mi fido più di te. Voglio che scompari dalla mia vista, dalla mia vita e non voglio più sentir parlare di te. Hai trovato l'amore della tua vita? Bene, stai con lei, torna da lei scodinzolando ma sappi che hai appena perso l'unica persona che ti sarebbe stata accanto a qualsiasi costo.-
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L'Incantatrice - Fino alla fine
Action{COMPLETO/IN REVISIONE} Tutto può accadere, come un fulmine a ciel sereno. Trovare ragazze con la passione per le auto, è raro. Trovarne con l'adrenalina che scorre nelle vene quando tiene una Porsche a duecento chilometri orari in autostrada, lo è...