-Ti darò una mano ad aggiustare l'auto, dopotutto ho messo io a repentaglio la vita di Alyssa ma adesso hai bisogno di qualcosa che ti svegli. Ti fidi di me?-dice, lentamente.
Senza esitazioni, annuisco.
Ilyà rimane per qualche secondo meravigliato, molto probabilmente dalla mia sicurezza, ma poi si riprende, facendomi segno di alzarmi. Faccio ciò che mi dice e, dopo essermi passata una mano sui jeans ricoperti di pietruzze, seguo lui ed Alyssa all'interno del parcheggio, per poi entrare nel locale.
Come sempre, l'aria satura si incastra nei miei polmoni, risultando difficile respirare. All'interno il locale è molto carino; le pareti di un bianco iridescente sono illuminate dalle varie luci stroboscopiche colorate, di fronte all'entrata un'immenso bancone circolare in marmo nero, nel quale due barman preparano e servono da bere a coloro che si accomodano negli sgabelli, che circondano il bancone, anch'essi bianchi. Oltre il bancone vi è la pista da ballo, dalla quale fanno capolino vari pali per la pole dance, sui quali donne dai vent'anni in su, mettono in mostra la propria merce, a ritmo di una musica assordante.
Mi guardo intorno, smarrita. Sono tutti ragazzi, oltre me ed Alyssa e incomincio a sentirmi realmente a disagio, dopo che alcuni di essi hanno incominciato a lanciare occhiatine languide, a noi due. Afferro il braccio di Alyssa, stringendo forte, per non perderla mentre cerco di non staccare lo sguardo dalla schiena di Ilyà, che si fa largo tra la folla senza problemi.
Dagli sguardi terrorizzati che gli sono stati lanciati, deduco che, oltre al fatto che la sua presenza non sia gradita, è temuto. Arriviamo davanti al bancone, però noto l'occhiata eloquente gettatami da Ilyà, quindi mi tengo alla larga dagli sgabelli, dall'aspetto veramente comodo.
"Bene, si vuole risparmiare la vista di un'Anna che gli vomita sulle scarpe, sbronza"
Lo vedo sporgersi di poco sul bancone, urlando qualcosa di incomprensibile a uno dei due baristi, che però sembra aver capito e, dopo essere scomparso dietro il bancone per qualche secondo, tende al biondino un mazzo di chiavi, facendogli l'occhiolino.
Ilyà gli lancia un'occhiataccia, per poi dargli le spalle, voltandosi dalla mia parte. -Lascia qui Alyssa, ci penserà Nicholas a tenerla d'occhio-.
Lo scruto perplessa, lanciando un'occhiata al presunto Nicholas, che mi rivolge un sorriso smagliante e caloroso. Lo trafiggo con lo sguardo, smorzando di poco il suo sorriso. -Fai qualcosa di male alla mia sorellastra e giuro che ti faccio volare con un calcio nel sedere Oltreoceano, sei avvertito-.
Lui annuisce, leggermente impaurito, alzando le mani in aria. Faccio cenno ad Alyssa di accomodarsi su uno degli sgabelli, rassicurandola con un "Torno presto, non ti mollo in balia di questi possibili maniaci e mi raccomando, non accettare nulla da bere e non ti staccare da questo sgabello".
Annuisce sicura di sè, prendendo alla lettera le mie parole e afferra i bordi di esso, in un gesto teatrale che mi fa ridacchiare. Ilyà, senza dire una parola, mi afferra per un braccio e incomincia a camminare, prendendomi del tutto alla sprovvista e rischio di finire con la faccia per terra, inciampando nei miei stessi piedi.
Però vado a sbattere contro qualcuno, che finisce per terra, lanciando imprecazioni colorate. Freno la corsa del biondino, chinandomi verso la ragazza che ho appena fatto cadere a terra, involontariamente.
-Scusami! Non l'ho fatto apposta!-esclamo, tendendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
La ragazza che punta lo sgaurdo su di me, meravigliata, avrà all'incirca la mia stessa età, se non qualcosa in più, capelli blu, visibilmente tinti, occhi verde scuro e, stranamente, indossa vestiti coprenti.
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L'Incantatrice - Fino alla fine
Action{COMPLETO/IN REVISIONE} Tutto può accadere, come un fulmine a ciel sereno. Trovare ragazze con la passione per le auto, è raro. Trovarne con l'adrenalina che scorre nelle vene quando tiene una Porsche a duecento chilometri orari in autostrada, lo è...