LI. Campanella degli infarti.

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Faccio segno ad Alyssa di entrare nella 911, e dopo aver lanciato un ultimo sguardo sconsolato a Carter, raggiungo la mia sorellastra, intenzionata a ritornare al più presto a casa.

-Sveglia! Alza le chiappe del quel letto, si va a scuola!- urla la voce di Alyssa, mentre spalanca la porta della mia camera.

Mugugno qualcosa di incomprensibile, con la voce impastata per il sonno e mi giro dall'altra parte del letto, coprendo la testa con la trapunta – trapunta che scompare qualche secondo dopo.

-Ahh! Si gela!- urlo, strofinando le mani sulle braccia nel vano tentativo di riscaldarmi.

Alyssa mi guarda con un sorrisetto malefico stampato in faccia e tiene alto il piumone, come se fosse un trofeo. –Forza! In bagno e poi a fare colazione.-

Strascico i piedi fino all'entrata del bagno, lanciando occhiatacce alle mia sorellastra che, già vestita e fresca di lavaggio, è ancora in piedi nella mia stanza con il dito puntato verso la porta del bagno con fare minaccioso.

Sciacquo velocemente la faccia, pettino i capelli e lavo i denti – mi annoia fare la doccia. Tolgo il pigiama con i pinguini, sostituendolo con dei jeans blu, una maglietta bianca e gialla e le solite Adidas.

Scendo in cucina con gli occhi ancora mezzi chiusi dal sonno e rischio quasi di inciampare nell'ultimo gradino.

-Ciao.- saluto Jordan, seduto su una degli sgabelli nell'isola centrale che sta bevendo da una tazza mentre legge il giornale. Ricambia con un cenno del capo.

-Com'è andata ieri? La Porsche non è al massimo della forma, a quanto ho visto.- domanda incuriosito, lasciando perdere ciò che stava leggendo.

Apro uno dei primi sportelli che mi capitano a tiro, beccando una confezione di cracker e un barattolo di Nutella. –Sistemerò la 911 domani pomeriggio. Manuel, un mio amico, ha provato a rifilarmi il numero del suo meccanico di fiducia, ma ho rifiutato categoricamente. Non voglio che uno sconosciuto metta mano sul mio gioiellino.-

Comincio a spalmare la crema sul cracker, sedendomi accanto a Jordan che osserva attentamente tutte le mie mosse. –Alyssa mi ha detto che hai avuto una lite...-

Sbuffo, alzando gli occhi al cielo. Alyssa a volte dovrebbe imparare a tenersi per sé i fatti che avvengono all'interno del giro. Ieri sera mi sono inimicata un bel po' di persone, dopo ciò che ho fatto. Dopotutto nessuno avrebbe appoggiato la mia azione dato che sono una perfetta sconosciuta ma non potevo permettere che facesse del male alla mia sorellastra solo perché non sa accettare una sconfitta.

Non sono mai stata una persona violenta, e ho iniziato a fare boxe solo perché è un mezzo per sfogare tutta la mia rabbia ma non potevo di certo aspettarmi che avrei usato quelle tecniche per picchiare qualcuno.

Sento quasi il rimorso mangiarmi dentro per ciò che ho fatto, ma non posso tornare più indietro e vedrò come si evolveranno le cose. Francesco aveva provato a fermarmi prima di andarmene a casa, dicendo che se lo meritava per ciò che ha fatto e che così facendo mi avrebbero portato rispetto. Ma gli ho risposto che per me, un conto è il rispetto, un altro è il timore. Ecco perché mi sono ripromessa di non farlo mai più, se non strettamente necessario.

-Sto bene.- concludo con tono piatto, finendo di mangiare l'ultimo pezzo di cibo e dopo aver preso lo zaino, il giubbotto di pelle e le chiavi della R8, esco di casa, trovando Alyssa ad aspettarmi su uno dei gradini d'ingresso.

Le passo una mano sul capo, facendola alzare e ci incamminiamo alla Audi, parcheggiata sul vialetto d'ingresso. Il viaggio da casa a scuola è colmo di tensione e la mia mente continua a tornare agli eventi di ieri sera, che mi hanno particolarmente scossa.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora