V. Bye bye.

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Sbatto più volte gli occhi per vedere se sto sognando ma purtroppo no.
-Porco puffo in croce-dico con voce stridula.
Mia madre mi guarda preoccupata e il mio prof incuriosito.
-Sapevo che non dovevo venire-dico allontanandomi.
Mia madre allunga un braccio verso di me per afferrarmi ma mi scosto.
-Anna fammi spiegare. Per favore-mi supplica lei.
-A quanto pare ho interrotto qualcosa che non dovevo nemmeno vedere. Vi saluto. Buon spasso e mi raccomando non fate troppo rumore oppure vi sentirà tutto il vicinato-dico ancora troppo sbalordita.
Chi se ne fotte se è il mio prof di Mate, tanto l'ho sempre odiato.
E mia madre....Mia madre....Non ho più fiducia in lei.
Mi allontano a passo spedito mentre sento mia madre urlare varie volte il mio nome pregandomi di tornare indietro.
So che sono una folle da manicomio per aver detto quello ma come ho già detto prima...Chi se ne frega.
Arrivo davanti alla porta di Giammi è noto che lui è suo fratello sono davanti ad essa in ansia e con facce speranzose che spariscono appena vedono la mia incazzata.
Non li guardo neanche in faccia e li supero andando dritta in camera di Giammi e rinchiudendomici dentro.
Mi tolgo il giubbotto lanciandolo chissà dove e mi butto sul letto.
Infilo la testa sotto il cuscino di Giammi e inspiro profondamente, inebriandomi del suo profumo.
Dopo non molto sento qualcuno che bussa leggermente alla porta.
-Chi sei-dico con la voce soffocata dal cuscino.
-L'unico ragazzo che ami con tutto il cuore-.
Sorrido e dico:-Vieni, entra-.
Non esco la testa da sotto il cuscino, ma dopo un po' mi viene tolto dal mio ragazzo.
Protesto e mi giro verso di lui che si è seduto sul bordo del letto.
Mi sorride e poi abbraccia.
-Non voglio che soffri-dice lui tenendoli stretta a sé.
Lo attiro a me, per niente intenzionata a lasciarlo.
-Ti amo, da morire-dice lui lasciandomi un bacio sul collo.
Gemo a quel contatto e mi sento avvampare.
Lo sento sorridere a contatto con la mia pelle e continua lasciarmi dei piccoli morsi.
Mi viene da ridere, mi sta facendo il solletico.
Stacco la sua testa dal mio collo e lo bacio. Un bacio lento ma carico di significato.
Dopo un po' ci stacchiamo entrambi col fiatone.
Mi guarda con quegli occhi che mi fanno tremare dalla testa ai piedi. Solo un ragazzo è stato in grado di farmi sentire così, ma ormai è storia chiusa e per lui nutro solo un odio profondo.
Adesso ho Giammi, l'unica persona che amo realmente.
Lui si distende meglio accanto a me e mi stringe facendo ingarbugliare le nostre gambe.
-Che ha detto tua madre?-sussurra lui tra i miei capelli.
-In realtà niente. Ho avuto la risposta ad alcune delle mie domande. Indovina chi è l'uomo con cui si sta frequentando? E con cui stava scopando quando io ho citofonato?-gli domando irritata.
-Non ne ho idea...illuminami-.
-Il mio prof di mate-butto di getto.
Lui si scosta e mi guarda negli occhi per constatare che io non stia mentendo.
-Seriamente?- mi domanda allibito .
Annuisco rifugiandomi nel suo petto.
-Oddio, non ci posso credere. L'ho incontrato qualche volta per i corridoi. È quel tizio alto, sulla quarantina, magrolino, capelli lunghi legati in una coda e occhi castani?-domanda dubbioso.
-Si è lui-
-Ma non lo detesti tu?-
-Si. Molto. Troppo. Non riesco a pensarci nemmeno che loro due stanno insieme. Mi rilutta solo la cosa-.
-Ma come fai a sapere che stavano scopando?-domanda imbarazzato dal termine che ha usato.
-Perchè mia madre era tutta trasandata e non aveva altro che la vestaglia e poi lui anche se era dietro lei ho visto che era nudo, aveva solo un paio di mutande addosso. Ancora non mi capacito del fatto che si sia presentato così ai miei occhi-rispondo scandalizzata.
A quanto pare ho sbalordito Giammi, perché non preferisce altra parola. Rimaniamo per un'altra buona ora a coccolarci abbracciati nel letto.
Quando però Giulio ci viene a chiamare per la cena, siamo costretti a scendere.
Ceniamo tranquillamente e dopo ci mettiamo tutti e tre sul divano, mentre i loro genitori vanno a letto, visto che domani anche se ci sono per noi le vacanze, loro vanno a lavoro.
Mentre stiamo battibeccando su che film vedere, sento il mio cellulare squillare dalla cucina. Lascio i ragazzi a discutere e vado a rispondere. Non guardo neanche chi è .
-Pronto-dico guardandomi le unghie.
-Anna-dice mia madre-strano che tu mi abbia risposto-.
- Non avevo neanche visto chi fosse. Per questo. Che vuoi?-dico ovvia.
Mi dispiace parlarle così, ma in questo momento non sopporto neanche di parlarle.
-Devo darti una notizia-dice lei timorosa.
-Un'altra? Mi stanno accadendo più cose in questi giorni che in 17 anni-sbuffo.
-Sono incinta-dice di getto.
Rimango in silenzio. Un'altra botta allo stomaco. Mi viene da vomitare. Mi siedo sul tavolo per non crollare.
-Stai scherzando spero-dico, facendo una risatina isterica.
- No An, non sto scherzando-dice lei con la voce rotta dall'emozione.
Ci sono poche parole per esprimere quel che sento in questo momento. Felicità? No. Gioia? No. Compassione? Nemmeno.
-Bene, c'è altro? Non so magari che il vicino vi ha sentito mentre scopavate, che è venuto a citofonarvi, tu per non farti sgamare gli hai detto che eravate sposati e adesso avete deciso veramente di sposarvi?-dico piatta.
Sento mia madre ispirare dall'altro capo del telefono.
-Beh...-incomincia mia madre.
-No. Non dirmi che vi volete pure sposare-dico portandomi una mano sul volto.
-No, non ancora ma credo che Alessandro mi la farà presto la proposta-sussurra così debolmente che la sento a malapena.
Le chiudo il telefono in faccia. Non la voglio più vedere. Ne sentire. Non voglio più avere a che fare con lei. Ho chiuso.
Spengo il telefono in modo che nessuno mi disturbi ancora e ritorno in soggiorno dove i ragazzi si stanno tirando patatine addosso.
Mi metto in mezzo e urlo:-Finitela!-.
Loro si immobilizzano e mi fissano.
Ho i nervi a pezzi. Non ce la faccio più.
Mi butto sul divano e rimango immobile a fissare il muro di fronte a me.
-An che succede?-domandano loro in coro.
Le loro voci mi giungono a tipo Eco e la vista incomincia a scurirsi.
Dopo un po' cado le buio totale.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora