LXVIII. Angelo distratto.

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Questo capitolo sarà un po' più lungo del solito. Siamo agli sgoccioli ormai, mancano solo due capitoli prima della fine :(

Leggere spazio autrice in fondo. IMPORTANTE!

Buona lettura!

"Andiamo alla ricerca di questo benedetto vestito."

Una volta trovato il vestito adatto, torniamo a casa e lascio l'Audi nel garage di papà, nel quale sembrano esserci più auto rispetto al normale. –Perché ci sono tutte queste auto?- domando stupidamente a Miriam, che sta smanettando con il cellulare.

-Tuo padre ha fatto spesa.- risponde semplicemente, infilando il telefono in borsa.

-Come se ne avesse poche...- Alzo gli occhi al cielo, facendo scattare la chiusura centralizzata della macchina.

Ci incamminiamo verso il portone, e quando sono davanti alla porta, il mio cellulare squilla nella tasca, segno che è appena arrivato un messaggio. Passo a Miriam le chiavi di casa, facendole segno di aprire mentre io sblocco il cellulare, visualizzando il messaggio di Manuel; il battito del cuore aumenta di cento palpitazioni al minuto.

Sorrido istintivamente quando leggo:

Stai invecchiando, amore mio. Finalmente diciottenne, e nessuno potrà definirmi pedofilo ahaha. Sappi che, nonostante le parole di Brianna, continuo ad amarti sempre e comunque. Spero che la stessa cosa valga per te. Buon compleanno, acidella.

Medito su una buona risposta da poter inviare, e nel frattempo varco la soglia di casa, tenendo il muso appiccicato al cellulare e un sorriso sornione stampato sulle labbra.

-Come mai quella faccia?- domanda Miriam, mentre sento il rumore della borsa che viene poggiata sul tavolino in cristallo.

-L'uomo che amo mi ha appena fatto gli auguri... sto cercando una buona risposta, ma tutto ciò che mi viene in mente sfigura al confronto.- ammetto frustata, cancellando per la decima volta una frase che continua a non convincermi.

-E allora perché non glielo dici faccia a faccia?- Una voce troppo profonda per essere quella della mia matrigna mi giunge alle orecchie, e alzo lo sguardo sulla figura al centro del salotto, circondata da palloncini e tavoli ricolmi di cibo.

Quasi slogo la mascella, quando spalanco la bocca.

-Auguri!- Centinaia di voci e persone entrano nel mio campo visivo, facendomi sobbalzare e lancio un urlo degno di una banshee; il cellulare mi sfugge di mano.

Scoppia una risata generale, e impallidisco quando noto altra gente uscire allo scoperto da dietro il divano.

"Ma si sono infilati pure nei condotti dell'aria?"

-Buon compleanno, tesoro.- sussurra al mio orecchio Miriam, abbracciandomi. Io ancora con gli occhi sgranati, ricolmi di lacrime per la commozione.

-Anna senza parole! Segnatevi questa data!- urla Alyssa, saltandomi addosso dopo che la mia matrigna si è allontanata.

-Ma tu non eri arrabbiata con me?- domando scombussolata.

-Quando mai! Era solo una scusa per mandarti fuori di casa.- Sghignazza, contenta del fatto di avermi reso muta. –Chiedo scusa se ci sei rimasta male.-

Ben presto sono circondata da una baraonda di amici che vengono per farmi gli auguri, tra cui anche tutti i membri della Piramide, Veronica, Riina, Giulio e mio padre. In seguito arrivano anche Ilyà ed Ellie; quest'ultima mi salta addosso con il vestitino comprato questa mattina, l'altro con un piatto "Auguri", mi porge un pacchetto, che non aspetto un attimo per scartare.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora