La sola idea che Manuel possa rivelarsi esattamente come Giammarco mi terrorizza, ed è ciò che mi frena.
-Non ti farò soffrire, Anna. È una promessa.- sussurra al mio orecchio, l'alito caldo lambisce la mia pelle in una tenera coccola. Lo sento sorridere contro la mia pelle quando rabbrividisco. -Io mantengo sempre le mie promesse.-
Immergo la faccia nella morsa della sua spalla calda, prendendomi del tempo per prendere dei respiri profondo; lo stomaco in subbuglio. -Dovrai avere molta pazienza, Manuel. Io non sono abituata a tutto ciò, e l'unica volta che sono stata con un ragazzo risale ad un mese fa e per meno di due settimane. Mi apro solo con le persone che mi convincono, di cui sono sicura di potermi fidare e non aspettarti tenerezze da me. Dovrai essere tu a spingermi, a cercarmi. Mi spiace di essere a tratti insensibile, ma quando si tratta di sentimenti... mi fanno paura.-
Afferra il mio volto dalle guance, e lo sposta affinché io possa guardalo negli occhi. -Accetto la sfida.-
La sincerità scaturita da queste poche parole, mi ricolma di serenità e speranza e chiudo gli occhi, come se mi fossi liberata da un peso. Mi irrigidisco quando delle labbra sfiorano le mie, senza poggiarvisi sopra. -Adesso vai fuori e fagli il culo a strisce. Hai la determinazione necessaria per farlo, credo in te.-
Apro gli occhi, puntandoli nei suoi a pochissimi centimetri dai miei. -Ci puoi scommettere.-
Mi da una pacca sulla schiena, senza però accennare a muoversi. Una mano ancora sul fianco, l'altra che accarezza la mia schiena in movimenti pacati e dolci. Quando una mano bussa sul finestrino, capiamo che è il momento di levare le tende e ci guardiamo imbarazzati.
-Allora...- sussurro, guardando il naso dal momento che non riesco più a reggere il suo sguardo. -Mi sento a disagio.-
Manuel scoppia a ridere, inclinando la testa all'indietro e io gli tiro uno schiaffetto sul petto, facendogli la linguaccia. -Guidi una 911 modificata, ma mantieni la tua innocenza.-
Mi lascia un tenero bacio sotto l'orecchio, esattamente come prima e poi mi rimette a posto nel sedile del guidatore, ancora frastornata. Accarezza il mio braccio destro, augurandomi buona fortuna e ritorna fuori, dai suoi amici. L'abitacolo si fa improvvisamente freddo, così come il mio cervello che non riesce ad elaborare un pensiero sensato, se non: -Oh cazzo.-
Una mano batte nuovamente sul finestrino, facendo segno di abbassarlo. Mi compare la faccia soddisfatta di Veronica, che ben presto si trasforma in euforia quando nota le mie gote farsi rosse per l'imbarazzo.
-Si, si, si! Io lo sapevo. Lo sapevo!.- urla, mentre saltella in aria, battendo le mani.
Scoppio a ridere, dicendole di calmarsi e riferire a Maximilian che sono pronta per la gara. La conversazione con Manuel mi ha caricato abbastanza da darmi il coraggio per affrontare la sfida, e sono intenzionata a vincerla. Non lascerò che un essere viscido come quello metta le mani su di me o sulla mia Porsche.
-Atena, il percorso sarà di sei chilometri. Durante la gara, tieni d'occhio i cartelli: prendi la quinta uscita e poi si continua in linea retta.- spiega Maxi, dopo che si è affiancato alla Porsche con l'Alfa Romeo - sicuramente modificata. -Gli altri ci aspetteranno all'uscita dell'autostrada. La striscia giallo fluo per terra sarà il traguardo.-
Annuisco, richiudendo il finestrino oscurato per non guardare più in faccia quell'essere rivoltante e accendo i fari allo xeno puliti da poco, controllo che tutte le spie siano spente e che abbi abbastanza carburante per non rimanere a piedi. Poggio una mano sulla bombola di NOS, pregando che ciò che ho in mente, funzioni; altrimenti, come dicono "Ci appizzerò le penne."
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L'Incantatrice - Fino alla fine
Action{COMPLETO/IN REVISIONE} Tutto può accadere, come un fulmine a ciel sereno. Trovare ragazze con la passione per le auto, è raro. Trovarne con l'adrenalina che scorre nelle vene quando tiene una Porsche a duecento chilometri orari in autostrada, lo è...