L. La Morte ti saluta.

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"Era quello che voleva... ho fatto il suo gioco, maledizione!"

Impreco a bassa voce, mentre il mio cervello lavora velocemente per trovare una scappatoia da questo vicolo ceco che sembra avere i muri alti dieci metri. Soffoco un lamento al solo pensiero della brutta fine che farà la mia Porsche se non esce fuori una soluzione.

-Usa il cervello, Atena. Sei una stratega.- deliro, quando la macchina di Carter è a pochi centimetri dal retrotreno della 911.

Parte all'attacco cozzando il lato destro del parafango provando ad aprire un varco e buttarmi fuori dalla pista, ma il suo tentativo va a vuoto. Accelero prima che la Bugatti si poggi definitivamente e mi spinga in avanti; non avrei più via di scampo.

Lancio un'occhiata allo specchietto retrovisore e incrocio lo sguardo spiritato del mio avversario, pronto a colpire un'altra volta per mandarmi K.O. E nell'esatto momento in cui si da alla carica, io mi sposto a destra, lasciando però lo spazio per affiancarmi.

La fiancata della Bugatti si poggia pesantemente su quella sinistra della 911, che si deforma sotto l'enorme carico fra scintille e pezzi di vetro in frantumi. Freno bruscamente per togliermi dalla morsa di Carter e mi aggancio alla sua scia, provando a ricostruire mentalmente la mappa della pista.

Nei cento metri prima del traguardo c'è una curva che posso sfruttare a mio favore. È la più stretta di tutte e ci passa a malapena un'auto perciò sarò costretta a salire sull'erba e sul cordolo ma con un po' di fortuna e fede, Carter attuerà la pessima scelta di usare il freno a mano e lo supererò senza problemi, prima che lui si abbatta sulla 911.

Proseguiamo il percosso molto tranquillamente: io posizionata dietro che accelero ogni volta che Carter prova a seminarmi. È perfettamente in grado di farmi mangiare la polvere in pochi secondi ma a quanto pare vuole vedere cosa mi inventerò.

"Peccato che tu non abbia la più pallida idea di cosa ti aspetta."

La fatidica curva arriva, un rivolo di sudore percorre la mia fronte quando Carter usa il freno a mano e io salgo sul cordolo con una sterzata brusca, accelerando il più possibile prima che mi raggiunga.

-Ma non ti stanchi mai, Dio santissimo.- borbotto mentre la Bugatti - contro ogni previsione - mi affianca, ma con qualche centimetro di svantaggio.

Sterzo a sinistra per evitare il colpo sulla fiancata, però contraccambio bruscamente, facendogli perdere il controllo dell'auto che sbanda perdendo terreno e taglio il traguardo, lasciando uscire tutta l'aria che avevo trattenuto per un tempo che mi è sembrato infinito.

Diminuisco la velocità, fino a fermarmi del tutto ed abbandono la mia testa sul sedile, chiudendo gli occhi. Mi sento come se avessi preso parte ad una maratona di dieci chilometri dove, invece di correre, si striscia.

Qualcuno picchia forte al vetro, facendo andare in frantumi i pochi frammenti che ne erano rimasti.

-Me lo ripaghi tu il finestrino, brutto stronzo.- borbotto al sentire la voce di Manuel che - euforica - mi annuncia la vittoria.

-Atena.- mi richiama la voce che riconosco come quella di Brian. -Ti aspetto nello stesso privé di prima. Dobbiamo parlare.-

-Ah, quanto darei per non sentire la tua voce irritante dopo una gara in cui ho sudato come un cammello.- sputo acida.

-Ti do massimo dieci minuti.- E si dilegua tra la folla che acclama, lasciandomi interdetta.

-Quel ragazzo dovrebbe farsi una risata ogni tanto.- sbuffo, uscendo dall'abitacolo della Porsche. Quantifico velocemente la cifra che dovrò spendere per riparare la fiancata e il finestrino - per la seconda volta - e la scheggiatura sul parafango posteriore.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora