Vengo svegliata da un suono acuto proveniente dal piano di sotto.
Il campanello.
Lancio un'occhiata alla sveglia accanto a me, con gli occhi ancora mezzi chiudi e noto che sono le 7 del mattino.
Chi è il pazzo che viene a suonare a casa mia alle 7 del mattino? Rovinando il mio bellissimo sonno? Appena scopro chi è lo strozzo...
Il campanello continua a suonare insistentemente e, dopo aver messo gli occhiali, ancora mezza intontita di sonno, vado ad aprire alla porta.
Spalanco la porta e, brandisco arrabbiata l'ombrello che ho afferrato poco prima, accanto alle scale.
-Chi è che rompe?!-esclamo ancor prima di vedere il diretto interessato.
Sento la presenza di fronte a me ridere e io metto a fuoco la figura.
Manuel! Mi ero totalmente dimenticata!
Abbasso l'ombrello imbarazzata e farfuglio:-Scusa davvero...Non...Non immaginavo fossi tu...Cioè...Me lo ero scordato...Che ci dovevamo vedere-.
Lui mi sorride e divertiti mi squadra dalla testa ai piedi, per poi esclamare deridendomi:-Carino il pigiama con i pinguini-.
Gli lancio un'occhiataccia e gli faccio segno con una mano di accomodarsi.
-Dammi due minuti che mi cambio, mi hai svegliata col tuo scampanellare-borbotto piccata, sbadigliando.
Salgo al piano superiore, lasciando Manuel sul divano, faccio una doccia veloce, indosso una maglietta a maniche lunghe leggera, un paio di jeans neri e gli stivali neri senza tacco.
Lascio un breve messaggio ad Alyssa, che nonostante tutto il trambusto continuava a dormire indisturbata e dopo aver afferrato le chiavi della Lamborghini, della Kawasaki e il cellulare, scendo sotto in soggiorno, dove trovo Manuel a curiosare tra le foto di famiglia, poste sopra un mobiletto all'entrata. Lo vedo prendere l'unica foto che conservo mia e di mio padre e osservarla attentamente.
-Siamo io e mio padre-affermo facendolo sobbalzare e girare nella mia direzione spaventato.
Faccio un piccolo sorrisetto verso di lui e avvicinandomi continuo a raccontare, osservando la foto che tiene ancora in mano.
-Qui eravamo al parco giochi, a un centinaio di metri da qui. Ero piccola, avevo sette anni se non ricordo male...Mio padre quel giorno fu premiato come "migliore imprenditore dell'anno" ed era felicissimo. Decise di portarmi in quel parco, perchè ha un significato importante per me e la mia famiglia e per la felicità mi sollevò da terra, girando su se stesso, come una trottola e mia madre decide di immortalare il momento con una foto. È stata una delle poche volte in cui vidi mio padre realmente felice, spensierato. Mi mancano quei tempi...-ammetto sconsolata, posando la foto al suo posto, sotto lo sguardo rattristato di Manuel.
-Come mai quel parco è così importante?-domanda curioso.
Titubante rispondo:-Due anni fa, in quello stesso parco scoprii di avere un fratello-.
"Già...Un fratello...uno degli eventi che sconvolsero tutta la mia vita..."penso tristemente.
-Tu? Un fratello?-strabuzza gli occhi sorpreso.
-Già...Ma questa è una storia che ti racconterò più in là...Non ne ho mai parlato con nessuno e gradirei che la cosa rimanesse fra di noi-dico quasi supplicandolo.
Lui mi lancia un'occhiata, come per dire che il mio segreto è al sicuro con lui.
-Quando vorrai sono sempre qui io, anche se sono un perfetto sconosciuto-conclude sorridendo.
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L'Incantatrice - Fino alla fine
Action{COMPLETO/IN REVISIONE} Tutto può accadere, come un fulmine a ciel sereno. Trovare ragazze con la passione per le auto, è raro. Trovarne con l'adrenalina che scorre nelle vene quando tiene una Porsche a duecento chilometri orari in autostrada, lo è...