XV. Unstoppable.

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Dopo avermi consegnato le chiavi della mia amata Audi, Manuel è salito per andare a recuperare la mia moto che era appena arrivata.

Rimango da sola, appoggiata ancora al muso dell'Audi, che fra un pò sarà portata via dagli uomini di Manuel, per essere modificata.

Mi guardo intorno, nell'area dedicata alle Lamborghini e noto una Gallardo bianco ghiaccio, con due linee laterali nere che percorrono le fiancate.

"Appariscente come auto ma non sarebbe male da usare per girare in città" rifletto osservandola attentamente.

Sento le porte dell'ascensore aprirsi, facendo uscire Manuel, seguito da due uomini. Questi ultimi vedendomi mi salutano con un cenno del capo.

-Anna, lui è Giacomo-dice Manuel indicando un ragazzo sulla trentina, alto, magro, capelli castani col ciuffo azzurro e occhi neri, che mi squadra dalla testa ai piedi come se mi stesse analizzando.

- Che hai da guardare?-sputo velenosa.

Giacomo rimane un momento interdetto dal mio modo di rispondere e poi, leggermente intimorito risponde:-Nulla-.

Gli lancio un'occhiataccia e passo lo sguardo sul suo amico accanto. Alto, capelli biondi, quasi bianchi e occhi grigio-azzurri, un'ammasso di muscoli, lui non potrà avere più di 20 anni.

Mi guarda in silenzio;anche io faccio la stessa cosa, per poi fargli un cenno del capo come saluto, che lui, quasi svogliatamente, ricambia.

"Che tipetto..."penso scettica "Meglio starne alla larga...".

- Lui è Ilyà. Nato in Russia, cresciuto in America e ora vive qui in Italia-lo presenta Manuel.

Continuo a guardare Ilyà, senza preoccuparmi del fatto di nascondere la cosa. Contraccambia il mio sguardo fulminandomi, ma io non ci do molto peso. Dalla sua espressione si intuisce che non ha voglia di stare qui,come se vorrebbe trovarsi dall'altra parte del mondo in questo momento.

Dopo avergli lanciato un'ultima occhiata svogliata, mi giro verso Manuel.

-Allora? Ce ne stiamo qui a guardarci in faccia tutto il tempo?-notando che lui e Giacomo stavano guardando con interesse lo scambio di sguardi tra me ed Ilyà.

Manuel ridacchia, colpito dalla mia schiettezza e poi dice:-La tua moto è sopra, ti impegnerò ad usarla. Intanto loro due caricano l'auto e la portando a casa tua-.

Annuisco.
-Potrei avere anche quella Gallardo?-chiedo facendo un cenno della testa in direzione della Lamborghini.

Tutti e tre si girano nella direzione indicata, per poi rigirarsi verso di me leggermente stupiti in volto. Noto che anche Ilyà è rimasto colpito.

- Perchè?-chiede Giacomo.

-Ho già l'Audi R8 da usare in gara, ma se la polizia si appropria della targa non mi permetteranno di circolare in strada, anche solo per svolgere le mansioni più semplici. Ho la Kawasaki, ma quella ancora non la so usare, quindi temporaneamente vorrei prendere la Gallardo-spiego tranquillamente.

-La ragazzina ci va giù pesante-sento borbottare ad Ilyà, forse pensando che io non l'ho sentito.

-Io so i miei limiti e so quel che voglio, non sono una ragazzina. Anzi, in questo momento tu mi stai sembrando una ragazzina. Solo perchè sono ragazza, non significa che io non possa permettermi di usare auto e moto potenti. Quindi non chiamarmi ragazzina, ragazzino- concludo irritata.

Mi lancia un'occhiata di fuoco, che se si fosse trovato qualcun'altro diverso da me al mio posto a quest'ora sarebbe scappato a gambe levate; mantengo il suo sguardo infuocato, ricambiandolo con uno pieno di astio.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora