LXVI. Faccia da suora.

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Lo sento sbuffare, ma non ribatte. Saggia decisione.

Eppure quasi mi pento della mia scelta di invitare Lilian quando, una volta giunti al locale che mio padre ha scelto per la cena, ci prova spudoratamente con Jordan, che però non sembra essere minimamente interessato.

-Sei gay?- chiede a un certo punto, facendo calare il silenzio sul tavolo.

Scoppio a ridere dopo aver lanciato un'occhiata alla faccia stralunata del mio fratellastro, che adesso la sta guardando come per dire "Ma perché tutte a me?". L'altra fa spallucce voltandosi verso di me in un turbinio di volant dell'abito verde fluo.

Ammetto che in questo caso, il mio misero tubino nero, sfigura in confronto al suo, che seppur strambo, dona alla sua carnagione pallida. La mano di Manuel stringe la mia coscia quando mio padre – a capotavola – attira la sua attenzione, sparando una raffica di domande sulla sua vita personale e su ciò che ha intenzione di fare dopo l'Università.

Giochicchio con un pezzo di agnello, rossa in volto quando mio padre aggiunge: -Hai intenzione di sposare mia figlia? Diventerò già nonno?-

-Papà...- sibilo a denti stretti, facendo una smorfia.

-Che succede?- Sposta uno sguardo allarmato su di me. –Devi andare al bagno?-

Sbatto una mano sulla fronte, liquidando l'argomento con un cenno della testa e li lascio a confabulare; mio padre ha il buonsenso di cambiare tematica.

-Pss...- mi richiama Lily di fronte a me, tirandomi un piccolo calcio sullo stinco. –Ma allora voi due ci fate veramente sul serio?-

Mi stringo nelle spalle, poggiando le posate sul piatto quasi del tutto intoccato; mi è passata la fame dopo l'uscita di mio padre. –A quanto sembra...-

-Ne sono contenta... mi piaci molto di più di quell'altra con cui stava un paio d'anni fa.- ammette, bisbigliando in modo che Manuel non ascolti la nostra conversazione. –Prima Manuel abitava in periferia, nello stesso mio palazzo, finché suo padre non ha investito tutto ciò che aveva in una casa discografica e sono diventati ricci sfondati. Questo era l'unico motivo per cui quella sanguisuga stava con lui. Mio cugino era talmente cotto che si è lasciato abbindolare, e lei sarebbe stata capace di mandarlo al lastrico per davvero, se lui non avesse scoperto il suo tradimento con un uomo già sposato, e più ricco ancora di lui.-

La sua voce è ricolma d'odio, ma non per il fatto che la posizione di Manuel sia più benestante rispetto alla sua, piuttosto nel parlare di questa ragazza. Da come tremano le sue mani, deduco che – se l'avesse davanti – sarebbe capace di strozzarla senza pensarci due volte.

-Ha tentato di fargli tagliare i ponti con la sua famiglia, pure con me. Siamo sempre stati molto legati, e separarci è come chiedere a lui di bruciare la Centenario. È stata la sua prima auto, gliel'hanno regalata i suoi genitori un paio d'anni fa per il suo compleanno; da quel momento sono diventati inseparabili.- continua; la mia attenzione assorbita del tutto dalle sue parole, tanto da non notare di aver catturato anche l'attenzione del resto della famiglia. –La gente non si fa nessuno scrupolo. Manuel ne ha passate tante, magari un giorno potrei anche raccontarti anche qualche aneddoto divertente.-

Rimango in silenzio per qualche secondo, scegliendo accuratamente le parole. –Sono perfettamente d'accordo con te. Le persone non si fanno il minimo scrupolo appena vedono una preda indifesa alla ricerca della semplice felicità. Manuel è una persona buona, un po' pervertita, ma buona, dolce. Non dico che ciò sia segno di debolezza, ma viene scambiato per tale ed è troppo comodo per coloro che vogliono approfittarsi di persone come lui. Ho sempre detestato gli individui con doppi fini, ed ecco perché non volto le spalle alle persone. Se una cosa che viene fatta a te non piace, non hai nessuno motivo per farlo con coloro che ti circondano.-

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora