LII. Vaffanculo con tanto di pacco regalo, calci nel sedere e piano B.

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Inutile dire che, alle sei, sotto consiglio di Veronica che dice che non può farmi male ciò che ha da dire Laura, suono al campanello di casa sua, accompagnata dalla ragazza dai capelli blu.

Il grande portone di casa si apre immediatamente, come se Laura non stesse aspettando altro.

-Speravo venissi.- Sorride, contenta - sorriso che scompare appena nota la mia espressione.

Ci fa accomodare dentro casa sua, sul divano del soggiorno e si contorce le mani, nervosa.

-Grazie per aver accettato di ascoltre ciò che ho da dire.- sussurra, grata. -Non ci metterò molto per spiegarti come sono andate le cose.-

Ascolto con attenzione tutto ciò che ha da dire, non facendo altro che affermare i miei pensieri. Anche Veronica storce il naso, disgustata. Giammarco in realtà mi ha mentito, riguardo alla sua relazione con Laura. La storia coincide fino al punto in cui Giammarco parte, lasciandola con il rimorso e un pugno di mosche in mano. E arriva il momento in cui vorrei rimettere su questo bel tappeto bianco, in questo esatto istante.

Da due anni avevano ripreso i contatti, e Laura aveva chiesto più volte a Giammarco di poter venire qui per stare con lui, parlare, sistemare le cose e tornare insieme. Laura sapeva chi ero io, dato che lui le aveva parlato del rapporto che aveva con me.

-Lo ammetto, ero gelosa di te.- rivela Laura, acida.

E improvvisamente, contro le aspettative di tutti, lei è tornata qui solo per Giammarco, per poterlo riconquistare. E a quanto pare ci è riuscita. Il giorno stesso in cui l'ho ospitata in casa mia e ha rivisto Giammarco, lo ha chiamato dicendogli che voleva che tornassero insieme ma inizialmente lui ha rifiutato categoricamente, cedendo solo qualche giorno dopo e le promise che presto si sarebbe liberato di me, così che avrebbero potuto stare insieme.

A quanto dice lei, non voleva intromettersi nella nostra amicizia, ma è stato solo un danno collaterale.

-Un danno collaterale? Un fottutissimo danno collaterale!- urlo, battendo una mano sul bracciolo del divano. Il volto che arde dalla rabbia. -Ma ti senti quando parli? Cristo Santo, ti rendi conto che hai mandato in aria un'amicizia di anni interi basata solo sulla fiducia?-

-Io... mi dispiace davvero, Anna.- Cerca di avvicinarsi a me, per afferrarmi una mano con espressione pentita. -Non credevo che fossi così simpatica, e che saremmo potute andare d'accordo. Prima ti reputavo solo una stronza che mi aveva fregato il fidanzato, ma mi sbagliavo.-

-Una stronza che ti ha fregato il fidanzato?- sbraito, ridendo istericamente. -Ma te lo regalo, il fidanzato del cavolo. Te lo impacchetto per bene e lo spedisco a casa tua a calci nel sedere! Io non voglio più avere a che fare né con te né con lui. Hai capito? Volevate liberarvi di me? Adesso ci siete riusciti. Vaffanculo!-

Esco fuori dalla casa, sbattendo la porta come una furia mentre le lacrime si accumulano negli occhi e la voglia di lanciare un urlo liberatorio si fa sempre più viva. Pochi istanti dopo anche Veronica esce dalla casa, con uno sguardo misto tra il disgustato e il deluso.

-Anna... vieni qui.- Mi accoglie dentro le sue braccia, mentre le lacrime sgorgano come acqua da una fontana.

Pensavo di aver superato il tutto, pensavo di essere abbastanza forte per affrontare la realtà ma mi sbagliavo. Sento le mie viscere attorcigliarsi su se stesse dal disgusto che nutro verso l'essere umano, che mette sempre il proprio benessere al primo posto, senza rendersi conto del male che causa alle persone che lo circondano.

Tutti i giorni mi domando cosa abbia fatto di male per meritarmi un trattamento del genere, da persone che nemmeno mi conoscono e che si prendono il lusso di ferirmi invece che parlare da persone civili e spiegare come stanno le cose realmente.

L'Incantatrice - Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora