chapter 10

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Sono in camera mia, ancora molto scossa per quello che ho visto. Mia sorella non soltanto è rientrata a casa tardi, ma è ubriaca e a malapena si regge in piedi. -Ma che cazzo ha combinato?- .
-Devo farmi coraggio e darle una mano- ; mi faccio forza, per poi fare un respiro profondo, ed esco dalla stanza.

Lo scenario che mi si palesa davanti è cupo; Violeta seduta su una sedia che piange, ha gli occhi gonfi, rossi sia dal pianto ma anche di altro, sicuramente si è fatta, probabilmente ha bevuto molto, lo capisco dal fatto che non ha equilibrio, prova ad alzarsi ma non ci riesce, cade in modo maldestro sulla sedia.

In tutto ciò non si accorge che sono lì che la guardo, mi fa pena anche se mi ha fatto del male nuovamente. Mi avvicino a lei, solo quando sono a pochi passi finalmente mi nota. Quando alza lo sguardo capisco all'istante che si è pentita per quello che ha combinato, ma non riesco a non farle una ramanzina, poco m'importa se sta male, se si sente in colpa per tutto ciò che è successo, devo dirle immediatamente ciò che penso sennò sto male pure io.

Riprendo la calma contando mentalmente come mi ha insegnato mamma, e gli dico :<<Mi hai deluso! Allora io mi faccio in quattro per aiutarti e tu che fai? Accetti di andare a quello schifo di appuntamento.... >> Lei mi guarda ma non ha la forza di ribattere. Sta lì seduta senza battere ciglio, ha gli occhi persi nel vuoto come se non mi stesse ascoltando, sembra in un altro pianeta; <<Ohi!>> La sgrido per spronarla, questa volta bofonchia :<<Io g..guarda m...mi dispiace davvero tanto! Non mi abbandonare ho bisogno di te, ti prometto che sarà l'ultima volta, e non dirò piu bugie, ma tu rimani qui vero?>> Rimango senza parole poi annuisco, lei abbozza un sorriso, mi dà un bacio per ringraziarmi.

Guardo l'orologio e noto che sono le quattro del mattino :<<Dai andiamo a letto dormo con te>> l'aiuto ad alzarsi e andiamo nella sua stanza. Neanche ci spogliamo, ci sdraiamo nello stesso letto tenendoci la mano e crolliamo all'istante.

La mattina mi sveglia di soprassalto un rumore proveniente dalla cucina, Violeta non é più nel letto accanto a me e mi alzo per vedere che succede. Arrivo in cucina vedo mia sorella che cerca di prendere una tazza dal mobile della cucina, siccome è ancora debole non riesce a prenderla, ecco cos'è questo casino! Ha fatto cadere tutto! Mi avvicino: <<Spostati dai, te la prendo io.>> Dico spazientita, mentre lei si allontana, per farmi spazio. Sistemo tutto il casino che ha combinato, poi le prendo la tazza. Ringrazia e inizia a preparare la colazione. <<Che fai oggi?>> Mi chiede, tenendo gli occhi bassi. Ho deciso di andare a trovare mamma, visto che non lavoro, e glielo faccio sapere :<<Vado da mamma direttamente, senza ripercorrere il fatto che ci stesse pensando. Di pomeriggio sono libera. Magari facciamo qualcosa insieme, ti va?>> Le propongo, sperando che accetti. <<No, mi dispiace, di mattina sono al bar, e di pomeriggio sono da Nicola, sai non sono andata neanche domenica, oggi non voglio deluderlo; però domani sono libera e possiamo magari pranzare insieme, che ne pensi?>> Sorrido all'idea e accetto; so quanto sia importante per lei suo figlio.

Usciamo di casa insieme; io mi dirigo alla fermata dell'autubus, lei invece al bar. Mando un messaggio a mamma, scrivendole che sarei arrivata tra mezz'ora a Parma e che venivo a casa sua; lei è contenta, lo noto dal suo messaggio pieno di cuori e baci; e dal fatto che mi avrebbe fatto il mio piatto preferito.

Arrivo con tre minuti di ritardo, la gioia di vedere mamma e papà è grande che non m'interessa. Quando raggiungo casa, vedo papà fuori nell'orto: è felice di vedermi tanto che smette di lavorare e corre a darmi un bacio. <<Ciao tesoro! Mi dispiace molto per quello che è successo, mi scusi?>> Mi dice, sempre tenendomi stretta. <<Tranquillo papà, acqua passata, che bello vederti, dai andiamo da mamma.>>

Insieme a braccetto entriamo dentro, subito sento un buon profumino, -Mmm ma queste sono lasagne!-. All'improvviso mi vedo mia mamma correre verso di me, è felice; <<Ciao amore è bello rivederti! Ho preparato le lasagne, il tuo piatto preferito>> fa lei, per poi darmi un bacio sulla guancia; lei sa sempre come rendermi felice, con piccoli gesti mi riempie di gioia il cuore.

La giornata trascorre in tranquillità, tanto che a me sembra di essere tornata ai vecchi tempi, quando regnava l'armonia tra di noi. Dopo pranzo aiuto mamma a lavare i piatti. Di pomeriggio, mentre papà é a riposare, io e mamma decidiamo di stare in salotto a chiacchierare con tranquillità. Le racconto del bar, di come mi piace lavorare lì; ma non le dico niente del fatto che sta andando in crisi, non voglio farla preoccupare inultimente.

Anche mamma mi racconta alcune novità, adesso va in un centro per anziani, fanno decoupage, uncinetto, organizzano gite e tanto altro... Lei si trova bene e io ne sono felice, almeno si distrae e sta in compagnia.

La serata trascorre bene, con tranquillità; decido di prendere il cellulare per mandare un messaggio al gruppo dei "pirati":
"Ciao tesorini... Oggi sono dai miei che bello! Cambiando discorso, allora per questo sabato tutto bene ci siete? Spero di si". Me lo visualizzano quasi tutti, tranne Samantha; di sicuro sta lavorando. Tutti accettano e hanno anche dell'idee per questo fine settimane: bene, penso tra me e me, quando lo dirò a Violeta salterà dalla gioia.

Guardo l'ora, sono le diciotto: è ora di tornare a casa. Saluto i miei, promettendo che sarei ritornata molto presto a trovarli. Mi sto incamminando alla fermata del bus, non si trova molto lontano da casa mia, ci arrivo in cinque minuti; ed ecco che vedo arrivare Samantha. -Che ci fa qui?- . <<Ciao, sorellina, sono qui perchè stavo per andare a casa tua. Sai ho visualizzato il tuo messsaggio,
quando ho letto che eri dai tuoi, sono corsa per venire da te. Volevo chiederti una cosa: ti va di cenare insieme? Poi ti accompagno io a casa.>> Accetto volentieri, visto che è ancora presto, così facciamo un giro per negozi.

-Strano-, -Finalmente una giornata senza problemi. Chissà mia sorella cosa sta facendo con suo figlio- penso tra me e me. -Basta, sono qui con la mia sorellona; pensa solo a divertiti Hiristina- mi dico a me stessa.

Faccio così e trascorro insieme a lei la serata più bella. Ridiamo, chiacchieriamo e scherziamo. Non ci accorgiamo che sono già le venti: è ora di cena. Optiamo per delle pizze al taglio, in una pizzeria non molto distante dal centro.

Stiamo un altro pò insieme, poi mi faccio accompagnare a casa. Come arrivo, noto che mia sorella non è ancora rientrata. Prendo il cellulare e vedo che c'è un messaggio: lo apro, è di mia sorella, con scritto:
"Hiris, non aspettarmi alzata, perchè rimango a dormire da mio figlio. Ci vediamo domani mattina al lavoro. Baci ti voglio bene." Sorrido, finalmente ha fatto pace con Nicola; una volta tanto, una giornata tranquilla anche per lei, se penso che ultimamante è stata dura per mia sorella. Mi svesto, mi metto il pigiama e mi corico serena.

È una giornata tranquilla, ultimamente è stata stravolta da eventi più grandi di me. Mi addormento felice, attendendo il nuovo giorno con gioia e piena di speranza.






Mia sorella VioletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora