chapter 42

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Gioele

Metto la sveglia alle quattro e mezza del mattino. Voglio arrivare prima di tutti per essere in prima persona, voglio catturare quel verme più tutti gli altri. Mi sento coinvolto in tutta questa storia sia sentimentalmente che umanamente. La amo, oh si se la amo. La voglio vedere felice, lei è la mia stella, il mio angelo, la mia casa dove mi posso rifugiare quando sono triste o stanco. Con lei passa tutto e mi sento me stesso accanto a lei.

Quando ha denunciato il fatto, sono rimasto meravigliato della sua decisione perché da come mi ha sempre detto ha sempre avuto paura delle conseguenze di questo suo gesto, ma sono orgogliosa di Violeta, sì, perché lei ha insegnato qualcosa: cioè non bisogna mai e poi mai sottomettersi a uomini luridi e schifosi come Matteo e Pietro.

Lei è l'esempio eclatante che si può trovare la forza dentro di se per combattere e reagire alle violenze subite e Violete c'è riuscita e finalmente vedrò Matteo e Pietro marcire in carcere per sempre.

Sono coinvolto umanamente perché odio le persone di questo genere. Sono schifose, le detesto e vorrei pestare la faccia ogni volta che sento che fanno del male alle donne. Loro sono come dei fiori: se li spezzi sono fragili, ma se l'innaffi con l'amore, diventano una forza della natura.

Mi viene una rabbia incontrollabile quando sento di un uomo maltrattare una donna, ho un odio profondo e mi fa ribrezzo e mi vengono i brividi solo a pensare tutto ciò. Devo liberare la mia amata da questo inferno in cui è entrata, ci riuscirò, fosse l'ultima cosa che farò. Mi addormento con questo ultimo pensiero e mi sveglio puntualmente.

Mi vesto, mi metto la divisa e sono pronto per affrontare questa giornata pesante, sarà lunga e faticosa. Una volta in caserma, vengo subito chiamato da Federico che mi dice di seguirlo nel suo ufficio. Come al solito quando entro nel suo piccolo mondo, vengo avvolto dal profumo di lavanda lo stesso che sua moglie usava quando era ancora in vita, segno che non l'ha mai dimentica e che l'ama ancora.

Sorrido ma divento subito serio quando incrocio il suo sguardo colmo di tristezza. <<Ti ho convoca...>> Si blocca perché sentiamo bussare, vado ad aprire e mi vedo Samuele il vice Maresciallo. <<Mi ha fatto chiamare Tenente?>> Dice aspettando una sua risposta. << Si esatto! Adesso che ci siete tutte e due, vi devo riferire una cosa importante! Abbiamo finalmente il mandato per perquisire la casa di Matteo e Pietro e di portarli per interrogatorio. Voglio un lavoro fatto bene! Confido in vuoi due. Sceglietevi altri due uomini e niente buon lavoro e in bocca al lupo. Mi raccomando voglio prove per incastrarli e arrestarli chiaro?>>

Ci dice con tono autoritario che non ammette repliche. Finita la conversazione, usciamo e decidiamo altri due uomini per iniziare il nostro operato. Una volta in macchina, sono nervoso. Non posso, devo essere lucido e freddo ma proprio non ci riesco. Eccoci siamo da lui. Bussiamo e nessuno ci apre. <<Carabinieri! Apri!>> Nessuna risposta. Sfondiamo la porta e la troviamo vuota. O meglio: lui non c'era, ho una rabbia dentro di me. Vorrei spaccare tutto ma non posso, devo calmarmi e fare il mio dovere.

Rovisto da per tutto: nei cassetti della cucina, in salotto e nelle camere. Dopo mezz'ora di sconforto, finalmente trovo una prova: in un cassetto di una camera degli ospiti trovo una cassaforte. Chiamo i miei colleghi, l'apriamo e quello troviamo ci fa capire il personaggio che abbiamo davanti: un vero e proprio pusher. Dentro c'è la droga ce ne sarà un quindici chili ma forse anche di più, sicuramente pronta per essere venduta ai suoi clienti o addirittura per smerciarla all'estero, perché è cocaina pura ed ottima per finire in commercio, un vero e proprio traffico di droga.

Mi fa schifo, prendo i guanti e la metto in un sacchetto per portarla poi in caserma. Mentre continuo a guardarmi in torno, sento un urlo, mi volto e mi trovo il mio collega con in mano un computer. << Samuele che succede?>> Chiedo impietrito, in tutta risposta mi passa il pc. Quello che vedo mi fa accapponare la pelle. -Non ci credo! Quel verme schifoso non solo ama vendere sostanza stupefacenti! Ma anche fotografare e fare video alle sue vittime!- Ora si che sto male. Abbiamo prove schiaccianti contro lui, con questi elementi possiamo arrestarlo.

Mia sorella VioletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora