chapter 47

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Hiristina

31 dicembre l'anno vecchio sta per andarsene via e uno nuovo sta per arrivare. -Che cosa mi devo aspettare a gennaio?- Beh devo andare in Sardegna, ma prima voglio festeggiare il compleanno di mamma. Nel suo giorno più importante andiamo sempre in pizzeria e lì io le faccio sempre avere il mio biglietto di auguri, riesco sempre a farla commuovere, ma questa volta sarà diverso perché siamo di nuovo in quattro e non più in tre.

Io e Violeta abbiamo un'idea particolare ma per ora rimane un segreto tutto nostro. Ma penso a oggi. Spero che stiamo insieme perché poi staremo via per un po', per questo motivo organizzerò qualcosa sia con le mie amiche che con la mia famiglia, perché li voglio tutti accanto a me, sono molto importanti e sono entrati nella mia vita ogni giorno che passa.

Sarà bello tornare in Sardegna. Assaporare il profumo del mare, la salsedine che entra nelle mie ossa e sentirmi un tutt'uno con esso. Il periodo che abbiamo deciso di partire non è molto idoneo per fare nuotate, fa ancora freddo, e c'è molto vento. Ma nessuno m'impedirà di fare lunghe camminate a piedi nudi sulla spiaggia e sentire la sabbia umida sotto i miei. Sorrido all'idea di ritornarci nel mio amato mare.

Sto per chiudere gli occhi quando mi vedo mamma che arriva a gran velocità verso di me. È contenta, spensierata e quando mi fissa con aria sognante vuol dire che ha da dirmi qualcosa d'importante. <<Non prendere impegni per stasera, si va in un posto magico e pieno di dolcezza! Ho una sorpresa per te e per tua sorella! Quindi avvisa anche Violeta.>> Mi dice sorridente e fischiettando allegramente.

La vedo andare via e torno in camera mia. Adesso si che sono in ansia, chissà cosa ha organizzato mia mamma. Conoscendola sicuramente sarà bellissima, spettacolare e molto delicata. Sento bussare <<È aperto!>> Dico arricciandomi i capelli ansiosamente.

Mia sorella entra titubante, è preoccupata, agitata e sembra dal suo sguardo che ha paura di qualcosa. <<Senti, posso andare da mio figlio questo pomeriggio?>> Mi chiede titubante. Non capisco perché sia venuta a chiedermelo a me. Lei può fare quello che vuole è suo figlio e ha il diritto di vederlo, non sarò di certo io impedirglielo. <<Ma certo tesoro! Ma che domande mi fai? L'importante che tu sia libera per stasera. Mamma ci ha organizzato qualcosa ma non a casa, ma da un'altra parte. Porta pure tuo figlio che ne pensi?>> Lei mi fa un sorriso bellissimo come se si fosse liberata di un peso enorme, anche se non ho ben capito il perché, ma non insisto.

<<Grazie sorellina! Avevo timore a farti questa domanda. Perché siamo in pericolo e pensavo che magari non mi facevi uscire da sola e non in compagnia! Tutto qui! Ah e ci saremo sia mio figlio che Giuseppe, sai che da sola non posso stare con Nicola.>> Io rimango spiazzata da questa sua confessione, in effetti non dovrei lasciarla andare senza accompagnarla, ma credo che non sia in pericolo penso che per ora non faranno nulla, sapranno certamente che i carabinieri gli stanno alle calcagna, quindi per ora non rischieranno a fare qualcosa di avventato. <<Tranquilla andrà tutto bene, vai cara. Poi ti mando il messaggio per farti sapere l'orario del cenone va bene?>> Le dico sorridendo, lei mi abbraccia ringraziandomi e poi esce correndo felicemente.

Rimango ancora po' nella mia stanza pensando che stasera vedrò Giuseppe. Dopo la nostra uscita ci siamo sentiti molto, ho notato che parlare con lui mi rende serena, felice e scopro con gioia che dentro di me sta nascendo un sentimento forte per lui. Forse è amore, oppure è altro ancora non l'ho capito. Arrossisco, quando si tratta di questioni d'amore, sono imbranata ma con lui mi riscatterò, saprò rendere felice lui e me stessa.

Che bello stasera starò con lui, ci parleremo e poi per molto tempo non lo vedrò e so che mi mancherà molto. Ma ora basta, pensiamo a oggi e alla mia anzi alla nostra festa. All'improvviso, sento mia madre chiamarmi, <<Il pranzo è pronto!>> Vado in cucina e vedo la tavola spoglia.

Mia sorella VioletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora