Violeta
Sono dentro un oceano senza una via d'uscita. Cerco di aprire gli occhi non riuscendoci. Qualcuno mi chiama, ma è una voce flebile, a mala pena riesco a percepirla. Mi sembra di essere in acqua, di soffocare e di non trovare la luce in fondo al mare. Ed ecco di nuovo quella voce, ora è più forte più squillante.
Mi aggrappo a lui a Gioele, sì, perché adesso ho capito chi è. È lui il mio amore, è lui che mi sta chiamando alla vita, a spalancare le palpebre. Come le apro, sono confusa, non capisco dove mi trovo, non mi ricordo nulla. So solo che parlavo con mia sorella e poi il buio totale.
Cerco di alzarmi, ma un capogiro mi fa cadere nuovamente. << No tesoro stai sdraiata!>> Mi sento dire in tono supplichevole senza però capire chi è stato a parlare.
Metto a fuoco il tutto, comprendo che mi trovo in ospedale, -Che ci faccio qui?- Mi guardo in torno e mi vedo mamma, papà e Hiristina accanto a me che sorridono quando mi vedono che mi sono svegliata.
Curiosa di sapere che è successo, chiedo ai miei: <<Perché mi trovo qui?>> Tutti mi ascoltano in silenzio, poi a parlare è Hiristina: << Eravamo al bar festeggiando con gli amici. Poi ti ho visto che eri al telefono, presumendo una brutta notizia, mi sono avvicinata a te chiedendoti perché eri sbiancata.
Non hai fatto in tempo a dirmelo che sei svenuta sbattendo la testa. Ho chiamato l'ambulanza, che ti ha portato in ospedale. Ti ricordi con chi eri al telefono?>> Mi chiede speranzosa. Cerco di fare memoria, poi ho un flash: Gioele che mi chiama, che mi dice che non hanno arrestato Matteo e Pietro, io che svengo e poi un dolore fitto alla testa, poi il nulla sino ad ora.
Decido di riferirlo a loro che sono qui con me, sto per parlare, quando arriva un dottore alto, muscoloso, pelato e con aria simpatica. << Per favore uscite un attimo fuori, devo controllare come sta la ragazza! Se sta bene potrà andare via anche adesso! Tra poco vi comunicherò l'esito!>> Dice con tono sorridente e rassicurante. Mi danno un bacio, per poi uscire nella sala d'attesa.
Una volta sola col dottore, mi sento completamente sperduta, per fortuna lui è comprensibile, mi guarda con dolcezza mi trasmette fiducia. <<Ora dobbiamo fare un test: metterò un mio dito davanti ai tuoi occhi, lo muoverò e tu mi devi seguire! Hai capito? Se si iniziamo! Vediamo un po' i tuoi riflessi!>> Mi fa un sorriso dolce e inizia a fare il test. Me lo fa fare almeno una decina di volte per essere sicuro di averlo passato alla grande.
<< Bene! Si vede che è tutto ok! Ora ti toccherò la testa e tu dimmi se ti fa male oppure no! Capito?>> Faccio cenno di si. Mi tocca con le sue mani delicate la testa. Miracolosamente non mi duole, anzi è tutto a posto. <<Sto bene, non mi fa male! Ora posso tornare a casa mia?>> Lui mi osserva per un attimo e poi mi dice: << Ma certo! Vado a riferirlo ai tuoi familiari.>>
Felice della notizia, aspetto da sola che mi vengano a prendere per tornare nel mio rifugio con le persone a cui voglio bene. Eccoli di nuovo da me, mi guardano sorridenti, ma quando dirò loro la verità, tornerà la tristezza nei nostri cuori. Per ora però mi godo la famiglia. Una volta in macchina, penso a Gioele e a quello che mi ha riferito. Sono ancora liberi, scappati, non si sa dove siano sembrano spariti dalla faccia della terra.
Mi viene da piangere, se non fosse che mia sorella si volta verso di me abbracciandomi e stringendo la mia mano, mi calmo e scaccio vie le lacrime cercando di sorridere. <<Eccoci siamo arrivati!>> Ci dice mamma voltandosi verso noi. Scendiamo e entriamo in casa. Che bello sentire il profumo familiare della nostra casupola.
Mi sento al sicuro, protetta, amata e soprattutto al sicuro perché ho loro che mi stanno accanto sia nei momenti brutti che belli; nonostante le mie bugie e i miei sotterfugi loro sono qui a sostenermi e a volermi bene, per questo motivo devo dire la verità, se lo meritano. Mi siedo, sbuffo e poi dico: <<Mamma, papà e Hiris, ho da dirvi una cosa molto importante! Posso avere la vostra attenzione?>> Finalmente ho i loro occhi puntati su di me.
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Mia sorella Violeta
Художественная прозаHiristina e Violeta sono due ragazze bulgare adottate dalla stessa famiglia. La prima è sempre stata con i suoi, mentre la seconda odiava avere dei genitori ed è quindi scappata via facendosi una vita sua. La loro storia s'intreccia quando anche Hir...