Hiristina
Che bello, oggi è la vigilia di Natale. È una festa che ho sempre amato perché mi trasmette tanta felicità, serenità e tanto amore. Quest'anno poi ha un valore aggiunto, perché abbiamo detto a papà tutta la verità su Matteo: sulla droga e sulla prostituzione, e finalmente siamo più uniti che mai. In più proprio il giorno del venticinque dicembre viene pure Nicola con Giuseppe.
Sono contenta, perché finalmente conoscerò mio nipote. Non so come comportarmi con lui, perché io e mio nipote non ci siamo mai visti e mai parlati. -Gli piacerò?- Spero di si, perché lui mi piace già. Da come l'ha descritto la mamma, dev'essere un tipetto forte, dolce e amorevole, timido con le persone che non conosce ma poi si scioglie appena ci prende confidenza.
Sarà la festa più bella della mia vita. Anche se quando ho compiuto sette anni e ho conosciuto questa magnifica solennità, per me è stata una nuova novità; quando ero in Bulgaria più precisamente in istituto non esistevano queste ricorrenze, quindi quando ho visto tutte queste luci é cresciuta la mia voglia di capire e di provare a conoscere come si festeggia e il perché di questa solennità.
Così ho scoperto che non è solo bella, ma è anche un simbolo e ha un valore importante. Natale significa amore, stare con le persone a noi care. Natale vuol dire non solo fare i regali, ma anche farsi semplicemente degli auguri e dirsi quanto ci si vuole bene. Anche quest'anno mi emoziono come una bambina, ma per il semplice motivo che domani ci saremo tutti. In più rivedrò Giuseppe, -Aiuto!-
Arrossisco a pensare il suo nome, forse mi piace, oppure è pura semplice curiosità di vederlo nuovamente. Domani comunque lo scoprirò. Decido di uscire per fare una passeggiata di pomeriggio, mentre mia sorella andrà con mia mamma a fare gli ultimi regali.
Che strana tradizione, io non ne voglio, ho già i miei regali: sono i miei genitori e mia sorella, che ho tanto voluto e ottenuto con gioia. Ecco, la sera arriva velocemente, mi preparo e esco a fare una passeggiata nelle vie della mia città. Eccola, c'è un sacco di persone che corrono per fare le ultime compere, mentre io invece non prendo niente; voglio solo gustarmi il fresco candore della neve, l'aria frizzante che mi colpisce il viso. Rimango per un po' a gustarmi tutto ciò con gioia.
In questi giorni sino a oggi, i nostri nemici non si sono fatti più vivi, forse si stanno leccando le ferite, Matteo non si aspettava che chiamassi Gioele -Bene uno a zero per noi! Almeno per una volta-.
Mi allontano dalle vetrine tutte colorate e ritorno a casa, perché devo preparare la tavola per la vigilia. Una volta a casa, noto che mamma e Violeta stavano già cucinando il maialetto, mentre papà sta raccogliendo le olive per accompagnare con gli affettati.
Io invece inizio a preparare i tovaglioli a forma di portaposate; amo farli soprattutto per decorare la tovaglia in modo particolare e dettagliato. Sono soddisfatta del mio lavoro, tutto è pronto nei minimi particolari.
Mancano solo gli affettati, che sistemo a forma di rose i miei fiori preferiti. La rosa è delicata, ma anche spinosa, ci si può pungere e farsi male. In compenso ci si può lasciare avvolgere dal suo profumo delicato e intenso, che induce i nostri cuori a sprigionare emozioni forti. Finalmente alle ventuno ci sediamo a tavola, pronti a cenare.
Mangiamo prima l'antipasto, il primo piatto con pasta e gamberoni, seguito dalla carne: il maialetto. Abbiamo deciso di usare le tradizioni sarde perché in fondo ci sentiamo parte di quella terra. Una volta cenato, attendiamo la mezzanotte con gioia, giocando a tombola, indulgendo con paicere al consumo di noccioline e dolciumi vari.
Ecco mancano due minuti a mezzanotte e poi che la festa abbia inizio. Mamma e papà tirano fuori i loro regali, mentre io no: ho scritto una semplice poesia, per me è questo il miglior regalo. Ecco la mezzanotte. Ci scambiamo gli auguri e i nostri doni. Per me hanno regalato il libro di "Harry Potter" e a mia sorella un portagioielli. Anche noi gli doniamo i nostri. <<Posso avere la vostra attenzione?>> Dico con ansia. Devo leggere la mia poesia ma sono agitata e intimidita da tutto ciò, non amo leggere in pubblico. Una volta ottenuto la loro attenzione gli leggo quello che devo dire: "

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Mia sorella Violeta
Fiksi UmumHiristina e Violeta sono due ragazze bulgare adottate dalla stessa famiglia. La prima è sempre stata con i suoi, mentre la seconda odiava avere dei genitori ed è quindi scappata via facendosi una vita sua. La loro storia s'intreccia quando anche Hir...