Hiristina
Finalmente siamo in nave, una volte scese dalla macchina, scatto una foto e la mando a Giuseppe e ai miei amici, con sotto una faccia triste e abbattuta. Il mio ragazzo mi risponde, cercando di tirarmi sul il morale:
" Dai, raggio di sole! Non tarderai a tornare qui! Ricordati che ci sono io ad aspettarti. Ti amo!"Sorrido all'idea di rivederlo presto e tenerlo stretto a me. A distogliermi dai miei pensieri, è Violeta che si avvicina a me quasi correndo. La guardo un po' male e poi con calma le chiedo:
<<Che hai? >> dono indispettita ha interrotto il mio flusso di ricordi, ma è giusto così. <<Non credi che è ora di andare in cabina?>>
Ha un tono un alterato, ma non comprendo il motivo: in fondo, siamo arrivate da poco non vedo il perché tutta questa fretta. La seguo in silenzio sino alla nostra cabina. come entriamo, noto che è magnifica: c'è un letto a castello e poi altri due letti; in più c'è un bel bagno con la doccia.
Vicino ai letti c'è un tavolo con una sedia. Mentre all'entrata si trova un armadio non molto grande, dove noi riportiamo le nostre borse e anche i nostri giubbotti. Aspetto con ansia che si mettano a dormire perché voglio andare fuori a prendere una boccata d'aria; qui mi sento soffocare e a disagio.
Per mia fortuna, si coricano subito. Attendo che si addormentino e poi senza farmi notare, vado via di corsa. Mi tengo a memoria il corridoio da rifare al ritorno e poi esco. La nave è molto silenziosa, io sembro l'unica passeggera a voler camminare in quel luogo buio e surreale. Supero vari posti e raggiungo finalmente la porta che mi trascina fuori da lì. Eccomi, ora posso assaporare il profumo del mare, ovvero il mio elemento preferito per eccellenza.
Mi da' pace, serenità e molta gioia, in questo momento ne ho proprio bisogno. Sono ancora sconvolta per le dichiarazioni di Amelia, -Sarà davvero mia sorella? O è una casualità che ha il mio stesso cognome?! No, devo chiarire questa questione con lei!- Decido che appena sarò in Sardegna affronterò questo dilemma con Amelia: devo chiarire questa faccenda. Il mio flusso di pensieri vengono interrotti da due delfini.
Rimango incantata da loro due. Giocano fra di loro danzando nell'acqua, saltano in modo aggraziato, mentre i loro corpi snelli e fluidi si rifletteno la luce della luna. Io li ammiro e sogno di poter stare a cavalcioni di loro per farmi passare la tristezza che ho nel cuore. Come d'incanto uno dei due mi guarda dritto negli occhi, sembra quasi che mi sorrida. Sostengo lo sguardo per un po'. Questo gioco mi scalda il cuore e mi fa sentire bene. Improvvisamente se ne vanno, così come sono arrivati, ma non prima si avermi "sorriso".
Li saluto con la mano e rimango ancora per un po' lì ad ammirare il mare calmo e illuminato dalle stelle. Purtroppo non posso stare ancora per molto tempo, perché guardo l'ora e noto che è già mezzanotte. Sbadiglio e comprendo di essere molto stanca; è ora di tornare in cabina.
Al rientro ho la mente svuotata da ogni dubbio o problema; ho il cuore leggero e una gioia che mi pervade tutto il corpo. Arrivo in camera, mi metto il pigiama, mando un messaggio a mamma anche se è tardi e poi mi corico. Mi faccio cullare dal dolce dondolio della nave e mi addormento, attendendo il giorno dopo con serenità.
*
MatteoSono nel casale abbandonato orami da molti anni: nessuno ci viene più, a parte me e Pietro. Si trova poco distante da Parma, è il luogo in cui andavo con mio padre quando dovevamo decidere un colpo. Nessuno, e ribadisco nessuno, sa di questo posto. Ho deciso di venirci quando quel bastardo di maresciallo ha iniziato a indagare su di me e su Pietro.
Così ho scelto di far venire pure lui qui con me. È perfetto per nasconderci e per ideare i nostri loschi piani, nonché anche per poter continuare i nostri traffici. Lo spaccio va alla grande, siamo riusciti a guadagnare molti soldi per poter fuggire per sempre da qui; ma prima dobbiamo trovare il modo di uccidere quelle due maledette sorelle: ci serve un piano, e alla svelta.
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Mia sorella Violeta
Ficción GeneralHiristina e Violeta sono due ragazze bulgare adottate dalla stessa famiglia. La prima è sempre stata con i suoi, mentre la seconda odiava avere dei genitori ed è quindi scappata via facendosi una vita sua. La loro storia s'intreccia quando anche Hir...