Hiristina
La mattina mi sveglio stiracchiandomi e stropicciandomi gli occhi, solo dopo cinque minuti mi accorgo di aver dormito sul divano accanto a mia sorella. La televisione è ancora accesa, evidentemente per la stanchezza e per l'emozione ci siamo addormentate dimenticandoci di spegnere l'apparecchiatura. Noto che addosso abbiamo una coperta, capisco che molto probabilmente è stata mamma a mettercela perché faceva freddo.
Lascio Violeta dormire nel divano e mi dirigo in cucina dove trovo papà e mamma già seduti in tavola. Appena entro, loro si girano verso di me. Scrutano la mia faccia sorridente e espansiva. Devono sapere il perché della mia felicità, se lo meritano perché mi anzi ci stanno vicino e ci aiutano in ogni situazione, quindi faccio un respiro e dico ad entrambi: << Violeta ha fatto la denuncia! Sono fiera di mia sorella! A quest'ora saranno già dai carabinieri! Per questo motivo sono felice!>> Loro si alzano contemporaneamente e mi abbracciano piangendo dalla contentezza, ad un certo punto sentiamo da salotto: << Cos'è questa confusione?>> A parlare è mia sorella che sentendo le nostri voci, si è svegliata non capendo più nulla di quello che stava succedendo.
Mamma si stacca da me e corre da lei. Sempre con le lacrime negli occhi, la stringe a se dicendole: <<Mamma è orgogliosa di te! Hai fatto un passo molto importante per te stessa! Brava tesoro della mamma ti voglio bene! Devi essere fiera per ciò che hai fatto!>> A questo punto non mi trattengo, mi commuovo pure io e vado pure io accanto a loro restiamo per un po' così poi ci stacchiamo e guardiamo l'ora. Sono già le nove e trenta, papà una volta datoci un bacio affettuoso a tutte e tre esce per andare in campagna. <<È tardi! Devo andare da mio figlio con Giuseppe! Scusatemi vado a prepararmi!>> A sentire il nome Giuseppe, mi viene una fitta di gelosia.
Mi manca, vorrei esserci io al suo posto, ma non posso, ho deciso di stare con mamma perché è un po' che non stiamo da sole e mi manca la sua compagnia, il parlare con lei e sentire la sua dolce voce, ma i miei piani vengono troncati sul nascere perché anche lei ci dice: <<Uff è tardi pure per me! Mi dispiace Hiristina devi stare sola in casa!>> Sono sconvolta e triste per questa notizia -E io che volevo stare con lei questa mattina! Uffa!- Accetto con titubanza anche se il mio cuore piange sapendo che non c'è lei accanto a me.
Una volta sola, mi sale l'angoscia, in questo momento mi sento sola, triste e abbattuta. Per scacciare la solitudine, decido di accendere la radio e mi metto il cd di Laura Pausini e inizio a cantare a squarciagola. All'improvviso m'interrompo perché sento squillare il telefono, lo prendo in mano e senza guardare chi è rispondo: <<Pronto con chi parlo?>> Sento un sorriso espansivo e mi dice: << Ciao sorellina! Sono io Samantha! Ti ricordo che stasera c'è la sorpresa per te e per tua sorella al locale! Non mancate! Ciao tesoro ti voglio bene!>>Senza darmi il tempo di dire qualcosa, chiude la conversazione non ho nemmeno il tempo di salutarla.
Con questi eventi di questi giorni, me n'ero completamente scordata. Rimango tutta la giornata a fantasticare che cosa vogliono organizzare per stasera, ma non mi viene in mente niente. Di natura sono molto curiosa, ma conoscendo i miei amici so già che non mi diranno nulla, quindi mi tocca aspettare con ansia questa sera, ma rende più magico e misterioso il tutto. Sapendo come sono fatti, sicuramente faranno le cose in grande, ho il cuore a mille solo a pensarci.
Per scacciare i pensieri che mi assalgono la mente, decido di preparare il pranzo perché è già mezzogiorno. Amo cucinare, pasticciare e creare nuovi piatti, mi rilassa e mi fa volare con la fantasia, in più mi dà soddisfazioni perché non cucino per me stessa ma per altri e ci metto amore e dolcezza in quello che preparo. Anche ora penso ai miei cari mentre apparecchio la tavola. Guardo soddisfatta il mio operato e aspetto il rientro dei miei.
Le tredici, le quattordici, ma di loro neanche l'ombra mi preoccupo, l'ansia prevale e inizio camminare nella stanza mangiandomi le unghie. Provo a chiamare ma niente telefono staccato, chiamo papà nulla pure c'è l'ha spento. Nervoso, ecco che cos'ho addosso, cerco di calmarmi ma inutilmente. Cerco pure di mangiare qualcosa ma ho lo stomaco chiuso, sembra che tutti abbiano deciso di abbandonarmi, di lasciarmi sola in questa casa, mi sento male, scoppio a piangere.
Poi però mi viene in mente stasera, mi tranquillizzo, chiudo gli occhi e inizio a prepararmi per il grande evento. Opto per un bel vestito rosso lungo con lo spacco, scarpe a zeppe. Il trucco leggero: sopra un colore verde, un filo di matita e un po' di mascara. Eccomi sono pronta, prendo la macchina e mi dirigo al bar.
Come arrivo, noto qualcosa di strano: per terra c'è un tappeto azzurro e sulla destra e sulla sinistra tanti petali di rose rosse con delle luci clima natalizio. Per non mancare nulla, per terra ci sono pure dei biglietti. Rimango di sasso, - Che vuol dire tutto ciò?- Incuriosita, ne prendo uno e lo apro.
Riconosco la scrittura di Samantha, lo leggo subito: ~Ciao sorellina! Oggi è la tua serata! Goditela sino in fondo! Grazie per la tua amicizia, per essere mia sorella ora e per sempre. Grazie per volermi bene perché anche io te ne voglio e pure tanto! Auguri di Buon Natale! Da me e Lucas!~
Ho le lacrime agli occhi, mi metto il suo biglietto nel cuore e continuo la mia camminata. Trovo un'altra carta piegata, la prendo con le mani tremanti.
Stavolta la scrittura è di Martina, la apro e inizio a leggerla: ~Grazie per esserci amica da un molto tempo! Sei una ragazza pura, dolce, grintosa e leale! Abbiamo poco da dirti solo che ti vogliamo un gran bene! Buon Natale! Martina e Max~
Va bene ora si che sono commossa, agitata e sempre più confusa. Man mano che andavo avanti, trovo altri biglietti. Il prossimo è di Alessandra: ~Ciao amica mia! Ci sono anche io a farti gli auguri! Semplicemente io e Gabriele vogliamo dirti che sei la nostra stella più brillante che illumina il nostro cammino! Buon Natale stellina mia. Alessandra e Gabriele~ Sono sempre più imbambolata e non capisco perché mi merito tutto ciò. Si penso di essere una brava amica, premurosa ma poi, -Perché tutto ciò?- Ho paura del prossimo biglietto.
Lo prendo in mano, e capisco subito che è la calligrafia di mamma, ora ho davvero paura di vedere il contenuto, ma lo leggo ugualmente: ~Scusa la nostra assenza di oggi! Mamma e papà erano qui a preparare per te la festa! Io e papà ti amiamo tanto! Sai quando sei ritornata a casa, ci hai riempito di gioia immensa! Ti vogliamo bene io e papà! Sei la figlia che ho sempre desiderata. Buon Natale! Mamma e papà!~ Ecco spiegato il motivo della loro assenza, tutta l'arrabbiatura che avevo nei loro confronti è scomparsa. Anzi è scemata, li amo tantissimo.
Andando avanti e quasi arrivata all'entrata, trovo l'ultimo quello di Violeta almeno immagino. Infatti, è proprio il suo. Lo raccolgo e leggo: ~Ciao sorella, beh ho da dirti poco. Solo grazie per starmi vicino sia nei momenti brutti che belli! Buon Natale! Violeta~ Ora non mi resta che entrare dentro. Trovo tutto spento. Ma come metto piede nel locale, vengo accolta con un abbraccio caloroso e si accedono le luci del bar.
Ci sono tutti: mamma, papà, Violeta, Lucas e Samantha, Gabriele e Alessandra, Max e Martina. Una volta staccati, noto il locale addobbato con: l'albero di Natale, vari luci sia azzurre che verdi e varie canzoni natalizie. La serata inizia alla grande. Balli di vario genere come: ballo moderno, hip-hop e altri generi di cui non conosco i nomi.
Ma anche karaoke, giocate a tombola con vari premi. Insomma una vera e propria festa con i fiochi, amo i miei amici, la mia sorella e i miei genitori. Tutto si conclude bene, almeno così credevo. Vedo mia sorella al cellulare e sbiancare dopo aver concluso la chiamata, ho come un brutto presentimento.
Violeta
Sono al telefono con Gioele e mi ha appena comunicato che Matteo è scappato, che non sanno dove sia. Anche Pietro è fuggito e non sanno nulla né di lui e né di Matteo.
Non sono arrabbiata con lui, no so che stanno facendo del loro meglio, ma sono ugualmente disgustata da questa notizia. Sto male, - Non è giusto! Una bella serata rovinata da questo!- L'incubo non è ancora finito. Potrebbe essere da qualsiasi parte, magari anche qui. Mi vedo mia sorella avvicinarsi.
Mi dice qualcosa tipo che ho, ma non riesco a dire nulla. L'unica cosa che ricordo e che svengo e sbatto la testa sul tavolino, sento qualcuno dire di chiamare qualcosa o qualcuno, ma non capisco più nulla. Ad un tratto solo buio davanti. Quell'oscurità che mi avvolge completamente facendomi distogliere dalla realtà, trovando solo un tunnel senza una via d'uscita.
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Mia sorella Violeta
General FictionHiristina e Violeta sono due ragazze bulgare adottate dalla stessa famiglia. La prima è sempre stata con i suoi, mentre la seconda odiava avere dei genitori ed è quindi scappata via facendosi una vita sua. La loro storia s'intreccia quando anche Hir...