chapter 65

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Carolina

Che nervi, quelle stronze mi hanno minacciato. A me, che sono la più cattiva. Ma devo stare calma, non mi devo in qualche modo agitare. Con Samuele al mio fianco, le cose andranno molto bene. Infatti lui ha detto che ha un piano e io l'appoggio alla grande.

Oggi devo andare via, perché non voglio causare problemi a Matteo. Non deve capire che mi sono alleato con Mister X contro di lui. Mi dispiace, ma a volte bisogna fare delle scelte importanti e io ho deciso che voglio il potere, quello che mi permetterà di comandare su tutto e tutti.

Oggi sono tornata a casa, ho promesso al mio complice di non riferire niente a nessuno è un nostro segreto. Mio fratello ormai è un traditore, Matteo un mio nemico. Sto guardando fuori dalla finestra, quando sento squillare il telefono, lo prendo in mano e leggo che è Matteo.

Sbuffo e decido di rispondere: <<Pronto?>> Dico digrignando i denti. <<Ma dov'eri finita? Sono giorni che ti cerco! Ero preoccupato per te! Per me questo è strano! Ma è così!>> mi stupisce il suo tono, quasi e dico quasi mi viene da piangere, ma mi blocco perché so che devo essere fredda nei suoi confronti. <<Non ti credo! Dimmi!>> gli dico con voce ferma e sicura. <<Stasera abbiamo una riunione! Ti aspettiamo, abbiamo delle novità!>> mi dice chiudendo la chiamata. -Oh, bene! Non mi va di andarci!- Ma se non voglio creare problemi purtroppo devo esserci.

Decido di chiamare mister X per chiedergli come mi devo comportare stasera. Per mia fortuna, anche lui sarà presente e quindi dovremmo far finta di essere dalla loro parte. Decido di prepararmi qualcosa da mangiare per riprendere un po' di energia, perché quando ero da Samuele, ho mangiato poco o niente e devo recuperare.

Una volta finito, torno nella mia camera e ripenso alla telefonata che le tre sorelle mi hanno fatto. Sono nervosa, arrabbiata e sconvolta. Spero solo che Mister x sappia quello che fa e che non si faccia scoprire altrimenti sono guai. Mi metto nel letto e mi riposo un po',  ascoltando un po' di musica.

Mi fa compagnia sino all'ora di andare all'appuntamento. Mi sento strana, ho come l'impressione che debba succedere qualcosa di brutto da un momento all'altro. Mi vesto di corsa: un jeans, una maglietta e un giubbotto e sono pronta. Salgo in macchina e con la radio a tutto volume mi dirigo fuori Parma, con la speranza che vada tutto bene.

Eccomi, sono qui. Chiudo gli occhi faccio un lungo respiro e busso. Mi accoglie un Matteo furente, <<Che cosa ha combinato tuo fratello?>> mi dice senza neanche salutare. Sono meravigliata ha già scoperto tutto, va be che è Matteo -è vero-, sa di tutto e di tutti. <<Non lo so, va bene?>> gli dico con asprezza, lo detesto, ma purtroppo sono in ballo e devo ballare sino alla fine. Seduto, mi trovo Mister x che mi sorride compiaciuto.

Entro e attendo che qualcuno prenda la parola. <<Visto che ci siamo tutti, voglio dire una cosa! Pietro me la pagherà! Io lo ammazzo quel lurido traditore! Come si è permesso di tradirci?>> dice, Matteo in tono furioso. Io ho paura, odio mio fratello, ma ucciderlo no: è pur sempre sangue del mio sangue. <<Dai calmati! Nessuno morirà! Ho avuto una brillante idea!>> dice Mister x con aria di sfida. <<Ah si? E quale sarebbe?>> Chiede Matteo sempre più arrabbiato.

<<C'è un ragazzo in carcere che è disposto a fare un lavoretto per me. Aspetta un mio ordine, mi deve un favore! Ho in mente di farlo spaventare a morte! Non parlerà più!>> risponde con un sorriso cattivo. Sono felice, non lo fa per me, ma almeno mio fratello vivrà a lungo e questo anche se lo desto mi rincuora.

Ci ha traditi, ma posso capirlo: è un debole e nonostante mi abbia ferito molte volte, con gli altri si è sempre dimostrato un tenero. Per questa ragione l'ho sempre odiato con tutta me stessa.

A distogliermi dai miei pensieri è quel lurido di Francesco, che stranamente prende la parola e con un sorriso strano si volta verso di noi e ci dice: <<Beh ma noi abbiamo anche un'altra persona dalla nostra parte, ricordate? È il cugino di Amelia! Lui ci aiuterà, vedrete! Mister x lo ha contattato e gli ha detto che è riuscito a convincere i suoi zii a venire qui! A quel punto noi li avremo in pugno. Che ne pensate?>> per la prima volta lo sento dire qualcosa di sensato. Mi sembra un'altra persona: più grintoso, sicuro di sé e soprattutto più cattivo, l'esatto contrario di Pietro. Quasi, e badate bene, quasi mi piace, ma poi ricordo che non lo sopporto e quindi mi passa la voglia di averlo come mio collaboratore.

La riunione si conclude con la promessa di minacciare mio fratello affinché non parli più con i carabinieri. Ritorno a casa, sono arrabbiata ma allo stesso tempo meno preoccupata di prima. Adesso sarebbe l'ora di cenare, ma non ho fame, mi dirigo direttamente in camera.  Chiudo la porta e rimango nel letto a pensare talmente tanto, che mi viene mal di testa a furia di riflettere.

Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi, riuscendoci. Senza neanche accorgermene mi addormento senza più pensieri. Il giorno seguente mi sveglio presto, con una voglia di andare a fare una visita a Pietro; anche se non comprendo il motivo di questo mio desiderio.

Mi reco in carcere per fargli visita ma, non mi permettono di vederlo o meglio, è lui che non vuole vedere me. Triste, ma allo stesso sollevata, torno a casa e mi chiudo dentro. Non ho voglia di parlare con nessuno. Ero convinta di poter chiarire alcune cose con lui, invece mi ritrovo sola e abbandonata.

Mi sarebbe piaciuto sfidarlo e urlargli di tutto e di più. Oggi me ne sto completamente sola a pensare. Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi pensando alla mia vendetta e alla voglia di potere. Mentre fuori c'è un sole che scalda gli animi delle persone, io rimango chiusa qui, a pensare alle due sorelle e alla loro amica: le distruggerò con le mie stesse mani. Com questa mia idea confortante mi calmo e non penso più a mio fratello.

Non pranzo, l'unica cosa che voglio fare e chiudermi in me stessa, ma un messaggio da Mister x mi stravolge la giornata. Prendo la macchina e con l'ansia nel cuore, lo raggiungo sperando che non sia vero quello che mi ha scritto. Una volta che l'ho raggiunto, mi guarda torvo e comprendo che i miei sospetti sono giusti. <<Maledizione! Il cugino di Adele non è dalla nostra parte! Ha fatto finta, ha recitato con noi! Ma io lo ammazzo!>> mi dice, adirato.

Io non so che dire e che fare, ma alla fine una cosa l'ho capita: non mi posso fidare più di nessuno. Rimaniamo insieme, cercando invano soluzione. Me ne torno a casa, amareggiata. Sento che i miei sogni cadranno a pezzi.

Se quello stronzo parla, cadiamo tutti, e io non voglio tutto ciò. Ho deciso: appena arriva in Italia lo farò uccidere così eviterà di dire qualsiasi cosa contro di noi. Con questo pensiero mi rassereno. Mangio qualcosa  e poi vado a dormire sognando la mia gloria in questa città.

Mia sorella VioletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora